Post

Visualizzazione dei post da giugno, 2024

Lucio Dalla

Figura iconica nella storia della musica d'autore italiana, Lucio dalla ha attraversato con la sua lunga carriera quattro decenni ottenendo - soprattutto negli anni '80 e '90 - uno straordinario successo grazie alle istrioniche doti di interprete e scrittore, a un istinto infallibile - anche se a tratti un po' gigione - per l'aspetto popolare della canzone. Discografia e Wikipedia

Song To The Siren - Tim Buckley (1970)

Immagine
«Ho galleggiato a lungo su un oceano senza navi / ho fatto del mio meglio per sorridere / fino a che i tuoi occhi e le tue dita, cantando / mi hanno attirato alla tua isola. / [...] Sono confuso come un neonato / agitato come la marea. / Dovrei restare tra i flutti / o giacere con la Morte mia sposa?». Song to the Siren è una delle più straordinarie canzoni di ogni tempo. Era il 1970, quando Tim Buckley metteva in mare Starsailor, album che aveva nel canto alla sirena il suo albero maestro. L'espressione più completa dell'attrazione fatale di Buckley per il confitto Eros/Thánatos, per l'amore autodistruttivo, il fascino dell'abisso, la voglia di arrivare a un passo dalla fine e chiedersi se valga la pena salvarsi o precipitare. Eppure, all'inizio, quel brano non piaceva a Buckley, tanto che rimase nel cassetto per tre anni. Fu infatti scritto nel 1967, dopo che il suo amico compositore Larry Beckett gli fece leggere un abbozzo di testo ispirato alle sirene tentatri

The Black Crowes - The Southern Harmony And Musical Companion (1992)

Immagine
La musica rock americana a fine anni ’80 è un calderone emozionante di vibrazioni che ribolle in continuazione. In quegli anni ci sarà una straordinaria concentrazione di visioni musicali, che a seconda della zona dell’immensa nazione prende dal passato per proiettarsi nel futuro. Se per esempio a Seattle la tradizione viene usata per fare a pezzi il vecchio e diventare occasione per buttare fuori tutta l’ansia del periodo, nel profondo Sud è il trampolino di lancio per catapultare nella contemporaneità il rock “classico”. La storia di oggi ci porta in Georgia, ad Atlanta, dove i fratelli Robinson crescono in una famiglia nella quale, nei decenni precedenti, la musica ha regalato qualche soddisfazione: infatti il padre, Dan, arrivò addirittura in classifica con un singolo, Boom-A-Dip-Dip, nel 1959. I fratelli Robinson, Chris alla voce e Rich alla chitarra, prima si avvicinano al punk, ma ben presto trovano molto più stimolante il rock anni ’60, sia quello tipico delle loro parti, il so

Blackfoot - Strikes (1979)

Immagine
Per le Storie di Marzo ho individuato un metodo scientifico infallibile per scegliere la tematica che legherà i dischi di questo mese: ho preso a caso con gli occhi chiusi, un bottone nella scatola in cui tengo quelli di riserve, e ho pescato un bottone nero. Di per sè, il colore nero poteva aprire una infinità di opzioni, ma seguendo il principio della scoperta, in questo 2024, di band dimenticate, ho optato per dischi di band che hanno "nero" nel nome. Tralasciando le scelte più ovvie, il viaggio musicale marzolino inizia nella Florida di fine anni Sessanta, quando stava per prendere il volo il Southern Rock. Siamo a Jacksonville, capitale dello stile, e come molti stavano facendo in quei mesi, dei giovani mettono su una rock band: Rickey Medlocke (batteria, voce) e Greg T. Walker (basso) incontrano il newyorkese Charlie Hargrett (chitarra) e danno vita al gruppo Fresh Garbage Band con Ron Sciabarasi alle tastiere. Da qui inizia una serie infinita di cambi di formazione int

Van Morrison & The Chieftains - Irish Heartbeat (1988)

