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Modena City Ramblers

I Modena City Ramblers nascono nel 1991 nella zona di Correggio (Reggio Emilia), come gruppo specializzato in un repertorio di folk irlandese. Nel 1993, la crescente popolarità dei loro concerti li convince a registrare e autoprodurre il primo demo Combat Folks , distribuito solo in musicassetta, nel quale sono contenute anche le versioni in chiave punk-folk di Contessa di Paolo Pietrangeli e Bella ciao , che diventano da subito i loro cavalli di battaglia. Discografia e Wikipedia

Johnny B. Goode - Chuck Berry (1958)

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Chi non ha mai cantato in coro, almeno una volta: «Go go / Go Johnny go! / Go / [...] / Johnny B. Goo-de!»? Johnny era un grande amico musicista di Chuck Berry (l'amicizia non gli impedirà di intentargli causa per ottenere un po' di soldi per i diritti d'autore), Johnny Johnson. Goode Avenue era il nome della via dov'era nato, a Saint Louis. Per dare un tocco di eccentricità, Berry aggiunse un middle name con iniziale puntata e il gioco era fatto. Era nato il personaggio, ora si trattava di dare il via alla storia. «Chuck», si gira. Johnny B. Goode è una delle canzoni memorabili del padre del rock 'n roll, con un riff che è entrato nella storia, anche se in pochi si accorsero che era stato rubato nota per nota da Ain't That Just Like a Woman di Louis Jordan. Chuck Berry, fiero della sua negritudine, ma ancora di più del suo conto in banca, decise di cambiare un verso che avrebbe potuto procurargli dei problemi con le emittenti radiofoniche bianche, così il «litt...

Califone - The Villager's Companion (2025)

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di Stefano Solventi Ogni nuovo album dei Califone conferma che loro, più o meno, ci sono sempre stati pur essendoci in modalità riposta, o se preferite elusiva. Ci sono fin da quando iniziarono a muoversi nella fine dei 90s, rimanendo affare per pochi fino al sussulto di notorietà raggiunto col passaggio a Thrill Jockey, in coincidenza di quello strano meraviglioso album che era Quicksand / Cradlesnakes, anno 2003. Ne scrivevo all’epoca, mi rendo conto, in una sorta di trance agonistica dovuta alle prospettive che molti dischi coevi e affini (simili cioè per quanto concerneva lo spirito liminare e radiante, così come per il senso di steccati che si sbriciolavano grazie a tutto quel triturare e riassemblare forme, col cuore intimorito però anche acceso da una speranza inafferrabile negli sviluppi a medio e lungo termine, eccetera) squadernavano con una certa regolarità e convinzione. Ero irragionevolmente ottimista, d’accordo, tuttavia quei punti di vista non se ne sono mai davvero anda...

Significato del termine musica #6/7

Musica come costrutto sociale : Le teorie post-moderne asseriscono che, come l'arte, la musica è definita innanzitutto nel suo contesto sociale. Da questo punto di vista la musica è ciò che ognuno chiama musica, che sia fatta di silenzio, di suoni, o di performance. La famosa opera 4'33'' (4 minuti e 33 secondi) di John Cage ha origine da questa concezione della musica. Musica come cura del corpo e/o dello spirito Musicoterapia : Le qualità liberatorie della musica si concretizzano da sempre dovunque nel mondo. Il benefico potere derivante dall'ascoltare musica, o dal crearne e riprodurne distingue i due rami principali riconducibili alla scienza stessa, che nascono sempre dalla radice unica, la Musica. Osservata in Europa, e nell'occidente in tempi relativamente recenti, dopo il Cinquecento, diviene strumento terapeutico vero e proprio, fino all'uso che spazia dalla cura di depressioni, malattie psichiche anche molto gravi, disturbi neurovegetativi ecc. ...

Stormy Six – Un biglietto del tram (1975)

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di Silvano Bottaro Anni caldi questi. Siamo a metà degli anni settanta ed esattamente nel ’75 esce questo disco che è il più bell’esempio di “musica politica” mai prodotto in Italia. L'album “Un biglietto del tram” è il primo vero album decisamente originale e con forti contenuti politici degli Stormy Six . Forse è storia o forse è leggenda che a Milano alcune frange del “movimento” abbiano accusato gli Stormy Six di deviazionismo, la colpa: incidere dischi e, soprattutto, venderli! Questo è stato lo scotto di una notorietà costruita concerto dopo concerto, piazza dopo piazza. La grandezza di questo “progetto” è stata nella capacità di saper raccontare attraverso le “immagini”, un’Italia in guerra. Il disco apre con quello che diventerà uno dei loro portabandiera, la bellissima “Stalingrado” (…sulla sua strada gelata la croce uncinata lo sa d'ora in poi troverà Stalingrado in ogni città) canzone di forte spessore che rievoca l’omonimo assedio. “La fabbrica” (…e c...

