Post

Visualizzazione dei post da marzo, 2018

Abraxas – Santana

Immagine
La copertina dell’album Abraxas di Santana è tratta da un dipinto di Mati Klarwein, uno dei pittori surrealisti più noti dell’era psichedelica. Studiò con Salvador Dalì e con Ernst Fuchs dell’avanguardia viennese e firmò importanti lavori come Bitches Brew di Miles Davis. L’opera originale, L’Annunciazione, risale al 1961 e rimaneggia il simbolismo cristiano in chiave pagana con evidenti venature erotiche. L’immagine che ne deriva sovverte il simbolismo biblico per immergerlo in una dimensione ancestrale carica di magia nera e voodoo. In tutto questo primeggia il nome Abraxas che nella mitologia greca era uno dei cavalli di Eolo, il dio dei venti o considerato un demone nei testi antichi cristiani. Fonte

Bill Frisell – Music Is (2018)

Immagine
di Sergio Spampinato La prolifica produzione del chitarrista Bill Frisell continua e si arricchisce di questo nuovo lavoro in solo per la Okeh Records, “Music IS”, con l'ennesima supervisione dell'amico e fidato consigliere Lee Townshend. Frisell imbraccia chitarre elettriche e acustiche, a piccoli tratti anche ukulele e basso e come sempre nel suo stile, macchinette che modulano i suoni. Già dalla prima traccia, Pretty Stars, sono rintracciabili le sovraincisioni in loop e gli effetti sulle armonie trasognanti e rurali che Frisell ha sempre amabilmente creato e che vengono riproposte in modo seducente e costante nel corso del disco (Change in the Air, What Do You Want?, Thankful, Monica Jane). Tutte le composizioni sono a sua firma e il titolo con il verbo essere non seguito da un aggettivo designa l'espressione universale della musica che ingloba la propria essenza in forma sostantivata. Rambler (alternate version): gli spazi si dilatano nei silenzi interposti sulle

PFM, Guida per principianti

Immagine
La PFM—acronimo di Premiata Forneria Marconi—è uno dei gruppi progressive italiani più famosi di sempre, in attività ormai da quasi 50 anni. Celebre per aver varcato i confini nazionali ed essere finita nelle classifiche di Billboard, e per la collaborazione dal vivo con Fabrizio De André, la PFM ha sempre coniugato uno stile simile a gruppi prog come i King Crimson a un gusto melodico italiano. Nonostante forse non sia fra i gruppi più celebrati nel nostro paese per quanto riguarda la musica rock—rispetto ad artisti che hanno seguito e seguono stili più classici—all’estero gode di grande stima: nel 2015 la prestigiosa rivista inglese Classic Rock, ha inserito la PFM al Cinquantesimo posto tra i 100 migliori artisti Prog di tutti i tempi. La PFM è nata nel 1971, in seguito all’evoluzioni di due complessi originari—i Quelli e i Krel—che durante la seconda metà degli anni Sessanta si erano fatti notare nel panorama discografico italiano per la grande perizia tecnica e il virtuos

Alela Diane – Cusp (2018)

Immagine
di Fabio Cerbone Nobile nel ritratto di copertina Alela Diane mostra senza indugi la sua nuova condizione di donna e soprattutto di madre, un riflesso dei contenuti che Cusp andrà a svelare nel suo svolgimento. È il disco più maturo e forse più affascinante della cantautrice rivelatasi una decina di anni fa grazie a The Pirate's Gospel. Cusp è un lavoro composto e suonato per buona parte al piano (dopo un incidente alla mano che l'ha sostretta a rinunciare per qualche mese alla chitarra), che pare avere giovato all'austera eleganza di queste ballate, rendendole classiche al primo istante. Cusp, ovvero la cuspide a cui tutto ricollega Alela Diane è quella particolare condizione tra vita e morte, fra passato e presente della propria vita nella quale si è trovata suo malgrado dopo avere dato alla luce con gravi complicazioni la secondogenita. È dunque un album sulla maternità e più in generale sul ruolo di madre e di attaccamento agli affetti che ne derivano: se About

Neil Young

Immagine
Joel Bernstein - Neil Young, At home with piano, Woodside, CA September 1971

Editors – Violence (2018)

