Post

Visualizzazione dei post da maggio, 2025

Friday I'm In Love - The Cure (1992)

Immagine
The Cure esordiscono con suoni disossati e inquietanti, atmosfere desolate ed estranianti, opponendo all'allora imperante punk un nichilismo dark e un atteggiamento decadente da brividi. Dopo una cover deviante e stralunata della hendrixiana Foxy Lady, cominciarono a incalzare e incantare il loro pubblico, in una parabola non sempre irreprensibile, ma mai banale. Qualità fuori dall'ordinario abitavano l'uomo dal nome comune: Robert Smith, genio e sregolatezza, leader assoluto, poeta adorato dagli orfani di Ian Curtis. In una carriera dall'arco bello e teso, i Cure hanno alternato, e a volte mescolato, melodrammi dark e ampi giri d'orizzonte rock, sonorità orientaleggianti e adattamenti letterari (da Camus, ad esempio), sintetizzatori e ballate dolcissime, psichedelia assortita e primi esempi di gothic rock, filastrocche infantili e digressioni latine, estemporanee fughe funky e romantici archi. Friday I'm in Love sarà anche una «dumb love song», come l'ha de...

Deep Purple - Burn (1974)

Immagine
Tra i dischi che compiono 50 anni quest'anno, la scelta della domenica dell'Immacolata scalderà il cuore degli amanti dell'hard rock. Fu questo disco la seconda rinascita di una formazione che come poche altre ha segnato l'immaginario musicale, sia per la storia lunga e travagliata, ma soprattutto per la musica, dirompente e davvero una delle poche che ha, quasi da sola, designato un genere. ma andiamo con ordine. I Deep Purple nel 1972 sono tra le band più famose del mondo, e vengono da una serie di dischi capolavoro incredibile: In Rock (1970), Fireball (1971), e nell'anno magico del '72, Machine Head e quello che è probabilmente uno dei dischi più famosi della storia del rock, Made In Japan. Erano all'epoca alla seconda formazione, quando nel 1970 il cantante Ian Gillian e il bassista Roger Glover subentrano a Rod Evans e Nick Simper e si associano a Jon Lord alle tastiere, Ian Paice alla batteria e alla chitarra di Ritchie Blackmore. Eppure nel momento d...

Tom Waits

Immagine
"Dentro un orologio rotto - Spruzzi il vino - Con tutti i cani randagi - Niente taxi, preferiamo camminare - Stretto insieme ai Cani Randagi sulle soglie delle case - Perché anch'io sono un Cane Randagio." Tom Waits è un caso particolare, la sua musica, il suo rapporto con il rock è particolare. Pensa al jazz, canta con la voce roca e profonda, nulla a che fare con quelle dei suoi contemporanei. Suona il pianoforte in compagnia di un contrabbasso senza seguire nessuna mitologia, ostentando percorsi devianti, sporchi e clandestini, straordinariamente fuori moda, fuori tempo, slegato da qualsiasi corrente. Vocalist sbilenco e rauco, Waits canta il suo universo sentimentale fatto di relazioni e disagi della vita urbana americana, creando un sound musicale unico, fatto di percussioni metalliche e vari strumenti a volte 'raccolti per strada'. La peculiarità delle sue opere è l'accostamento di stili e radici diversissimi tra loro, la sua musica crea una propr...

Ray Charles - Modern Sounds In Country And Western Music (1962)

Immagine
di Silvano Bottaro Attivo, e con successo, già negli anni Quaranta, Ray Charles Robinson (con il tempo, nella musica il cognome è caduto) può contare su un'autonomia inaudita, per di piú per un artista di colore. Convinto, dall'incursione nel jazz di qualche mese prima (Genius + Soul = Jazz), di avere di fronte a sé possibilità praticamente infinite, decide di provare ad approfondire alla sua maniera il repertorio del country. La sua maniera consiste nell'utilizzare una big band di ascendente jazz, con - quando serve - una sezione d'archi e cori in controcanto. E la ricetta degli album che ha inciso sul finire degli anni Cinquanta e all'alba dei Sessanta, quelli che hanno fatto di lui il numero uno sul mercato americano e della sua Ray Charles Enterprises un'azienda in ascesa. E chiaro, però, che la nuova impresa, di fronte alla quale peraltro tutti cercano di scoraggiarlo («Perderai i tuoi fan e non ne guadagnerai di nuovi», gli dice il presidente dell'AB...

