“Rattle that Lo-ck”: un David Gilmour un po’ pigro
David Gilmour torna con un album tutto suo. Ma è un dischetto piccolo piccolo, per affermare testardamente di esserci ancora e per cercare di sfuggire al destino di essere ricordato solo come “il chitarrista dei Pink Floyd”... Parola di Riccardo Bertoncelli di Riccardo Bertoncelli Hanno passato vent’anni a chiedergli di Syd Barrett e altri venti a chiedergli del suo rapporto con Roger Waters. La notizia con lui è sempre se i Pink Floyd si riformeranno, mai che progetti ha in testa o com’era bello quel suo album di tanti anni fa (come si chiamava? Ah, sì, About Face). Non mi stupisce che David Gilmour sia stressato, anzi meglio: frustrato, e faccia mosse inconsulte: come Endless River, inutile appendice a una storia fatta e finita, o come questo nuovo album “solo”, un dischetto piccolo piccolo per affermare testardamente di esserci ancora e per cercare di sfuggire al destino di essere ricordato solo come “il chitarrista dei Pink Floyd” (missione impossibile). In Rattle that Lo-ck ci so