Immagine
di Alessio Belli "I've got a million things to say" cantava Tom Smith in “Lights”, traccia d'apertura di "The Back Room", esordio degli Editors del 2005. A cinque dischi di distanza, non possiamo smentirlo. Con cadenza regolare la band di Birmingham procede spedita nel proprio percorso musicale: infatti eccoci a parlare dell'ultimo “Violence”. Cosa aspettarci questa volta? Un ritorno alle sonorità wave di “The Back Room” e "An End Has A Start"? Un disco con anthem da stadio quale "The Weight Of Your Love"? La prosecuzione sul versante synth-elettronico bissato dal precedente "In Dream", dopo i buoni risultati di “In This Light And On This Evening”? Accenni di risposta potevano offrirli i singoli scelti per il lancio di "Violence": "Magazine" e "Halleluja (So Low)", diretti entrambi da Rahi Rezvani, di cui parleremo a breve. Il primo è il classico brano da ko degli Editors: ritmo ammaliante

Jethro Tull

Fra le più longeve e influenti formazioni inglesi, i Jethro Tull iniziano a Blackpool nel 1967. Jan Anderson (1947) e Glen Cornick (1947) provengono dai John Evan's Smash, mentre Mick Abrahams (1943) e Clive Bunker (1946) arrivano dai McGregor's Engine di Luton. Discografia e Wikipedia

Mechanical Animals – Marilyn Manson

Immagine
L’artwork del diabolico reverendo Manson ha ricevuto numerose critiche e vinto altrettanti premi. L’immagine di copertina è il frutto del lavoro del fotografo Joseph Cultice che ha trasformato il cantante in una creatura glam androgina con mani a 6 dita (particolare quest’ultimo che è costato la censura in Giappone). Le protesi in silicone sono state realizzate dalla Industrial Light & Magic di George Lucas e sono state poi donate all’amico attore Johnny Depp in cambio della parrucca bionda che ha usato nel film Blow. L’artwork, permeato da una serie di messaggi nascosti cifrati e simbolismi legati al numero 15, è stato curato da Paul Brown, che in passato aveva lavorato per Iggy Pop, Miles Davis, Joe Jackson. Fonte

Nathaniel Rateliff & The Night Sweats – Tearing At The Seams (2018)

Immagine
di Fabio Cerbone Di un fatto può stare certo Nathaniel Rateliff: la mossa di reinventarsi artisticamente attraverso il connubio con The Night Sweats e di capovolgere così l'impostazione musicale sino ad allora inseguita come autore è stata vincente. Lo hanno dimostrato, in questi tre anni seguiti alla pubblicazione dell'omonimo album del 2015, il successo di pubblico sulle due sponde dell'Atlantico, i dischi d'oro, i concerti sempre più affollati e una formula sonora che grazie alla recente uscita del doppio dal vivo Live at Red Rocks ha confermato la sua forza di attrazione. Di tutti i "visi pallidi" alle prese con la rielaboraizone dei canoni classici della canzone soul e r&b che fu della Stax e degli studi di Muscle Shoals, Rateliff ribadisce di essere il più attento al groove e alla passionalità, evitando di lavare il sound del gruppo, semmai mantenendolo saldo dentro i binari dell'elettricità d'annata. Tearing at the Seams è il natura

Alcune canzoni del 1977 #3/16

Immagine
“Like a hurricane”, Neil Young È diventata una delle più famose e amate canzoni di Neil Young, che pure ne ha. Quando la scrisse, era un periodo che non poteva cantare per un intervento alle corde vocali seguito a un eccesso di cocaina. “Io sono solo un sognatore e tu sei solo un sogno”, gran paio di versi semplici e perfetti.

Mount Eerie – Now Only (2018)

Immagine
di Valerio Di Marco Se A Crow Looked At Me era una cruda e devastante testimonianza sulla perdita, Now Only è l’elaborazione del lutto. La morte della moglie Geneviève, avvenuta nel 2016, è stato un passaggio segnante nella vita artistica di Phil Elverum, in arte Mount Eerie, il quale è già al secondo album dedicato al trauma. Molto probabilmente, però, non solo ce ne dovremo aspettare altri che – in modo diretto o indiretto – avranno a che vedere col tema, ma si può già immaginare che a non essere più lo stesso negli anni a venire sarà l’approccio alla scrittura tout court del cantautore di Anacortes, Washington. Era tanta era l’urgenza di aggiornare il racconto, di continuare a esplorare il rapporto con il dolore e i ricordi, di proseguire l’immersione in quella strana realtà della vita senza la persona che aveva sempre avuto a fianco, che a pochi mesi di distanza il quasi quarantenne cantautore tira fuori un’altra opera disarmante per genuinità e profondità, un lavoro che rime