James Brown - Live At The Apollo (1963)

Immagine
di Silvano Bottaro «Avreste potuto pensare che regalassero qualcosa all'Apollo Theater l'altro giorno. Le file fuori dal teatro erano interminabili e la gente non vedeva l'ora di entrare». Cosi scrivono i giornali di New York negli ultimi giorni di un ottobre eccezionalmente freddo. E il 1962, James Brown e i Famous Flames suonano per la settima volta nel celebre locale di Harlem, sulla 125", e per la quinta volta sono in testa al cartellone. Questa volta, lui ha voluto registrare la serata finale. Sa che la forza, sua e della band, sta tutta negli spettacoli dal vivo: ne fanno trecento l'anno. A intrattenere la gente lui ha imparato fin da piccolo, quando viveva per strada ad Augusta, Georgia, e portava a casa un po' di spiccioli facendo divertire i militari sul ponte che andava alla base dell'esercito. Quelli della casa discografica non ci credono, un album dal vivo senza neanche un singolo, con niente di nuovo, non può vendere e tanto meno essere suona...

Bob Dylan & The Band - Before The Flood (1974)

Immagine
C'è un'altra ricorrenza periodica nelle Storie di Musica, e che capita quasi sempre a Dicembre: un racconto di un disco di Bob Dylan. Dopo tanto tempo vi racconto quando nasce la mia fascinazione per lui. Tra i libri della libreria dei miei mi capitò tra le mani, io andavo alle elementari, un libro, Bob Dylan: folk, canzoni e poesie, a cura di Alessandro Roffeni, Newton Compton Editori, pubblicato nel 1978 e comprato anni dopo dai miei ad una Festa dell'Unità. Mi affascinava anche perché aveva i testi inglesi a fronte e quel libro, che conservo ancora con affetto, aveva un'introduzione che finisce così: in un "ritmo di distorsione impoetica" si consuma l'impossibilità stessa di fare "grande" poesia, di additare le risoluzioni definitive: nelle pulsioni dell'eros, nella ricerca martellante di concatenazioni linguistiche nervose e oltraggiosamente impure, Dylan, e con lui l'uomo contemporaneo, cerca un instabile e mai risolto rapporto con l...

Mauro Pagani

Musicista della Premiata Forneria Marconi, polistrumentista, precursore della world music, cantautore, compositore di colonne sonore, turnista, arrangiantore, produttore, direttore artistico, Mauro Pagani è una delle figure più eclettiche, complete e autorevoli che abbiano attraversato il firmamento musicale italiano degli ultimi quarant'anni. Discografia e Wikipedia

Please Please Me - The Beatles (1963)

Immagine
L'idea era bizzarra: unire Roy Orbison a Bing Crosby. John Lennon era a casa di sua zia Mimi e, mentre ascoltava ripetutamente Please , un brano di Bing Crosby che aveva avuto grande successo negli anni trenta, gli venne in mene di partire da quella parola, please, per costruire una ballata dall'atmosfera intensa, quasi drammatica, che avvolgeva le canzoni di Roy Orbison. La fece ascoltare a George Martin, che drizzò subito le antenne. Dopo Love Me Do, c'era bisogno di qualcosa di forte, che si inserisse nel filone adolescenziale che generalmente determinava il successo di un brano, ma che fosse comunque differente da quello che si ascoltava in quegli anni. Please Please Me era una bella invocazione, «ti prego, accontentami», ma troppo lenta nel suo progredire per fare davvero colpo. Il primo singolo dei Beatles aveva attirato su di loro una discreta attenzione, ma al di fuori di Amburgo e Liverpool, nulla era ancora decollato. George Martin convocò gli Scarafaggi e lavorò ...

