Ryan Adams - 1989 (2015)
di Marcello Matranga Alle stranezze Ryan Adams ci ha abituato da tempo. Incurante dei giudizi, arrogante ma anche maledettamente intrigante, Adams è personaggio di fronte al quale è decisamente restare indifferenti: molti lo amano, altrettanti lo detestano. Chi lo ignora è perché non ne conosce l’esistenza. E così, dopo aver fatto uscire un gioiello come il box delle due serate alla Carnegie Hall, degno di entrare nel ristretto novero dei dischi dell’anno, eccolo alle prese con la stramba idea di rifare 1989 album multimilionario (basti pensare alle 1,3 milioni di copie vendute nella sola prima settimana d’uscita, fine Ottobre 2014) di Taylor Swift. Stramba perché si tratta di un disco che nulla può avere a che vedere con Ryan, fatto da un personaggio talmente lontano dal musicista da rendere impossibile comprendere il perché della scelta. Al tutto aggiungendo che sarebbe stato un album di chitarre e con anche un sound alla Smiths. Insomma abbastanza per lasciare perlomeno perples