Bill Fay – Countless Branches (2020)
di Ricardo Martillos C’è sempre una cortina di mistero intorno alla figura del grande Bill Fay, se cercate in rete trovate soltanto che è nato a Londra nel 1943 e poco di più. Non che la cosa ci faccia perdere il sonno, piuttosto alimenta la curiosità e il gusto di scoprire e decifrare meglio il personaggio. Quello che ci interessa di più però sono le tante meraviglie disseminate sul suo cammino musicale iniziate nel lontano 1970 col bel disco omonimo che lo ritraeva come un Gesù Cristo che camminava sulle acque, anche se in realtà era un laghetto di Hyde Park e lui era in piedi su un piccolo promontorio. Il disco seguente, “Time Of The Last Persecution” era addirittura migliore, anzi si può considerare il suo capolavoro ed una delle vette più alte dei songwriters della terra d’Albione, al pari di conclamati capolavori come i tre album di Nick Drake e “Solid Air” e “Inside Out” di John Martyn. Bill Fay non ha avuto la fortuna, si fa per dire, dei due sopracitati che quantomeno ha