Arcade Fire - Pink Elephant (2025)

Immagine
 di Tommaso Mosole Dal 2001 gli Arcade Fire sono protagonisti della scena musicale internazionale indipendente, dimostrandosi fin dai primi anni del loro percorso capaci oltrepassare le barriere dell’underground, affermandosi quindi a livello globale, specialmente grazie alla trasversalità della loro musica. I talentuosi ragazzi di Montréal tornano dopo 3 anni dall’uscita di “We” con un nuovo album, “Pink Elephant”, anticipato da una copertina che denota ancora una volta la cura estetica che la band canadese dedica ai propri lavori. Year of the Snake inclusa, che è il singolo rilasciato come anteprima all’uscita del disco, “Pink Elephant” si compone di 10 tracce. Nel brano citato, la voce di Régine apre la strofa accompagnata da una linea costante di basso in ottave, mentre a eseguire le parti di batteria è per la prima volta Win Butler, dopo l’ufficiale uscita del fratello William dal progetto. Le chitarre giocano qui un ruolo fondamentale, svolgendo parallelamente la funzione rit...

CCCP, CSI e PGR

Immagine
La saga di Giovanni Lindo Ferretti and co.  di Silvano Bottaro I C.C.C.P. fedeli alla linea , nascono nel 1982 da un progetto di G.L. Ferretti e Massimo Zamboni, conosciutosi a Berlino un anno prima. L’idea  provocatoria (vedi il nome) è di unire riferimenti dell’ideologia socialista al punk-casereccio del retroterra culturale emiliano. Il loro suono è dato dalla chitarra abrasiva di Zamboni unito ai testi di Ferretti, che altro non sono; un misto di efficaci slogan e di citazioni. Dopo tre EP, pubblicano il loro primo disco: Affinità-divergenze tra il compagno Togliatti e noi (1986) radunando nuove versioni di brani già pubblicati. L’anno dopo esce il loro secondo disco: Socialismo e barbarie (1987) smussando certe asperità e con una contaminazione più orientaleggiante, il disco diventa più “morbido” e riesce a vendere 30.000 copie. Nell’89 esce: Canzoni preghiere danze del millennio sezione europa. Il disco è basato su un’idea di storia come eterno medioevo, conti...

Robert Johnson - King Of The Delta Blues Singer (1961)

Immagine
di Silvano Bottaro Nel 1961 arrivano sui giradischi la voce e la chitarra di uomo morto da 25 anni. Un chitarrista e cantante blues che pochi ricordano, e che non si è abituati a considerare un maestro. Da vivo, nei 27 anni della sua esistenza, Robert Johnson non era stato un mito. Lo diventerà dopo la morte, soprattutto grazie ai musicisti bianchi (e in larga parte inglesi) che identificano in lui il leggendario suono del blues del Delta del Mississippi. Robert Johnson è un fantasma: oltre ai 29 blues registrati tra il 1936 e il 1937, su di lui non v'e certezza alcuna. Pare fosse figlio illegittimo, probabilmente nato nel 1911, di una tale Julia Major, sposata con un Charles Dodds che rifiuterà per sempre di riconciliarsi con la moglie, anche se riprenderà con sé il figlio. Si dice che abbia imparato a suonare la chitarra grazie a uno dei fratellastri e si racconta che da ragazzino pedante e sgraziato all'improvviso si sia trasformato in musicista sorprendentemente dotato. L...

