David Bromberg – Big Road (2020)

di Pie Cantoni

La presentazione di un artista come David Bromberg è persino inutile per chi abbia minimamente seguito l'evoluzione della musica roots, bluegrass, folk o blues americana degli ultimi cinquant’anni. Il veterano chitarrista della Pennsylvania ha collaborato con tutti, toccato ogni genere e registrato le sue chitarre su innumerevoli dischi. Di tanto in tanto però si toglie delle soddisfazioni, registrando con una sua band sia brani originali, sia grandi classici rivisitati dal suo estro. Il primo disco solista, che portava semplicemente il suo nome, risale addirittura al 1971 e la carriera è continuata, salvo una “pausa” non indifferente dalle scene durata oltre vent’anni, sino ad oggi.

Big Road, che segue il bellissimo lavoro del 2016 The Blues, The Whole Blues and Nothing But the Blues, parte proprio dalle radici. Infatti, la "grande strada" di cui Dave canta è quella del bluesman Tommy Johnson, qui fatta più grossa dai fiati e da un'interpretazione grintosa. E dal blues si passa a un bluegrass ruspante con Lovin' of the Game, in cui anche la fisarmonica e il violino hanno un ruolo centrale nell’arrangiamento. Dalla soulful ballad, screziata di richiami agli anni 50, di Just Because You Didn’t Answer, si approda al country più classico, per arrangiamenti e temi, di George, Merle & Conway (dedicata ovviamente ai tre grandi artisti country: George Jones, Merle Haggard e Conway Twitty). Il fingerpicking gentile influenzato da Mississippi John Hurt di Mary Jane, ci rimanda a tempi in cui l’acustica era lo strumento dei trovatori per le campagne del Mississippi, mentre Standing in the Need of Prayer si rifà ai field holler, sempre di tradizione “nera”. Strana ma interessante Diamond Lil, che mischia il flusso di coscienza alla Lou Reed degli anni senili e la ballata interminabile alla Grateful Dead.

Fra medley bluegrass, brani roots, richiami celtici, il disco, come spesso accade con Bromberg, fa da antologia della musica americana, condensando in meno di un’ora un centinaio di anni di storia. Big Road è stato registrato alla Clubhouse in Rhinebeck, NY, con un altro veterano del settore, Larry Campbell, alla produzione. Una line up di grandi musicisti accompagna Bromberg: Mark Cosgrove (chitarra, mandolino, Nate Grower (violino, mandolino, chitarra), Josh Kanusky (batteria) e Suavek Zaniesienko (basso). Oltre ai membri fissi che lo seguono anche in tour, in questo disco sono presenti anche Dan Walker (piano, organo, fisarmonica) e una sezione di fiati degna della Stax (Birch Johnson, Jon-Erik Kellso, Matt Koza, Bob Stewart).

Se c’è una cosa che in questo tempo di isolamento e distanza sociale abbiamo imparato, è che i vecchi vanno preservati, perché rappresentano la memoria storica, le radici e l’esperienza impersonificata in decadi di “prove sul campo”. Quindi che Dio o chi per esso ci conservi i "grandi vecchi" musicisti come Dave Bromberg a lungo e il più possibile su un palco, a fare quello che sanno far meglio. Suonare, finché ce n’è.


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