Genesis: Guida per principianti

Immagine
I Genesis sono stati uno dei gruppi rock progressive più importanti della storia, che insieme a band come i King Crimson hanno traghettato questa variante del rock per molto tempo. Nella loro carriera hanno venduto oltre 150 milioni di dischi, e sono riusciti ad entrare nella top 30 delle band che hanno ottenuto i più grandi successi commerciali della storia. Oltre agli album in studio, poi, le loro performance dal vivo sono diventate quasi leggendarie: come testimoniano i sei album live che hanno registrato a più riprese nel corso di una carriera piena di scioglimenti e reunion. I Genesis si formano a Godalming, una piccola cittadina vicino a Londra, alla fine degli anni Sessanta. Il nucleo originario è formato da Tony Banks (tastiera), Peter Gabriel (voce), Anthony Phillips (chitarra), Mike Rutherford ( basso) e Chris Stewart (batteria). Iniziano facendo cover dei loro gruppi preferiti, ma ben presto cominciano a comporre brani originali. Il 1969 è l’anno del loro album

Yo La Tengo – There’s A Riot Going On (2018)

Immagine
di Alberto Campo Dicono che nell’occhio del ciclone regni la quiete. Paradosso meteorologico in qualche modo riprodotto musicalmente dal nuovo disco degli Yo La Tengo, There’s a Riot Goin’ On. Introducendolo, lo scrittore e saggista newyorkese Luc Sante l’ha definito «un’alternativa alla rabbia e alla disperazione». Sono tempi cupi e minacciosi, si sa, e la “rivolta” menzionata nel titolo ha prerogative opposte a quelle della ribellione cui alludeva – era il 1971 – l’omonimo e leggendario album di Sly & The Family Stone. Se allora il contesto veniva determinato dal riflusso dei fenomeni che avevano scosso il decennio precedente, ossia l’utopia hippie (a quel punto in frantumi) e l’insurrezione afroamericana (repressa annientando le Black Panthers), ora il quadro degli eventi è disegnato con tratto brusco dall’onda transoceanica dei populismi. Intossicato dalle droghe e ostaggio di una megalomania paranoica, Sly Stone ne ricavò una visione distopica: il diario personale

Paul Simonon

Immagine
Charlyn Zlotnik - Paul Simonon, The Clash, 1982

Jefferson Airplane

Marty Balin (1942) sconosciuto folksinger di San Francisco con tre singoli per la Challenge, nel 1965, sull'onda folk rock lanciata da Mr. Tambourine Man dei Byrds, dà la via ai Jefferson Airplane, con il cantante e chitarrista Paul Lorin Kantner (1941) e altri tre componenti: il bassista Bob Harvey, il batterista Alexander Spence e la cantante folks Signe Toly Anderson. Discografia e Wikipedia

The Waterboys - Fisherman's Blues (1988)

Immagine
Nonostante l'accorata invocazione della title track ("Vorrei essere un pescatore che ruzzola sui mari/ lontano dalla terra arida e dai suoi amari ricordi"), Fisherman's Blues è il disco che riporta i ragazzi d'acqua sulla terraferma. Non tanto nella natia Scozia, ma piuttosto al riparo degli accoglienti porti irlandesi (metà del disco è registrata a Dublino, il resto tra Spiddal e Galway). Un viaggio alla ricerca delle radici, siano autoctone (l'immancabile Yeats, la coraggiosa e riuscita rilettura del Van Morrison "astrale" di Sweet Thing), oppure aliene (gli omaggi a Hank Williams e Woody Guthrie). Il punto di arrivo della ricerca, da parte di Mike Scott, di un approdo concreto, che odori di terra e tramandi l'eco di vecchie storie ancora buone da raccontare, sotto cieli bassi che sembrano infiniti (come un mare capovolto, in fondo). Al di là delle elucubrazioni su quale incarnazione della band sia stata più importante (se questa, leggiadra

Accadde oggi...