Immagine
di Silvano Bottaro Se la matematica non è un’opinione e quindi uno più uno è uguale a due, così non è in musica. Infatti la somma musicale di due “colonne” come Morrison e i Chieftains dà senz’altro due, ma al quadrato. Quando si ha in mano un disco come questo si ha in mano una pietra miliare della musica. E non sono queste, parole buttate a caso, tanto per acclamare un disco che mi piace, che mi ha dato e continua a darmi emozioni sempre profonde, ma è la realtà che si percepisce dopo averlo ascoltato, intensamente ascoltato. Van, oltre ad essere uno dei più grandi autori dell’era rock, è anche uno dei pochi autori che ha cercato di esplorare nuove aree musicali e testuali. L’album in questione è comunque qualcosa di diverso rispetto alle precedenti incisioni di Morrison: l’uomo ha già avvicinato la musica celtica, ha già suonato con gruppi irlandesi (vedi Moving Hearts), ma è la prima volta in assoluto, che divide la leadership di un suo lavoro con qualcun altro. Il di

Susan Tedeschi - Live From Austin TX (2004)

Immagine
Le storie di chitarre femminili di febbraio volevano sviluppare, lo ricordo per questo ultimo appuntamento, una questione che avevo sentito per radio (ho recuperato pure i particolare): durante la trasmissione Morning Glory di Virgin Radio, condotta da Alteria, alla domanda "quale sarebbe il tuo mestiere dei sogni" una giovane ascoltatrice scrisse "diventare una famosissima chitarrista, perchè non c'è ne sono". Alteria, che è anche musicista, ha subito cercato di smentire, ricordando Sister Rosetta Tharpe, la grandissima blueswoman e cantante gospel degli anni '30-'60 del 1900. Tuttavia, e alla fine di questo percorso che è sempre anche un'occasione per imparare qualcosa di nuovo, sono arrivato alla conclusione che, dal punto di visto della fama e della riconoscibilità, aveva ragione l'ascoltatrice, non c'è mai stata per gli indicatori appena descritti una chitarrista riconoscibile come Hendrix, Blackmore o Jack White, per citare tre chitarri

AA.VV. - She Rocks Volume 1 (2017)

Immagine
Un giovane chitarrista di origini italiane (i nonni arrivarono negli Stati Uniti dalla Lomellina) nel 1978, quando ha appena 18 anni, manda una cassetta e una trascrizione del leggendario pezzo The Black Page al suo creatore, Frank Zappa. Il brano si chiama così perchè lo spartito è così pieno di segni musicali (punti, segni, note) ed è famoso perchè di una complessità mostruosa. Zappa impressionato dal talento del giovane chitarrista lo contatta e dopo che il nostro giovane eroe finisce la scuola, lo invita a Los Angeles, gli fa un provino e lo stipendia prima come trascrittore ufficiale e poi, dal 1980 fino al 1985, lo porta sul palco e in studio a registrare, presentandolo come il suo "little Italian virtuoso" e gli assegna spettacolari assolo definiti "impossible guitar parts". Quel giovane chitarrista è Steve Vai, unanimemente considerato uno dei più grandi chitarristi di tutti i tempi. Oltre ai dischi, ai concerti, ai premi, al ruolo di innovatore dello strume

I Corvi

Insieme a Equipe 84 e Nomadi, i Corvi hanno costituito il terzo vertice del celebre triangolo beat italiano - più precisamente emiliano - degli anni '60. Molto più grezzi e al contempo sperimentali (sono i primi a utilizzare in Italia il caratteristico suono sfrigolante delle chitarre definito fuzz ) dei cugini guidati da Maurizio Vandelli e Augusto Daolio, si distinguevano nel già pittoresco mondo bitt dell'epoca. Discografia e Wikipedia

Imagine - John Lennon (1971)

Immagine
Non c'è rivoluzione che non sia stata in qualche modo condizionata dal rock. Non solo in Occidente. Persino all'Est, in Russia, il rock è stato il collante che ha tenuto in vita le speranze dei giovani. Václav Havel, scrittore, drammaturgo e poeta, nonché ultimo presidente della Cecoslovacchia e primo presidente della Repubblica Ceca, ha rivelato che negli anni bui della Primavera di Praga e il crollo del comunismo, la musica rock ha avuto un'importanza straordinaria e che la «Rivoluzione di velluto» è stata chiamata così in onore dei Velvet Underground, il gruppo di Lou Reed. Perché il rock ha sempre provato a combattere le storture, a risolvere le ingiustizie, a sanare le piaghe. Ha fermato la guerra americana in Vietnam, accompagnato le rivolte studentesche e il movimento degli afroamericani. Ha segnato cambiamenti nel costume e nella società, ha aiutato l'integrazione e il confronto.  Ha raccolto fondi per chi ne aveva bisogno, combattuto la fame in Africa con il Li

