di Silvano Bottaro
A tre anni da Go‐Go Boots, la band Georgiana attiva dal 1996, pubblica il suo dodicesimo album (decimo in studio, due sono dal vivo). La coerenza è sicuramente uno dei meriti principali della band, in diciotto anni di attività infatti, la band non è mai scesa a compromessi con mode e facili suoni commerciali, ma ha sempre mantenuto un'ottimo pregio musicale. Di controparte però, una certa stagnatura non gli ha permesso di fare quel salto di qualità da renderli davvero rilevanti. I Drive-By Truckers proseguono, se così si può dire, quel suono classico degli anni settanta, fatto di lunghi assoli e tanto southern rock, evitando allo stesso tempo però, tutti quegli orpelli che hanno caratterizzato quel genere. Se per certi aspetti quindi, la prevedibilità di English Oceans è abbastanza forte i brani non sembrano soffrire di ripetizione. Tredici canzoni sincere, quasi tutte travolgenti e con una manciata di brani sopra la media.
English Oceans è un diario di viaggio fatto di pagine sentimentali e di pagine oscure, di realtà e sogno, di felicità e dolore, di emozione e rabbia. Non c'è fretta nello stile dei Drive-By Truckers, la lunghezza dei brani divagano dolcemente nell'oblio, facendo emergere ricordi di amori perduti, di cose passate. C'è molta poesia quindi ma anche filosofia e storie di vita quotidiana.
Un disco che piacerà molto agli amanti della musica sudista americana degli anni settanta, fatto di blues e ascendenze psichedeliche.
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