All Tomorrow’s Parties - The Velvet Underground & Nico
di Nico Sambo
La prima volta che ho ascoltato questo pezzo fu a casa di un amico, al ritorno da un interrail dopo la nostra “maturità”. Era il ’98 e durante quel viaggio lui aveva preso il cd alla Virgin di Parigi. All’epoca i prezzi attaccati ai cd avevano una banda magnetica che faceva suonare l’allarme se uscivi dal negozio senza averli pagati, ma togliendo il prezzo e lasciandolo lì da qualche parte uno si poteva mettere il cd nello zaino e uscire indisturbato (a meno di qualche telecamera che avrebbe potuto rivelare all’occhio di un guardiano tutta la manovra).
L’eccitazione era molto alta e un cd tira l’altro, così alcuni dei miei compagni di viaggio ne presero diversi, evidentemente troppi perché quando si avviarono all’uscita due vigilantes si misero davanti alla porta sbarrando loro la strada. Fu così che si ritrovarono in una stanzetta grigia nei sotterranei della Virgin in un’atmosfera che raccontata dopo anni è arrivata ad assumere le sembianze di un interrogatorio della Stasi ma grottesco. Quell’estate l’Italia era uscita dai mondiali perdendo ai quarti di finale proprio con la Francia e pochi giorni prima del nostro arrivo a Parigi Pantani aveva tagliato il traguardo del Tour de France.
Nello stanzino, a un certo punto, uno dei vigilantes pronunciò una frase il cui significato era più o meno “Italiani tutti ladri, ma ai mondiali l’avete presa in culo”, mimando un gesto di accompagnamento.
Ci si potrebbe aspettare che in una situazione del genere, dove ti ritrovi con due energumenti armati a qualche metro sottoterra con oggetti che non sono tuoi, una persona incassi. Invece non è detto e può anche accadere che venga risvegliato uno scomposto patriottismo e allora magari vai in faccia all’energumeno e gli urli “E PANTANI, PANTANI?! EH?!”.
Alla fine ognuno uscì con i suoi cd, pagandoli tutti e senza aver preso le bòtte.
Velvet Underground & Nico per me è quel viaggio e non me ne sono più staccato, da entrambi.
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