Van Morrison - Too Long In Exile (1993)

di Silvano Bottaro

Se Van Morrison partecipasse al premio Oscar sicuramente gli dovrebbe essere assegnato quello alla carriera 1963-2013 ovvero 50 anni di musica ad alto livello, con una produzione discografica sterminata nella quale c'è questo meraviglioso album. Too Long In Exile è un disco interamente blues e di ottima fattura. Un altro lavoro che conferma la bravura dell'irlandese che può risultare personaggio schivo ma che sicuramente è un compositore di gran talento nonché leggenda della musica rock. I 14 brani di Too Long In Exile evidenziano la capacità di penetrare il blues nella sua essenza non disdegnando però di esplorare sonorità più jazzate. L'anima nera del musicista esplode così come la sua voce, la più nera tra le bianche in "Bigtime Operators". Il disco vede l'illuminante partecipazione di John Lee Hooker e sembra di sentire in sottofondo il Mississsipi scorrere mentre duettano in "Wasted Years" o mentre insieme scandiscono il nome di "Gloria" cavallo di battaglia di Morrison rivitalizzato dalla presenza del "grande vecchio". Il blues si trasforma in jazz in una manciata di canzoni regalandoci dei momenti splendidi sotto il profilo musicale ed anche emozionale; aspetti questi che raggiungono il massimo nel lungo e conclusivo brano. Nell'album sono presenti quattro blues "standar" (tra gli altri il più conosciuto "Good Morning Little Schoolgirl") tutti interpreatti con estrema abilità, nonché in modo personale. "Too Long In Exile" conferma che il blues è l'ambito musicale all'interno del quale Van Morrison si muove con maggiore disinvoltura ragalandoci musica ad alto livello e facendo forse dimentaicare la ripetitività di alcuni episodi dell'irlandese. Consigliato, anzi imperdibile. 

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