Wilco - Cousin (2023)

 di Piermattia Vantaggi

“Cousin” è il tredicesimo album dei Wilco, la band Alt Country capitanata da Jeff Tweedy. Il nuovo lavoro della band di Chicago è il primo che vede la produzione di Cate Le Bon (Deerhunter, John Grant, H. Hawkline, Kurt Vile, Josiah Steinbrick). Proprio a causa di ciò, il sound del gruppo ha subito una trasformazione decisa, che vira molto di più verso la contemporaneità, scostandosi, anche se di poco, dalle sonorità folk del passato. Nonostante la band americana sia sempre stata aperta alla sperimentazione, a conti fatti ci troviamo di fronte a uno dei dischi più particolari dei nostri. La produttrice ha infatti incoraggiato Tweedy e soci a registrare le tracce insieme nella sala prove, invece di catturare strumenti e voci individualmente. Tutto ciò, anche se può sembrare di poco conto, ha contribuito, e non poco, a plasmare il suono di “Cousin” dando quel senso di live all’intera produzione. 

Tralasciando per un attimo la retorica, si può affermare che l’album è senza ombra di dubbio meraviglioso: i Wilco sono riusciti a proporre, ancora una volta, un prodotto raffinato, ben suonato, ben scritto e ben prodotto, che si rivolge sia ai vecchi fan che a nuovo potenziale pubblico. La narrativa di Tweedy, da sempre eccelsa, sembra subire un costante miglioramento e disco dopo disco il cantante americano affina la penna e ci racconta storie lisergiche, sempre sul filo della malinconia e del baratro depressivo. Le chitarre, di stampo puramente folk, si lasciano andare in arpeggi psichedelici che ricordano i momenti più alti della musica 70s e l’arrangiamento musicale è semplicemente ineccepibile. 

Uno degli artisti che mi è subito venuto in mente ascoltando “Cousin” è Lou Reed, artista che apprezzo particolarmente e che dunque associo a sinonimo di qualità.  La volontà mi pare la stessa: proporre un rock autoriale che racconti storie e che abbia focus poetico. Ho dunque provato sensazioni simili nell’ascoltare il nuovo lavoro dei Wilco, e scusate se è poco. 

La band americana, in ultima istanza, riesce ancora una volta a confezionare un disco validissimo, che si compone di numerosissimi strati che aspettano solo di essere disvelati. La musica della band capitanata da Tweedy è assolutamente sintetica, figlia del folk e del country alternativo, non eccede mai, ma anzi mira ad un obiettivo ben preciso: l’emozione. Una musica che, in conclusione, punta all’espressione, ci racconta storie e ci emoziona.

“Cousin” riesce in quello che si era prefissato fin dall’inizio: essere un album profondo, stratificato e puro, nel vero senso del termine.  

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