David Bowie #3/3

Immagine
Di un artista si dice spesso sia il prodotto dei suoi tempi. David Bowie è stato il prodotto dei suoi tempi, e poi di quelli dopo, e poi di quelli dopo ancora. Ha cantato la ribellione d'una generazione, poi ne ha intuito il fallimento e l'ha irrisa. Ha visto il mondo incupirsi e l'ha cantato. Ha cantato pure la cortina di ferro: anzi l'ha fatto come mai nessuno prima e dopo. E’ volato nella Berlino del Muro, se n'è fatto inghiottire. Ha inciso un album, Low, perfettamente diviso in due: due mondi che mai s'incontrano e collassano dentro se stessi. Ha cantato gli anni Ottanta, ma a guardarlo saltellare con l'abito azzurro di Let’s dance ti pareva che gli anni Ottanta se li fosse inventati lui. David Bowie, ti viene in mente allora, è scivolato sulla storia facendosi ora prodotto, ora ispiratore dei tempi. Kitsch, con la parola nel suo significato originale, e precursore. Annunciatore e interprete. A celare un conflitto irrisolto, e che forse mai s...

Mark Pritchard & Thom Yorke – Tall Tales (2025)

Immagine
di Stefano Grossi  Si intitola “Tall Tales” ed è stato rilasciato il nove maggio su Warp Records l’atteso album nato dalla collaborazione tra Thom Yorke e Mark Pritchard. “Tall Tales” non è il loro primo approccio collaborativo tra i due artisti e la loro personale sperimentazione musicale.  L’eclettico produttore inglese e il frontman dei Radiohead, infatti, hanno rilasciato nel 2016 il singolo Beautiful People estratto dall’album ”Under the Sun“ di Pritchard, per poi nel corso degli anni regalarsi qualche remix o collaborazione reciproca. Rimasti in contatto per quasi dieci anni, ci regalano oggi un album che rinnova la devastante intesa creativa tra i due; sottolineando visioni distopiche e sovrapposizioni sonore che non possono essere catalogate in nessun genere se non, molto diplomaticamente, stigmatizzate come elettronica sperimentale.  Pritchard, precursore di musica sperimentale inglese fin dagli anni ’90, fa approdare per la prima volta Thom Yorke sull’etichetta ...

Osanna

Nella geografia del progressive rock italiano, gli Osanna hanno rappresentato (assieme al Balletto di Bronzo) la voce di Napoli, in contrapposizione alla Milano della Premiata Forneria Marconi, alla Genova dei New Trolls e alla Roma del Banco del Mutuo Soccorso e del Rovescio della Medaglia. Le origini del del gruppo risalgono agli anni '60. Discografia e Wikipedia

Dreams - The Cranberries (1993)

Immagine
Gran brano scritto da Dolores O'Riordan e dal chitarrista Noel Hogan. Solare. sostenuto dal ritmo, il testo racconta di una donna che si trova davanti alla porta della felicità perché ha trovato (forse) l'uomo della sua vita. Il successo della canzone è stato garantito non solo dalla sua bellezza, ma dall'essere stato inserito in una lista pressoché infinita di film, serie televisive e trailer. (M. Cotto - da Rock Therapy)  

Jimmy Raney - A (1957)

Immagine
La Storia della Prestige Records è anche la storia di una intera generazione di musicisti che ebbe la possibilità di incidere, sebbene in modo anticonvenzionale, con la creatura di Bob Weinstock. Weinstock è famoso per altri motivi, su cui ritornerò nelle prossime storie, prima fra tutte la sua estrema "parsimonia" economica, eppure fu un grandissimo talent scout, con un fiuto davvero notevole, tanto che fu fenomenale nel far registrare più cose possibili ad artisti che sapeva sarebbero poi andati verso concorrenti più grandi ed economicamente attrezzati. Oltre a ciò, viveva un eclettismo di produzione che pochissime case editrici avevano: registrò dischi di arpa jazz, duo e trio con strumenti inusuali, persino di musica d' avanguardia (i tre album che Louis Thomas Hardin, conosciuto come Moondog, incise per la Prestige tra il 1956 e il 1957). Il disco di oggi segue un'altra delle passioni di Weinstock, la chitarra jazz. E mise sotto contratto uno dei più fenomenali c...