Immagine
1943: Nasce a Denton, Texas, U.S.A., Sylvester Stewart: con il nome d'arte Sly Stone è stato il leader di Sly and the Family Stone. 1947: Nasce a Santa Monica, in California, USA, Ry Cooder, cantautore e chitarrista. 1954: Nasce a Terrazzo (Verona) Massimo Bubola, cantautore e scrittore. 1962: Nasce a New York, USA, Terence Trent D'Arby, ora Sananda Maitreya, cantante e autore. Fonte

Unknown Pleasures - Joy Division

Immagine
Non una semplice copertina, ma un’icona consacrata da grafici e artisti che rivive ancora oggi su magliette (vedi quella di topolino) e circola virale sui social. L’artwork di Unknown Pleasures è stato curato da Peter Saville, creatore di famose copertine per New Order, Roxy Music e Pulp. L’immagine ripropone il ciclo vitale della CP 1919, la prima stella Pulsar scoperta. I Joy Division si ispirarono ad una tesi di dottorato, Radio Observations of the Pulse Profiles and Dispersion Measures of Twelve Pulsars, che racchiudeva gli studi condotti presso l’Osservatorio Arecibo Radio di Porto Rico nel 1967. Fonte

Haley Heynderickx – I Need To Start A Garden (2018)

Immagine
di Gianfranco Marmoro Grezzo, vivace, arcaico, l’Ep autoprodotto del 2016 “Fish Eyes” metteva già in luce un talento naturale e liricamente ricco. Ora che il primo album di Haley Heynderickx è una realtà, tutto quello che era in embrione è finalmente divenuto un corpo libero, autonomo, pronto a radicarsi nella storia del cantautorato moderno con la stessa virulenza di Vashti Bunyan e l’incorruttibile austerità spirituale di Mary Margaret O’Hara, anche se le menti più giovani evocheranno, a ragione, le gesta di Angel Olsen. La cantautrice di Portland ha sperimentato soluzioni creative diverse, prima di trovare il giusto equilibrio tra autenticità poetica e perfezione artigianale. Tre luoghi di registrazione sono stati utilizzati prima di concentrare un’identità sonora capace di mettere insieme la vulnerabilità e la forza della musicalità della Heynderickx. Una fattoria immersa nella gelida natura e uno studio di registrazione tecnicamente ineccepibile non sono riusciti a garan

Demetrio Stratos: Guida per principianti

Immagine
Demetrio Stratos. Ad alcuni potrà sembrare un semplice nome straniero, altri capiranno di cosa stiamo parlando, altri ancora si accorgeranno del suo valore dopo aver letto quest’articolo o ascoltato la sua musica. Chi era Fu il cantante degli Area e de I Ribelli. Nacque ad Alessandria d’Egitto nel 1945 da genitori greci e visse sino all’età di 13 anni ad Atene. Fu mandato da suo padre a studiare a Cipro e all’età di 17 anni si trasferì a Milano dove si iscrisse alla facoltà di architettura. La sua avventura come cantante nacque per caso quando dovette sostituire il cantante del gruppo impossibilitato per un incidente. Stratos aggiunse alla tastiera anche la sua voce. Fu una grandissima rivelazione per se stesso, la sua band e il pubblico. Cominciò, così, un lavoro fatto di successi musicali sperimentali che entrarono a far parte della storia musicale internazionale. Con I Ribelli lavorò dal 1966 al 1970, anno di scioglimento del gruppo. La band ebbe molto successo perché

David Byrne – American Utopia (2018)

Immagine
di Emanuele Brunetto Il fragoroso ingresso di Donald Trump nelle vite degli americani, attraverso la conquista della Casa Bianca, è stato uno shock tale da risvegliare, soprattutto all’interno della comunità artistica statunitense (ma anche mondiale, vista l’influenza degli U.S.A. quantomeno sull’intero Occidente), una coscienza politica e sociale come non si vedeva da parecchi anni. In tanti, tantissimi hanno preso posizione contro il Tycoon e le sue controverse politiche, ognuno a suo modo. David Byrne, che in quanto a modi è sempre stato un tipo piuttosto sui generis, ha colto l’occasione per rifarsi vivo a quattordici anni da “Grown Backwards” (2004) con un nuovo lavoro da solista, che già dal titolo lascia poco spazio all’immaginazione: American Utopia. L’utopia americana, il sogno americano propulsore della vita di svariate generazioni, declassato ai nostri giorni, per l’appunto, al rango di irraggiungibile utopia. E il modo scelto dall’ex Talking Heads per dire la p

