The Impressions - Keep On Pushing (1964)

Per alcuni commentatori, i dischi della copertina di Bringing It All Back Home erano lì per caso. Non si può del tutto escludere, anche perchè la leggenda Dylan ha finito per ingigantire e dare fascino e suggestioni a miriadi di particolari. Ma sulla musica, e lo dimostrerà nella sua infinita carriera, la sua attenzione per la musica degli altri è caratteristica decisiva. Quindi io penso che il disco de The Impressions era lì per un motivo: gli piaceva quella musica. Il disco in questione è Keep On Pushing, del 1964, terzo disco della band e loro più grande successo di vendite. Ma andiamo con ordine.

Il primo nucleo nasce a Chicago, e si chiama The Roosters, formato dai fratelli Richard e Arthur Brooks, Sam Gooden e Fred Cash a metà anni '50. Nel 1957, Cash viene sostituito da Jerry Butler, che proviene dalla realtà gospel della città, e ha cantato in gruppi doo-wop (rhythm and blues che ha avuto origine nelle comunità afroamericane durante gli anni '40, che insegna l'armonia vocale e l'uso della voce preponderante sugli strumenti). Poco dopo entra in formazione Curtis Mayfield, che diventerà figura centrale e carismatica della musica nera negli anni a venire. Nel 1958 il primo successo, For Your Preciuos Love, che già sa di quel suono gospel soul che li renderà inimitabili. Il brano però provocò una certa irritazione nel gruppo perché la ABC Records lo pubblicò a nome Jerry Butler & The Impressions, creando malumori, che scomparvero con la decisione di Butler di uscire dal gruppo per provare la carriera solista, verrà sostituito dal rientrante Cash. La leadership del gruppo viene presa da Mayfield, voce tenorile di notevole raffinatezza, maestro del falsetto e soprattutto penna grandiosa nello scrivere belle canzoni. L'inizio non è semplice e la band dopo una serie di insuccessi è sil punto di sciogliersi, ma nel 1961 si trasferiscono a New York e pubblicano il primo di una serie di singoli che vanno tutti in classifica e li fanno diventare iconici: Gypsy Woman, poi tornati a Chicago, It's All Right, Talking About My Baby (che inaugura il loro filone intimista), Woman's Got Soul.

Keep On Pushing inaugura un nuovo genere: il Chicago soul gospel, per il suono così particolare, gli intrecci vocali perfetti accompagnati da canzoni che non si fermano alle dinamiche affettive e di coppia, ma iniziano ad esplorare altri campi, come l'impegno civile. Trascinato dal singolo omonimo, che verrà usato nelle presidenziali americani del 2004 dallo sconfitto Senatore John Kerry, il disco è uno dei massimi esempi, insieme a quelli degli artisti della Chess Records (altra grande etichetta di Chicago) di un suono nuovo, sebbene ancora alla tradizione, e soprattutto è uno dei massimi esempi della bellezza vocali di questi cantanti, capaci con pochissimi accompagnamenti strumentali di creare melodie giocose e irresistibili. Tra le gemme, Amen, un riarrangiamento del brano di Jester Hairston per il film I Gigli Del Campo con Sydney Poitier del 1963). Il disco raggiunge la posizione numero 8 della classifica Billborad 200 e Keep On Pushing addirittura la numero 1 della classifica Hot R&B.

L'anno successivo, quando uscirà Bringing It All Back Home, gli Impressions sfornano un altro disco. People Get Ready, trascinato dall'omonimo singolo scritto da Curtis Mayfield, diventerà un altro grande successo, ma questa canzone in particolare diventerà un'icona del nascente movimento per i diritti civili: Martin Luther King la designò inno non ufficiale del Movimento, segnerà un passo decisivo nella musica afroamericana nell'impegno civile e diventerà una delle canzoni più famose di tutti i tempi e con maggiori cover. Tra le più belle e sentite, quelle di Dylan, che dal vivo la suonerà centinaia di volte, e su disco due volte: nel 1967 durante le leggendarie registrazioni dei Basement Tapes, nel 1989 per la colonna sonora del film Flashback; una versione dal vivo del 1978 è presente nella colonna sonora del suo film Renaldo E Clara del 1978. Della canzone esistono centinaia di interpretazioni, le più famose: Jeff Beck e Rod Steward, hit internazionale del 1985, Bob Marley, che adorava il gruppo e gli U2, che suoneranno il brano ben 95 volte nei loro concerti (clamorosa la loro esibizione con Bruce Springsteen a Philadelphia durante il Vertigo Tour).

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