Little Richard - Here's Little Richard (1957)
Richard Wayne Penniman è incasinato e tormentato come il rock'n'roll. Ha 12 fratelli e sorelle e suo padre viene assassinato quando lui ha 20 anni. Non ha un soldo, e quel poco che guadagna lo spende in lezioni di pianoforte. Lo chiamano Little, ma è alto un metro e ottanta. Ha imparato a cantare in chiesa e a fare spettacolo dai venditori ambulanti che arrivano in città, a Macon, Georgia, pieno Sud degli Stati Uniti. E' spirituale e carnale, religiosissimo e volgare, canta sconcezze indirizzate a donne che sanno come divertirsi e divertire, ma da come si trucca tutti capiscono che gli piacciono piú che altro gli uomini. Con i fratelli, fa musica da sempre. A 19 anni vince un concorso con la Rca, ma prima che accada qualcosa trascorrono altri quattro anni. Ora è con la Specialty, e in particolare con il produttore Bumps Blackwell, una piccola celebrità in quel momento, l'uomo che ha lanciato le Carriere di Ray Charles e di Quincy Jones. Non è che Blackwell ci capisca granché, di questo bizzarro pianista di night che dice di aver imparato a suonare il piano da Esquerita (da cui deve aver preso anche il gusto per il trucco e le parrucche) e che in un attimo passa dal sussurro all'urlo. Pensa che sia possibile lanciarlo come bluesman e lo porta a New Orleans per registrare un album. Tra un'incisione e l'altra, racconterà per sempre la mitologia rock'n'roll, in studio Richard improvvisa una specie di scioglilingua che decanta le virtù del posteriore femminile (femminile?), forse di tutti i posteriori femminili, forse di uno in particolare. Blackwell ferma tutto e gli chiede di registrare ciò che ha appena cantato, censurandolo un po' e quindi rendendolo ancora più incomprensibile. Nasce così Tutti Frutti, il primo hit rock'n'roll che si affida esclusivamente al suono, e al ritmo, per comunicare il proprio significato. Il primo che non ha bisogno di parole. In quello stesso 1955, e poi lungo tutto il 1956, Little Richard registra altri due grandi successi, Long Tall Sally e Jenny Jenny, che appaiono con una manciata di turbo-boogie-woogie nel suo primo (e forse ultimo) album davvero memorabile. Per lui comincia quel rapporto tormentato tra musica e fede, con sensi di colpa nell'uno e nell'altro senso, che lo spingerà ad abbandonare il rock'n'roll per la predicazione, con infiniti ritorni. Comincia il rock'n'roll, insomma, che sarà sempre spirituale e carnale come Little Richard. (4/5 voto mio)
di P. N. Scaglione - Rock! (Einaudi)
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