Bob Dylan, Guida per principianti

Immagine
Probabilmente Bob Dylan è il più grande cantautore americano di tutti i tempi. A lui, ad esempio, si deve l’invenzione del folk-rock. La bellezza delle sue composizioni e dei suoi bellissimi testi hanno influenzato molti degli artisti successivi, di tutti i paesi, e sono diventate parte integrante della cultura musicale globale. Per questo, e per tutti coloro che non hanno mai avuto occasione di approfondire l’ascolto di questo grande artista, abbiamo deciso di realizzare una piccola guida alla sua vita e alla sua musica. La vita Bob Dylan, il cui vero nome è Robert Allen Zimmerman, nasce a Duluth, Minnesota, nel 1941. I suoi nonni erano emigrati dall’Ucraina negli Stati Uniti nel 1905, in seguito ai pogrom antisemiti. Quando Dylan compie sette anni, la famiglia si sposta nella vicina cittadina di Hibbing, dove l’artista cresce frequentando la ristretta comunità ebraica e gli amici d’infanzia. Il piccolo Robert passa l’infanzia e l’adolescenza ascoltando la radio, gran

Jimi Hendrix

Immagine
Un soldato qualunque, di nome James Hendrix, della 101 divisione aerea degli Stati Uniti suona la chitarra con un commilitone nel 1962. Più tardi quel James Hendrix diventerà uno dei migliori chitarristi di tutti i tempi.

Anna Von Hausswolff – Dead Magic (2018)

Immagine
di Fabio Gallato Nel suo saper trattare con (s)confortante naturalezza temi plumbei ed ingombranti come la morte (in tutte le sue sfaccettature) Anna Von Hausswolff sembra provenire da un’altra epoca, da un altro universo. Sicuramente uno dei talenti più cristallini della scena europea, l’artista svedese ha fin qui sempre convinto e sorpreso nella sua esplorazione dell’esperienza del sacro e dell’esoterico per mezzo di un contesto sonoro difficilmente inquadrabile, ma comunque riconducibile ad un caleidoscopio di colori scuri e sonorità in bilico tra doom, drone e neoclassica. Pur non distaccandosi da questa visione, il nuovo album “Dead Magic” – il quarto in carriera – rafforza la potenza espressiva della trentaduenne di Goteborg, confermando (e migliorando) quanto fatto in passato, e allo stesso tempo portando in dote diversi e piacevoli elementi di novità. Sono ancora una volta le parole (citate nelle note di presentazione dell’album) e il pensiero del poeta svedese Wal

The Jayhawks

Assieme agli Uncle Tupelo, i Jayhawks (in omaggio a The band, il cui primo nome era The Hawks), sono considerati fra i fondatori dell'Alternative Country, che prende piede a macchia d'olio negli anni '90 negli Stati Uniti. A dare il via alla band sono Gary Louris, Mark Olson e Marc Perlman, che a metà anni '80 nella natia Minneapolis, Minnesota, si ritrovano accomunati dalla passione per il folk. Discografia e Wikipedia

Jonathan Wilson – Rare Birds (2018)

Immagine
di Carmine Vitale Continua inesorabile il processo evolutivo di Jonathan Wilson dopo le prime due ottime prove Gentle Spirit (2011) e Fanfare (2013), entrambe segnate dalla giusta mescola di tradizione e sperimentazione. Il musicista originario di Forest City è riuscito infatti a condensare nella sua proposta sonora il country e il folk, il rock desertico ed echi vagamente progressive con risultati sorprendenti. A cinque anni di distanza da quest’ultimo, Wilson mostra di non aver smarrito quella voglia di sperimentalismo e sana retromania, scoprendo ancora una volta una gamma variegata di suoni che parte da una produzione britannica 80s ma che finisce per esplodere in una pasta sonora che, traccia dopo traccia, diventa sempre più stratificata. Bypassando l’artwork tra The Sims, Second Life ed estetica vaporwave fuori tempo massimo (tra i peggiori di questo 2018), Rare Birds è straripante di magniloquenza. Un disco che sembra aver interiorizzato le esperienze in veste di produce

Alcune canzoni del 1977 #2/16

Immagine
“Psycho killer”, Talking heads Diventata notissima anche oltre i fans delle cose dei Talking Heads e della new wave soprattutto per il memorabile “faffà-ffaffà-fa”. Parla, in effetti, di uno psycho killer.