Kaki King - Legs To Make Us Longer (2004)

Immagine
La scoperta di grandi chitarriste arriva oggi ad una delle grandi interpreti attuali. Kaki King era l'unica donna presente in una classifica stilata nel 2006 dalla rivista Rolling Stone, The New Guitar Gods, classifica dove peraltro King è l'artista più giovane in assoluto. Eppure il primo strumento che la giovanissima Kaki amava suonare fu la batteria, da adolescente invece la sua passione si trasferì sulle corde di una chitarra. Inizia a suonare in gruppo con un suo amico di scuola alle superiori, Morgan Jahnig, che diventerà il basista degli Old Crow Medicine Show, un gruppo di Nashville che avrà un forte successo locale negli anni a seguire. Nel 1998 i due amici vanno a New York all'Università, dove Kaki King prende lezioni di chitarra. Per mantenersi, suona da busker nella metropolitana e fa la cameriera in un famoso locale dove si suona dal vivo, il Mercury Lounge. Kaki riesce a personalizzare a suo modo la tecnica del fingerpicking, che ricordo consiste nel pizzicar

The xx - The xx (2009)

Immagine
Il mese dei dischi dallo stesso titolo dei propri autori si chiude con una scelta più recente, e spero creativa. La musica degli ultimi anni ha bisogno di sedimentarsi, per tutta una serie di ragioni (il modo in cui se ne fruisce, lo scenario generale in cui nasce, lo stesso ruolo della musica che è cambiato in pochi anni) al netto della qualità che rappresenta: sebbene la patente di “classico” nella musica si dà con una certa facilità e spesso anche secondi criteri più discutibili del solito, ci sono stati artisti negli ultimi anni che hanno dato contribuito eccellenti alla storia della musica popolare occidentale (che è quella che maggiormente rappresento qua, solo per questo l’ho specificato). E la sensazione a volte che non si era sbagliato la si ha dopo un po’ di tempo, nemmeno poi tanto, basta un riascolto dopo pochi anni per arricchire le sensazioni che si provavano al primo ascolto a caldo (o per cambiarle in maniera diametralmente negativa, può benissimo succedere così). Il di

Ian Carr with Nucleus - Labyrinth (1973)

Immagine
di Silvano Bottaro I primi due album dei Nucleus , “ Elastc rock” e “ We ’ ll talk about it lather ”, conservavano una formazione fissa, che veniva ripetuta anche nel terzo, “Solar Plexus ”, con la differenza che nuovi musicisti venivano aggregati alla formazione originaria. Dopo lo sfaldamento degli originari Nucleus , dovuto soprattutto al progressivo passaggio di alcuni membri ai Soft Machine , Ian Carr si è deciso a concepire i Nucleus come un insieme intercambiabile, vivo e pulsante, di musicisti. Da questa concezione nasceva l’album “Belladonna”, interessante ma offuscato da molti momenti ancora incerti, troppo frenato rispetto alle possibilità degli eccezionali musicisti che vi partecipavano. Con questo “ Labyrinth ” l’arte di Ian Carr torna a rinascere in tutto il suo splendore, in tutte le sue principali caratteristiche, che sono l’estrema raffinatezza degli arrangiamenti, la particolare potenza espressiva e la grandiosità delle parti strumentali corali, e

Emily Remler - East To Wes (1988)

Immagine
Il filo che lega le storie di musica di Febbraio me lo ha dato la radio: qualche giorno fa in un programma mattutino di Virgin Radio, alla domanda della presentatrice "cosa vorresti fare per diventare famoso?" una ascoltatrice ha risposto "vorrei diventare una virtuosa della chitarra, perchè non ve ne sono di famose". La presentatrice ha ribattuto che non era affatto vero, ma l'unico nome che le venne in mente al momento è quello di Sister Rosetta Tharpe, cantante e chitarrista statunitense, pioniera della musica gospel e conosciuta anche con il nomignolo di Madrina del Rock'n'Roll: sulle qualità storiche e tecniche di Rosetta Tharpe niente da dire, ma non è tra i primi nomi che vengono in mente pensando alla chitarra rock in generale. Il mio spirito da piccolo filologo musicale tende a dire che l'ascoltatrice avesse ragione, cioè che vi sono pochissime chitarriste famose, che allo stesso tempo non vuol dire che non vi siano state straordinarie chita

