Peter Gabriel - So (1986)
Non privo di successo, prima con i Genesis e poi come solista, è con questo album che Gabriel raggiunge il vertice della popolarità. Il suono moderno e i brani solidi grazie anche la maestria del co-produttore Daniel Lanois, portano il disco nelle classifiche mondiali. Brani come "Sledgehammer", "Red Rain", "Don't Give Up" con Kate Bush e "In Your Eyes" con Youssou N'Dour, fanno di questo disco degli anni Ottanta uno degli album più belli dell’intera produzione inglese di quegli anni.
Peter il mastro-alchimista multiforme, non privo di coraggio, s’infila nei suoni più “rischiosi” dove la contaminazione fa da padrona. Sentimentale ed evocativo, So è la somma di ogni esperienza passata di Gabriel a cominciare dal discusso e meraviglioso “The Lamb Lies Down On Broadway” che fu la causa principale della sua dipartita dai Genesis. Gabriel attraversa due epoche rock lontane tra di loro, quella del progressive, degli anni Settanta, del rock intellettuale e profondo e quella degli anni Ottanta, tra elettronica e new wave. Le ha attraversate entrambe, e in entrambe le ha segnate con la sua musica, la sua voce, la sua personalità.
Con So inizia il lavoro di recupero e di riattualizzazione delle sonorità etniche. Il suono d’Africa insegue il sogno di trovare una nuova “Heartland” fatta di suoni, di respiri, di anime che si inseguono.
Il sogno si avvererà in seguito con la sua personale label Real Word, progetto riuscito di promozione filantropica di vari talenti ma So rimane indubbiamente l’archetipo seminale.
Sintesi magistrale della poetica gabriellina, forse il suo disco migliore. Anzi, togli il forse.
RispondiElimina