Spirit - Spirit (1968)

La storia musicale di oggi ha in comune con quella dei Love il luogo, la California di metà anni ‘60, un nuovo gruppo rock molto interessante (e molto meno famoso di quello che meriterebbe) e lo stesso, gigantesco, chitarrista rock di Seattle. Tutto inizia in un club di Hollywood, l’Ash Grove, gestito da Ed Pearl. Pearl aveva un nipote innamorato della chitarra, Randolph Craig Wolfe, che vide da adolescente su quel palco passare grandi nomi del folk, del blues e del jazz. Un giorno al locale dovevano suonare i Rising Sons, nel quale militavano fra gli altri Taj Mahal, Ry Cooder e il batterista Ed Cassidy, un batterista che aveva suonato con alcuni giganti del jazz (Art Pepper, Cannonball Adderley, Roland Kirk, Lee Konitz, Gerry Mulligan). Cassidy, di trenta anni più grandi di Randy Wolfe, è impressionato dal talento di questo 15enne, e decide di mettere su un suo gruppo, i Red Roosters: ci sono oltre a loro Mark Andes (basso e voce), Jay Ferguson (voce e percussioni, e un talento nello scrivere canzoni), e Mike Fondiler (chitarra ritmica). È il 1965, tutto è pronto per le prime serate, ma Cassidy è chiamato a New York per delle sessioni di registrazione: nel frattempo ha sposato la sorella di Ed Pearl, madre di Randy, che parte con lui. Leggenda vuole che Randy incontri in un negozio di strumenti musicali un giovane chitarrista di Seattle, che sentendolo lo invita a far parte del suo primo gruppo: Jimmy James & The Blue Flames. Sarà questo Jimmy, che di cognome fa Hendrix, a chiamarlo California, per distinguerlo da un altro Randy del suo gruppo. Dopo tre mesi di esibizioni, clamorose, al Cafè Wha, a Hendrix viene chiesto di andare in Inghilterra (che sarà il suo trampolino verso la leggenda) e vorrebbe portare con sé il giovane California, ma la famiglia si oppone e Randy torna con Cassidy in California. Nel 1967 richiamati Ferguson e Andes, a cui si aggiunse il tastierista John Locke, fondano un gruppo prendendo il nome da un racconto di Khalil Gibran, Gli Spiriti Ribelli, che accorciano in Spirit. Nasce così una delle più importanti band della California anni ‘60, capace di creare una fusione originale e convincente di rock, folk e jazz, e solo le stranissime e imprevedibili traiettorie del destino hanno impedito alla band di essere famosa come altre del periodo, alcune anche meno dotate dal punto di vista musicale. Firmano un contratto con la Ode di Lou Adler e verso la fine del 1967 sono in studio per registrare il loro primo disco. Spirit esce nel gennaio del 1968: le 11 tracce sono un condensato di tutto quello che ribolliva nel pentolone della musica della west coast, tra psichedelia, folk, rock e strutture ritmiche che, essendo Cassidy proveniente dal jazz, spesso non si esaurivano nel 4/4 del rock blues. L’apertura con Fresh-Garbage già è un avviso di quello che si svilupperà durante la scaletta, con la chitarra innovativa di California che diventerà centrale e imitata nel panorama del periodo. Meravigliose sono Mechanical World, dalla struttura complessa, il folk alla Byrds di Uncle Jack, le meravigliose Topanga Windows e The Great Canyon Fire In General (ispirate all’edificio a Topanga Canyon, la stessa zona dove vivevano i Love, che condividevano con i Buffalo Springfield di Neil Young, che fu grande amico della band); Girl In Your Eye ha sapori orientali, Straight Arrow ha un che di country, Elijah è il brano più ambizioso, oltre 10 minuti di quasi jam session jazz rock in anticipo sui tempi. Nel disco si intravedono anche il talento di Jay Ferguson nella scrittura dei brani, quasi tutti suoi, e l’amalgama sonora della band, davvero evidente. C’è però un brano che passerà alla storia perchè, probabilmente è stato l’ispirazione alla canzone più famosa di tutta il rock: Taurus è un delicato e sognante strumentale che ha una parte di chitarra che ispirò Jimmy Page nell’intro di Stairway To Heaven. Nel 1968 i primi concerti americani dei Led Zeppelin furono di spalla agli Spirit, e probabilmente Page la sentì molte volte: c’è tutta una storia di cause milionarie sulla questione, tra l’altro intentate dagli eredi di California solo dopo la sua morte, dato che lui non ci vedeva nulla di male ad essere stato di ispirazione, dove sebbene ne sia stata appurata la somiglianza non si può parlare di plagio. Il grande debutto è anche un successo commerciale, con il disco che arriva in Top20 di Billboard. Nei successivi 2 anni, dal ‘68 al ‘70, pubblicano altri tre dischi bellissimi: The Family Plays Together, che contiene la meravigliosa I Got A Line On You, il loro più grande singolo di successo (1968), Clear (1969, con l’altrettanto suggestiva Dark Eyed Woman) e nel 1970, passati alla Epic e prodotti da David Briggs, produttore di Neil Young, pubblicano uno dei primi concept proto-prog americani con il meraviglioso Twelve Dreams Of Doctor Sardonicus, musicalmente favoloso (Prelude-Nothing To Hide, Animal Zoo, Mr. Skin, la delicata e toccante Nature’s Way scritta da Randy California). Il poco successo li porterà allo scioglimento alla fine del 1970, continueranno a uscire dischi a nome Spirit, per lo più gestiti da Randy California che detenne il nome, fino alla sua tragica scomparsa, in mare alle Hawaii, inghiottito dai marosi nel tentativo, riuscito, di salvare suo figlio in difficoltà. Rimangono un gruppo da scoprire che ha scritto alcune delle pagine più sorprendenti della musica di quel periodo irripetibile.

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