The Band & Robbie Robertson

Immagine
The Band - Una sola formazione merita l’appellativo di “band più importante della musica americana degli anni Settanta” ed è stata quella di R. Robertson, R. Danko, L. Helm, G. Hudson e R. Manuel, ovvero la Band, il massimo riconoscimento al più nobile artigianato della musica. Tra il 1958 e il 1963 la Band entrò nella storia del rock suonando alle spalle di un Bob Dylan alla ricerca dell’elettricità. La Band arrivava da un repertorio forte, ballabile e nero. Dylan portava con sè il proprio repertorio folk e country: l’insieme fu straordinario, dal vivo come in studio (basta riascoltare i Basement Tapes). Prima di Dylan i musicisti del gruppo non componevano le proprie canzoni, dopo l’incontro con il folksinger Manuel, Robertson e Danko iniziarono a mettere mano alle composizioni con risultati eccellenti. E’ con “ Music from Big Pink ”, del 1968, che la band mostra davvero se stessa al mondo. Il gruppo cantava e suonava come cinque distinte individualità che lavoravano insieme per ...

Little Richard - Here's Little Richard (1957)

Immagine
di Silvano Bottaro Richard Wayne Penniman è incasinato e tormentato come il rock'n'roll. Ha 12 fratelli e sorelle e suo padre viene assassinato quando lui ha 20 anni. Non ha un soldo, e quel poco che guadagna lo spende in lezioni di pianoforte. Lo chiamano Little, ma è alto un metro e ottanta. Ha imparato a cantare in chiesa e a fare spettacolo dai venditori ambulanti che arrivano in città, a Macon, Georgia, pieno Sud degli Stati Uniti. E' spirituale e carnale, religiosissimo e volgare, canta sconcezze indirizzate a donne che sanno come divertirsi e divertire, ma da come si trucca tutti capiscono che gli piacciono piú che altro gli uomini. Con i fratelli, fa musica da sempre. A 19 anni vince un concorso con la Rca, ma prima che accada qualcosa trascorrono altri quattro anni. Ora è con la Specialty, e in particolare con il produttore Bumps Blackwell, una piccola celebrità in quel momento, l'uomo che ha lanciato le Carriere di Ray Charles e di Quincy Jones. Non è che Bl...

David Bowie #2/3

Immagine
Le poesie, le liriche del disco, sono bellissime, con versi stagliati nella disperazione come lo sono i cut ups di William Burroughs. Per esempio: “Che fantastico abisso di morte”; o “Non seppe mai che cosa lo colpì”; o: “Questo caos mi sta uccidendo”; o: “Le ruote girano e il ventesimo secolo sta morendo”; o: “Questo è ciò che avrei potuto essere”; o: “Non dire a Dio i tuoi piani, è tutto senza controllo”; o: “Ogni mossa è incerta”; o: “Non posso controllare il mio destino”; o: “Abbiamo avuto inizi così promettenti ma abbiamo vissuto vite insopportabili”; o la conclusione drammatica, forse (purtroppo) autobiografica: “Non c'è ritorno”. La sua abilità non gli viene dalla scuola ma dalle sue traumatiche esperienze di vita: da quando a dodici anni il fratello maggiore gli fece leggere Jack Kerouac e conoscere Neal Cassady, Bowie si è chiuso in se stesso e, ha fatto in un'intervista, si è sentito: “emarginato a causa dell'indifferenza dei genitori: questo mi ha fatto scatta...