Weezer - Weezer (The Blue Album) (1994)

Immagine
Nella classifica di artisti che hanno intitolato i loro lavori con il proprio nome, vincono a mani basse per quantità: in 17 anni di carriere ne hanno pubblicati 6 (che poi spiegherò come si distinguono). E questa decisione rientra nel loro modo alternativo e irriverente di fare musica, in un momento di passaggio che grazie a loro diviene quasi spartiacque. Rivers Cuomo è un ragazzo a cui piace tanto fare musica: ha 18 anni quando fonda il primo gruppo, gli Avant Gard, che era anche un modo per trovare nuovi amici dopo essersi trasferito da Los Angeles al Connecticut. Dopo un po', Cuomo incontra il batterista Patrick Wilson, che gli presenta il suo amico Matt Sharp, anch'egli musicista. Si trasferiscono a Santa Monica dove Sharp incita Cuomo a scrivere, e proprio in questo periodo, siamo a fine 1991, nascono le prime idee che confluiranno nella loro prima band insieme: Weezer (dal nomignolo che il padre di Cuomo gli aveva dato da ragazzino) insieme a Jason Cropper, che va alla

Carmen Consoli

Tra le musiciste che hanno guidato la riscossa del "rock femminile" italiano degli anni '90, spicca per carisma la figura dolce e aggressiva al tempo stesso di Carmen Consoli, artista capace di coniugare un notevole successo di pubblico con il riconoscimento della critica e il rispetto dell'ambiente musicale non solo nazionale. Discografia e Wikipedia

Backstreets - Bruce Springsteen (1975)

Immagine
Boston aveva case severe e un porto dove i ristoranti servivano un pesce strepitoso. Quando avevo soldi andavo da Jimmy's, che faceva una Piña Colada che persino i lupi mannari di Warren Levon sarebbero impazziti. Ero lontano da casa, felice e disorientato, come tutti i giovani studenti alla scoperta dell'America. Studiavo alla UMass, University of Massachusetts. Cercavo di imparare i segreti della lingua per capire meglio i testi delle canzoni. Prendevo un autobus da Saugus, poi metro da Haymarket e quindi altro bus. Al ritorno mi perdevo nella Combat Zone e immaginavo di essere un eroe. Avevo vent'anni e chili di ingenuità e romanticismo da smaltire. E ogni giorno, quando arrivavo nelle strade secondarie, cantavo i versi di Backstreets: «Remember all the movies, Terry / We'd go to see / Trying to learn how to walk like heroes / We thought we had to be / Well after all this time / To find were just like all the rest / Stranded in the park / And forced to confess / To h

Brown Horse - Reservoir (2024)

Immagine
 di Gianfranco Marmoro Situata a 160 km da Londra, Norwich è una cittadina della contea del Norfolk, una delle più importanti del Regno Unito sia per densità di popolazione, per molto tempo seconda alla sola capitale, sia per essere stata designata dall’Unesco come Città della Letteratura. Norwich è anche la sede del collettivo country-rock dei Brown Horse, band alle prese con il primo album per la Loose Music. Pur restando un esordio, “Reservoir” è il risultato di ben sei anni di crescita artistica e di avvicendamenti all’interno della formazione inglese, ora consolidata con ben sei elementi. Per i Brown Horse è l’occasione per una decisa messa a punto di uno stile dove suggestioni musicali, letterarie e culturali vanno di pari passo. Nati come quartetto folk nel 2018 – Emma Tovell, Nyle Holihan, Patrick Turner e Rowan Braham – i Brown Horse hanno cambiato decisamente passo con l’ingresso del batterista Ben Auld e della cantautrice Phoebe Troup, spostando l’asse verso un alternative c

Led Zeppelin - Led Zeppelin (1969)