Breve storia della musica rock #2/3

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di Federica Zanotti Arrivarono poi i mitici Sixties, i favolosi anni Sessanta, che portarono con sé la nascita di una cultura rock vera e propria, plasmata a partire dalla musica - che doveva essere pura, autentica, al di sopra di ogni compromesso con il mondo e con tutti gli altri generi commerciali d'intrattenimento - e che finì col connotarsi ideologicamente al punto da diventare una vera e propria utopia. Bob Dylan ne fu la massima espressione sull'East Coast: musicalmente non portò alcuna innovazione al rock, date le sue radici da folksinger, ma fu il primo a riportare in auge la rabbia e il bisogno di cambiamento che prima di lui Elvis, Chuck Berry e soci avevano cantato, offrendo la possibilità di "pensare" attraverso le parole delle sue canzoni - vere e proprie pietre miliari come "Blowin' in the Wind" - che lo trasformarono nel messia delle nuove generazioni. Ad Ovest la California divenne la frontiera dello spirito più autentico del roc...

Primal Scream - More Light (2013)

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di Stefano Gilardino Lo conferma lo stesso Bobby Gillespie in chiusura di disco, It’s Alright, It’s OK, a testimonianza di un ritorno alla forma che forse solo i fan più accaniti si potevano aspettare. Raggiunto l’apice della propria carriera con il capolavoro Screamadelica – un album che riascoltato oggi mostra qualche pausa di troppo, a racconta alla perfezione quel periodo, fatto di estremo crossover tra rock ed elettronica e di un costante stato di stupore chimicamente indotto – i Primal Scream avevano poi continuato a macinare dischi con buona costanza, assorbendo influenze lungo la strada, dagli Stones al kraut rock, alternando lavori brillanti come XTRMNTR ad altri decisamente meno ispirati come gli ultimi in ordine cronologico. Pochi si erano accorti dell’uscita di Beautiful Future («un disco cinico e disilluso», ricorda lo stesso cantante), ma siamo certi, invece, che sarà l’esatto contrario per questo nuovo lavoro, decisamente più positivo e introdotto da un magnifico s...

Marlene Kuntz

Per risalire alle origini delle vicende dei Marlene Kuntz bisogna entrare in una scuola d Cuneo, verso la fine degli anni '80, quando i non ancora ventenni Riccardo Tesio e Luca Bergia si incontrano e decidono di mettere su un gruppo. La formazione viene completata con Cristiano Godano (chitarrista a cantante dei Jack On Fire) e il bassista Franco Ballatore. Discografia e Wikipedia

Hard Sun - Eddie Vedder (2007)

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Nel cinema il menage à trois per me indimenticabile è quello di Jules et Jim di Truffaut, seguito a ruota da The Dreamers di Bernardo Bertolucci. Ma c'è un altro triangolo che voglio citare. E quello di Ilona arriva con la pioggia di Chiabrera, tratto da un libro di Álvaro Mutis, scrittore adorato da De Andrè. Il film non è riuscitissimo, ma c'è uno scambio di battute leggendario, quando Ilona decide di abbandonare i suoi due uomini, con i quali ha diviso il tutto che cercavano e il niente che avevano. È un momento drammatico. Lei rompe un silenzio che pare eterno con una domanda da gelo nelle ossa: «Cosa farete senza di me?». La risposta è meravigliosa: «Ti cercheremo». Io, nel rock, ho sempre cercato una storia, una trama, una musica (epica o desertica) che mi facesse vibrare il cuore. Soprattutto, ho sempre cercato una voce che mi entrasse dentro, che mi portasse nella canzone prima ancora di capire di che cosa parlasse. Eddie Vedder ha questo tipo di voce. Quando è con i ...

Jackie Mclean - It's Time! (1965)

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È stata la vista di un poster del disco di oggi che mi ha inspirato la scelta del punto esclamativo, come trait d’union dei dischi del mese di Luglio. Il suo autore è poco conosciuto ai più, ma è uno di quelle “divinità minori” della Storia del Jazz che hanno passato gli stili, suonato con i più grandi, indirizzato anche le scelte musicali, ma appena un gradino dietro le Divinità Maggiori. John Lenwood McLean, per tutti Jackie, nasce nel 1931 in una famiglia di musicisti, a New York. Sfortuna vuole che nel 1939 suo padre muoia, ma ha la piccola fortuna di poter continuare a studiare musica grazie al padrino e al nuovo compagno di sua madre, che possedeva un negozio di dischi. Ma più che altro, quando è adolescente, Jackie ha la fortuna di vivere vicino ad alcuni di quelle Divinità Maggiori: passa infatti spesso a casa di Thelonious Monk, Charlie Parker e soprattutto Bud Powell, che quando Jackie ha 13-14 anni intravede del talento. Inizia a suonare in un’orchestra il sassofono, insieme...

E T I C H E T T E

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