AA.VV. - The Indian Runner (O.s.t.) (1991)

Immagine
La colonna sonora di oggi ha una storia davvero particolare. Sean Penn, al suo primo film da regista, ha una folgorazione ascoltando un disco, tanto che decide di scrivere una sceneggiatura basandosi sulla storia raccontata da un brano in particolare: Highway Patrolman di Bruce Springsteen, da quel capolavoro che è Nebraska (1982). Il film, The Indian Runner (1991, in italiano intitolato Lupo Solitario) racconta di Joe e Frank Roberts. Joe è lo sceriffo di una piccola cittadina agricola del Nebraska, Plattsmouth, Frank è un soldato dell'esercito degli Stati Uniti. La vita dei due fratelli separati è scossa dalla morte della madre prima e poi dal suicidio del padre. Frank incontra il fratello dopo essere tornato dalla guerra in Vietnam. È diventato un uomo scontroso e cupo, incapace di starsene fuori dai guai. Joe cerca di ricostruire una vita per lui e per suo fratello, Frank ha una relazione con una ragazza del posto, Dorothy,  con cui avrà un figlio. Quando tutto sembra mettersi ...

Le Orme

Destinati a diventare tra i gruppi italiani più popolari degli anni '70, sia in patria che all'estero, Le Orme nascono nel 1966 a Marghera (Venezia). La prima formazione schiera Aldo Tagliapietra alla voce, Nino Smeraldi alla chitarra, Claudio Galieti al basso e Marino Rebeschini alla batteria. Dopo il primo singolo Fiori e colori , fortemente legato al beat e all'atmosfera flower power dell'epoca. Discografia e Wikipedia

Jack & Diane - John Cougar Mellencamp (1982)

Immagine
Le canzoni di John Cougar Mellencamp sono fatte di gruppi di persone ritratte nella vita di tutti i giorni. Come i pittori olandesi del Seicento raffiguravano uomini e donne per nulla eccezionali ottenendo freschi sorprendenti, così Cougar presenta quadri di vita sociale attraverso l'accumulazione di quadretti di vita ordinaria, privata della spettacolarità. La realtà di Cougar non viaggia alla folle velocità di quella delle backstreets di una grande città. Nelle sue storie si viaggia a marce ridotte. I suoi personaggi non sono figli degeneri, reietti, emarginati, così come non sono eroi e neanche si atteggiano a tali. Tales of Ordinary People , insomma. Si può pensare di essere Marlon Brando anche senza girare in eterno Il selvaggio o Fronte del porto. Jack & Diane è la perfetta teenager radio song, l'apoteosi dell'adolescenza come pratica di vita. Il successo clamoroso del brano procurerà più di un problema a Cougar. Crisi di identità e atteggiamenti da divo che lo p...

Salif Keita – So Kono (2025)

Immagine
di Alessio Surian “In casa”: così si traduce il titolo del nuovo album realizzato da Salif Keita privilegiando arrangiamenti scarni, tutti acustici, facendosi accompagnare solo in qualche brano dal ngoni di Badié Tounkara e dalle percussioni di Mamadou Koné. Il risultato è un album intimo, capace di commuovere adottando registri narrativi diversi, nato durante una visita in Giappone ad aprile del 2023. Oltre sei anni fa, presentando a Novembre del 2018 l’ultimo album, “Un Autre Blanc”, aveva annunciato che non ne avrebbe registrati altri. E invece: cinque dei nuovi brani arrivano a Kyoto “registrati nella camera d'albergo, come se mi trovassi a casa mia. Come se stessi suonando per me stesso. È un disco molto personale... molto intimo". Rotto il ghiaccio, a due brani (“Chèrie” e “Awa”) è stato aggiunto il violoncello di Clément Petit; poi altri due brani (“Aboubakrin” e “Kanté Manfila”) sono stati registrati da Julien Reyboz all’Ohm Sweet Ohm a Parigi a Settember 2023; e gli u...

Patti Smith

Immagine
Nel 1975 Patti Smith pubblicò Horses, il suo primo album, inaugurando una nuova stagione del rock americano. L'area intellettuale newyorchese, affidò a lei il compito di legare nuovamente arte e rock, poesia e cinema, letteratura e musica. Nel  1974 diede vita al Patti Smith Group, con Lenny Kaye, facendo produrre, non casualmente, il primo disco da John Cale dei Velvet Underground e proclamando la propria continuità con la musica e l'impegno degli MC5. E' lei a incarnare, prima con Radio Ethiopia (1976) e poi, ancora di più, con Easter (1978), i sogni e la rabbia della nuova generazione. Patti Smith canta il rock come se fosse una poesia o una preghiera, urla la sua passione sostenuta da una band elettrica e grintosa, che mescola Rimbaud e Hendrix, anarchia e amore, lo Springsteen di Because the Night e il Van Morrison di Gloria. A ben guardare, non è punk in nessun senso, ma allo stesso tempo del punk cattura lo spirito e l'anima, con una personalità e una mu...