Immagine
Come iniziare un nuovo anno di storie musicali? Si inizia con la scelta di 4 dischi che portano lo stesso nome dei loro autori, 4 band molto differenti tra loro, alcune famosissime, altre molto di meno (la scoperta di grandi dischi da artisti sconosciuti vorrei fosse una sorta di cardine di tutte le scelte del 2024). La Storia di Musica della prima domenica di gennaio 2024 parte con un modo di dire inglese: Go over like a lead ballon, che significa “è fallito del tutto” perché un lead ballon è un palloncino di piombo che ovviamente non può volare. Leggenda vuole che fu questo detto ad ispirare Keith Moon e John Entwistle, che suggerirono a Jimmy Page il nome per quella che diventerà una delle più formidabili formazioni di sempre: i Led Zeppelin. La storia è piuttosto nota: Page entra nel 1966 negli Yardbirds (già di Eric Clapton) come seconda chitarra di Jeff Beck. La band era già allo sfascio, e Page aveva intenzione di formare una nuova band con Moon ed Entewinstle. I tre con Jeff Be

Conor Oberst - Omonimo (2008)

Immagine
di Silvano Bottaro Connor Oberst cantautore del Nebraska altro non è che “Bright Eyes” (Occhi Brillanti) classe 1980. Nel 1993 all’età di tredici anni pubblica il suo primo disco, ne seguiranno altri due e, parte delle loro canzoni verranno pubblicate in una raccolta “A Collection Of Songs Recorded 1994 -1997”. Nel 2007 pubblica ”Cassadaga” che per certi versi è il disco che lo farà conoscere al grande pubblico. Per questo ultimo disco usa il suo vero nome Conor Oberst e abbandona il suo pseudonimo di Bright Eyes. Il cantautore ventottenne sta maturando, lo si sente dalle canzoni che scrive, il suo talento per quanto non “rivoluzionario” riesce a sfornare brani intensi che dimostrano una crescita sia come autore che come cantante. Per inquadrare musicalmente Conors lo possiamo inserire tra i tag con l’etichetta “cantautorato”, in certi sprazzi si riconosce la presenza Dylaniana, in altri quella del più recente Tom Petty. I brani sono scarni e diretti, Oberest crea una musicalità co

Todd Rundgren - Something/Anything? (1972)

Immagine
Le storie di musiche di Aprile hanno avuto il tratto comune di copertine con i fiori. I garofani stilizzati poco rappresentano un disco che, per mantenerci nella metafora, ha la qualità, la quantità e la bellezza di un grandioso orto botanico. Protagonista assoluto di questo capolavoro è Todd Rundgren. È una di quelle figure che in uno studio di registrazione sa fare di tutto: musicista, compositore, arrangiatore, produttore, a cui si aggiungono le magie di tecnico del suono, alcune pioneristiche che faranno scuola, appassionato anche di tecniche di registrazione video, il tutto sublimato in un carattere giocoso e bizzarro, che si rifletterà anche nelle sue scelte musicali e artistiche. È giovanissimo quando entra nel primo gruppo, i Nazz, quartetto rock pop che si rifaceva nel suono al beat inglese degli inizi degli anni ‘60. Nel 1969 i Nazz si separano. Rundgren è già un fiume in piena e pubblica a cavallo tra 1970 e 1971 due dischi, Runt (soprannome che gli ha dato Patti Smith) che

Lucy Rose - This Ain't The Way You Go Out (2024)

Immagine
 di Vassilios Karagiannis Non ha avuto tregua, Lucy Rose. Il tempo di archiviare il fosco capitolo riassunto in "No Words Left" che la cantautrice inglese ha dovuto affrontare una rara forma di osteoporosi legata alla gravidanza del suo primo figlio, Otis. Otto vertebre rotte, lo spettro della paralisi, le difficoltà della riabilitazione, il lungo cammino verso la completa ripresa. Perché non poteva essere questa la fine, l'indesiderata chiusura del sipario. È più che sensato che quindi voglia ricordarlo con forza sin dal titolo del suo quinto album, che è ancora qui, pienamente desiderosa di vivere, per quanto mai dimentica delle sue traversie. Quale migliore occasione per annullare le vertigini di tristezza del precedente album e sfoderare quindi un'inedita grinta pianistica, tanto informata dal jazz quanto dal soul più scattante e stradaiolo? Con "This Ain't The Way You Go Out" Rose infonde un nuovo calore nella sua musica, emana una gioia temprata da

E T I C H E T T E

Mostra di più