Algiers - Shook (2023)
di Elena Raugeri Dopo un manifesto programmatico come il loro terzo album There Is No Year del 2020, in cui storicizzavano di fatto se stessi, esprimendosi al meglio in sound e vis sociopolitica, gli Algiers hanno confezionato il loro quarto, sempre su Matador, cambiando le carte in tavola, cioè virando dal punto di vista musicale verso un crossover post-90s e allargando la loro line-up a quattro a quella di una vera e propria crew, con il coinvolgimento di numerosi ospiti. Ospiti eterogenei che rispondono ai nomi di Big Rube (The Dungeon Family), Zack de la Rocha (Rage Against The Machine), billy woods, Backxwash, Samuel T. Herring (Future Islands), Jae Matthews (Boy Harsher), LaToya Kent (Mourning [A] BLKstar), Nadah El Shazly e altri ancora. Franklin James Fisher e soci sono tornati a casa, ad Atlanta, reduci dallo sfinimento bidirezionale di tour e pandemia, e hanno reso universale il loro messaggio, trasformando una voce, o per meglio dire una visione, in una pluralità di lingue