L'idea è far pensare a chi ascolta che c'è qualcosa che non va nell'impianto stereo (o nella radio, se mai qualcuno decidesse di trasmettere la loro musica alla radio): tecnicamente, gli effetti che loro usano si chiamano feedback, o interferenze, se si preferisce. Interferenze all'interno dell'impianto di amplificazione, impulsi elettrici che diventavano suono e ridiventano elettricità pura e si autoalimentano, si moltiplicano, si rigenerano anche senza l'intervento dell'uomo. Disturbi che coprono la musica suonata, quella in teoria «buona», quella che i musicisti intendono produrre e far ascoltare. Ma in questo caso, i musicisti (i fratelli Reid, scozzesi, e altri piú o meno occasionali compagni d'avventura) vogliono produrre proprio questo: interferenze, feedback, in una parola, rumore. Non solo, però: sotto uno strato di rumore, ci sono canzoni, pure e semplici canzoni, alla maniera di Phil Spector, alla maniera della Motown. Just Like Honey, per