Blue Cheer - Vincebus Eruptum (1968)

A San Francisco verso la seconda metà degli anni ‘60 successero delle cose che furono centrali nell’evoluzione della mitologia del rock. Tra i più famosi avvenimenti, ricordo che due DJ di San Francisco, Larry Miller e Tom Donahue, rispettivamente di due radio underground di Old Frisco (il nomignolo di San Francisco), la KMPX e la KSAN, iniziano a trasmettere i nuovi brani acid rock senza porsi problemi di formato, programmando i brani non dai singoli ma dagli album, addirittura trasmettendo registrazioni che non apparivano nemmeno sui dischi. In pratica il DJ diviene protagonista attivo della promozione musicale, e non mero “riproduttore” di dinamiche promotrici delle case editrici, ridefinendo, almeno per un certo periodo, integralmente la struttura dell'industria discografica americana, stimolando la nascita di emittenti radiofoniche dello stesso tipo in tutto il paese; analogo successo ebbero i primi show che oggi definiremmo multimediali, i più famosi erano i "light show" organizzati da Alton Kelley o Bill Ham che segnano la strada dell'effetto speciale nei concerti che dalla baia di San Francisco diverrà centrale in ogni concerto del mondo; Kelley e altri artisti formidabili, come Stanley “Mouse” Miller o Rick Griffin, Victor Moscoso e Wes Wilson fanno esplodere la moda delle copertine, e i poster dei concerti, psichedelici, segnando l’arte della grafica discografica in maniera decisiva; nascono i primi impresari "moderni" come Bill Graham con il leggendario teatro Fillmore aperto su Geary Boulevard e la Family Dog Production con l'Avalon Ballroom in Sutter Street. E nasce anche l’heavy metal. Ovviamente questa ultima è una provocazione, ma il disco di oggi è un antesignano del genere e una delle perle sconosciute del grande periodo californiano. I Blue Cheer furono provocatori sin dal nome, che è un famoso tipo di LSD che la leggenda vuole inventato Owsley Stanley, mecenate e tecnico del suono dei Grateful Dead, che a sua volta prende il nome da un famoso detersivo, prodotto dalla Procter & Gamble. Sono stati probabilmente i primi a fare dell’amplificazione e dell’impatto sonoro il motivo dominante della loro musica, distorcendo il blues e il rock in maniera seminale. Nascono verso la fine del 1967, quando il bassista Dick Peterson è in cerca di musicisti per mettere su una band. Si presentano in molti, ma alla fine rimangono in tre, Peterson con Paul Whaley, batterista, e il chitarrista Leigh Stephens. Le ricerche di altri membri finiscono quando vedono la Jimi Hendrix Experience suonare a Monterey e capiscono che in tre si può suonare benissimo. Come manager si trovano un personaggio terrificante, Allen "Gut" Terk, ex componente degli Hell’s Angels. Registrano subito agli Amigo Studios di Los Angeles e verso l’inizio del 1968 danno alle stampe il loro primo disco, dal titolo di latino maccheronico Vincebus Eruptum (che si potrebbe tradurre con Controllo del Disordine). Il primo singolo è una devastante e urticante cover di Summertime Blues di Eddie Cochran, che diventerà universalmente conosciuta grazie alla cover che gli Who faranno più tardi nello storico Live At Leeds (1970): arriva addirittura in classifica e spinge altissimo il loro debutto, un disco che fa della forza sonora e delle distorsioni il perno su cui scrivere la loro versione del rock acido che stava ribollendo nella baia di San Francisco. Mezz’’ora di potenza, che da Summertime Blues si sposta a Rock Me Baby, altra cover dal catalogo del maestro B.B.King, prima della prima “bomba elettrica”, Doctor Please: scritta da Peterson come “una glorificazione delle droghe” sono 8 minuti di impatto sonoro che anticipa il doom, lo stoner, e potrebbe benissimo per passare per un brano dei System Of A Down a chi non li ha mai sentiti. Non è da meno Out Of Focus, che sembra un pezzo mancante dal III del Led Zeppelin, altro gioiello meraviglioso. Parchment Farm è una cover di un famoso blues di Mose Allison, Parchman Farm, che qui viene stravolta e rivoltata come un calzino, con la voce disperata e calda di Peterson. Chiude il disco Second Time Around, scritta sempre da Peterson, che alla brutale potenza rock blues dei nostri affianca dei nuovi percorsi, avviandosi in territori proto progressive, con atmosfere che ricordano quelle dei futuri Yes. Il disco è un successo insperato, e la band in pochi mesi ne pubblica un altro, Outsideinside, registrato in parte indoor e in parte outdoor (da cui il titolo) con simpatica copertina disegnata a caricatura. Altro disco di ottimo livello, con due cover stellari di nientemeno che Satisfaction dei Rolling Stones e di The Hunter di Albert King. Non ottenendo il successo del primo, iniziano dei problemi: Gut Kesh viene arrestato per loschi traffici, Stephens lascia e Bill Graham gli proibisce di suonare ai mitici Teatri Fillmore. Con una nuova formazione pubblicano New! Improved! ma nonostante l’abnegazione di Peterson non rimane nulla di quel suono devastante e intrigante del primo disco: continueranno però a suonare per decenni, fino agli anni 2000, cambiando in tutto ben 20 formazioni. E c’è una curiosità: nel 1985 Peterson, con il fratello Jerry, resuscitando per l’ennesima volta i Blue Cheer, pubblica The Beast Is Back: come singolo, una nuova cover di Summertime Blues, che a differenza di quella di venti anni prima non ha lo stesso clamore, dato che ormai tutti conoscono il seme da loro piantato da cui è cresciuto un robusto album: l’heavy metal.

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