B.B. King, il ragazzo del blues di Beale Street
di Silvia Diventi re solo se sei stato principe. Oppure se credi a quanto dichiaravano i latini: nomen omen, come dire, Il tuo destino sta nel tuo nome. E uno il cui nome fa Riley B. King il destino lo ha già segnato, sempre a dar credito ai latini. E se non è già segnato fai di tutto per determinarlo. Riley nasce a Itta Bena il 16 settembre 1925 e passa molta della sua infanzia vivendo con la madre e la nonna, lavorando come contadino, veniva pagato 35 centesimi per ogni 100 libbre (45 kg) di cotone che raccoglieva, ma un giorno scopre il suo talento e, contestualmente, si appassiona ai cantanti neri come T-Bone Walker e Lonnie Johnson e artisti jazz come Charlie Christian e Django Reinhardt. Presto comincia ad esercitarsi cantando musica gospel in chiesa. Nel 1943 si trasferisce a Indianola e tre anni dopo a Memphis, dove affina la sua tecnica di chitarrista con l’aiuto del cugino, il chitarrista country blues Bukka White. Poco tempo dopo King comincia a trasmettere la sua