Elvis Presley - Elvis Presley (1956)

Immagine
di Silvano Bottaro Nel 1955 Elvis Presley da Memphis, Tennesse, è già conteso dalle principali case discografiche americane. La spunta la Rca, che offre al colonnello Parker, il suo nuovo agente, la somma senza precedenti di 35 mila dollari. Nell'accordo sono comprese anche le 25 canzoni che Elvis ha registrato con la Sun Records di Sam Phillips, da My Happines, il pezzo country che aveva inciso il 18 luglio 1953 come regalo di compleanno per sua madre Gladys, a When It Rains It Really Pours, cantata in un momento imprecisato dell'autunno del 1955. A gennaio del 1956, tra Nashville e New York, la nuova casa discografica gli fa mettere su nastro altre undici tracce, e tra queste c'è anche Heartbreak Hotel, che viene pubblicata immediatamente e immediatamente finisce in testa alle classifiche, primo numero uno di un futuro numero uno (e singolo piú venduto dell'anno, a fine 1956). La canzone è firmata da Mae Boren Aston, un'insegnante con la passione per la musica, ...

La musica dopo David Bowie #1/3

Immagine
di Daniele Cassandro La settimana scorsa girava per la rete un giochino chiamato What did Bowie do? Digitando quanti anni hai scopri cosa ha fatto lui alla tua età. Per esempio, quando aveva la mia età Bowie si è sposato con una della donne più belle del mondo. Quando io mi sono laureato lui faceva uscire Aladdin sane, il suo primo album in testa alla classifica in Gran Bretagna. Ecco, appena ho saputo della morte di Bowie, ho pensato a quel giochino che finiva. Ho visualizzato un flusso di creatività che si interrompeva all’improvviso, in un punto ben preciso del tempo. Si dice che un grande artista morendo lasci un vuoto, e sembra un luogo comune. Se ne vanno sempre i migliori, eccetera. Però a partire dal 10 gennaio 2016 non ci saranno più nuove canzoni di David Bowie, nuovi video, nuove copertine, nuove parole. È una conversazione che si interrompe. Ma, alla fine, cosa ha fatto David Bowie di tanto importante? Ha scritto splendide canzoni, ha creato look memorabili, ha...

Valerie June – Owls, Omens, And Oracles (2025)

Immagine
 di Matteo Bossi Si può ben dire che i titoli degli album di Valerie June siano già evocativi e dopo le sue “prescrizioni per sognatori” ecco questo nuovo “gufi, auspici e oracoli”, che richiama qualcosa di notturno e un po’ magico. Nei quattro anni intercorsi tra i due dischi, non è rimasta inattiva, anzi, oltre ad un EP di cover, Valerie June ha pubblicato ben tre libri, “Maps For The Modern World”, una raccolta di poesie e illustrazioni, “Somebody To Love”, un libro per bambini ispirato alla storia del suo banjolele ed infine una sorta di diario interattivo intitolato “Light Beams”. Per “Owls, Omens & Oracles“ (Concord) si è avvalsa di un altro produttore, M. Ward, col quale aveva già avuto modo di collaborare quando questi aveva lavorato a “Livin’ On A High Note” di Mavis Staples, la June infatti era autrice della canzone titolo, “High Note”. Inoltre, si sono ritrovati sul palco di un paio di festival due anni addietro, ripromettendosi di realizzare un disco. Ed eccolo qui,...

E T I C H E T T E

Mostra di più