Femi Kuti - One People One World (2018)

Immagine
di Silvano Bottaro "Spero che questo album porti gioia, amore, pari opportunità, giustizia, pace, comprensione e unione al mondo". Femi Kuti A cinque anni da "No Place For My Dream", e a quasi trenta dalla sua prima pubblicazione "No Cause for Allarm" , Femi Kuti pubblica il suo decimo lavoro "One People One World",  disco composto da dodici tracce. Il figlio di Fela Kuti, leggenda e pioniere dell'Afrobeat, a differenza della rabbia giusta che ha ispirato quasi tutte le sue precedenti registrazioni, dove mischiava convinzioni combattive sulla libertà e sulla democrazia sociale, è tornato con un disco che genera un messaggio di speranza e riconciliazione. Femi Kuti è il cuore e l'anima del moderno Afrobeat creato dal padre Fela. L'Afrobeat ha spinto diverse generazioni di musicisti a usare la musica in Nigeria e in tutto il mondo come arma per combattere a favore della giustizia e la libertà. Femi e il suo gruppo,

Alcune canzoni del 1977 #1/16

Immagine
“Solsbury hill”, Peter Gabriel Una delle più amate canzoni di Peter Gabriel, che fu pure il suo primo singolo dopo aver lasciato i Genesis, e di quello parla, di lasciare i Genesis: o di salire su questa collina e vedere le cose da lontano e avere un’illuminazione liberatoria col cuore che fa “boom boom boom” e una voce che dice “prendi le tue cose che ti porto a casa”.

Pink Floyd, Guida per principianti

Immagine
Parlare di Pink Floyd è complesso quanto immediato: immergersi nella loro musica vuol dire respirare l’essenza di emozioni diverse che vanno dalla ribellione, alla voglia di riscatto, al sentimento più intimo, sino alla consapevolezza della caducità della vita. Parlare di Pink Floyd significa sprofondare in un mondo parallelo reale e irreale che solo chi apprezza la loro musica può conoscere. Syd Barrett, Roger Waters, Nick Mason, Rick Wright. Sono questi i nomi dei fondatori di una band che ha fatto la storia della musica mondiale, famosi forse più dei papi. Il loro nome deriva dall’unione dei nomi di due bluesman Pink Anderson e Floyd Council. Nascevano nel 1965. Nel 1967-1968 si unì il chitarrista David Gilmour che andò a sostituire definitivamente Syd Barrett. Cinque personalità diverse che riuscirono a fondersi e a dare vita ad altrettanti caratteri intimi dei Pink Floyd nel corso degli anni. Ascolto Durante la loro carriera, i Pink Floyd hanno superato e in

The Dream Syndicate - Medicine Show (1984)

Immagine
Una discesa agli inferi della narrazione hard-boiled compiuta ricorrendo all'enfasi allucinata dello Springsteen di Born To Run, alla melodia morbosa dei Velvet del terzo album, alle spettrali preghiere laiche del Neil Young di Tonight's The Night: Medicine Show, secondo capitolo dell'avventura troppo breve dei Dream Syndicate di Steve Wynn e Karl Precoda, apostoli della psichedelia minacciosa, rovente e chitarristica dei Television, ruota intorno a un centro assieme oscuro e luminoso, tra il male radicale inchiodato nei destini dei suoi protagonisti e l'orgoglio solenne di un suono denso, epico, ambizioso. Fuoriuscita la bassista Kendra Smith, artefice non secondaria delle atmosfere torbide e velvettiane del precedente The Days Of Wine And Roses (1982), e subentrati il sostituto Dave Provost e il produttore Sandy Pearlman (ancora lui), nonché Tom Zvoncheck al pianoforte (i suoi duelli con gli assoli della sei corde di Precoda intrecciano lirismo e disperazione in mo

Jimi Hendrix & Robert Wyatt

Immagine

E T I C H E T T E

Mostra di più