Natalie Merchant – Keep Your Courage (2023)

L’LP del 2023 di Natalie Merchant ha molto significato dietro di sé. Non solo è il nono in studio della cantautrice, ma è anche il suo primo disco completo dal 2014. Con una discografia ricca di successi che risalgono al 1995, Merchant non sembra mai avere fretta di pubblicare nuovo materiale, quindi il fatto che “Keep Your Courage” arrivi finalmente alle nostre orecchie è una celebrazione a sé stante.

Un album eclettico, prodotto da Natalie, esso stesso contiene due duetti con la cantante Abena Koomson-Davis (Resistance Revival Chorus), contributi del gruppo folk celtico Lúnasa e del virtuoso clarinettista siriano Kinan Azmeh, e arrangiamenti per fiati del trombonista jazz Steve Davis. Ci sono orchestrazioni lussureggianti di sette compositori tra cui: Gabriel Kahane, Stephen Barber, Colin Jacobson e Megan Gould.

Merchant scrive nelle note di copertina: ‘Le tracce contenute in questo album sono state scritte e registrate durante la pandemia globale iniziata nell’inverno del 2019 ed è alla sua quinta ondata mentre scrivo, nell’autunno del 2022. È stato, e continua ad essere un periodo di grande flusso e paura a tutti i livelli: globale, nazionale, comunitario, familiare, personale. Ma questo non è un lavoro sul coronavirus o sul caos che ha causato. Per la maggior parte, questo è un album sul cuore umano’. Continua: ‘La parola ‘coraggio’ ha la sua radice nella parola latina per cuore, cor, e la ritroviamo in molte lingue: le coeur, il cuore, o coração, el corazón. Questo è un ciclo di brani che traccia il viaggio di un cuore coraggioso’.

“Keep Your Courage” comprende nove canzoni originali della cantautrice ed un’interpretazione di “Hunting the Wren” di Ian Lynch della band irlandese Lankum. L’edizione in vinile del rilascio include quattro pezzi bonus di lavori precedenti, inediti su vinile.

Con Natalie che produce da sola e coinvolge collaboratori da tutto il mondo come il gruppo folk celtico Lúnasa , che sembra aver contribuito molto secondo un post sul sito web dell’artista, i suoni usati in questo disco sono altrettanto eccitanti in quanto sono misteriosi.

L’uno due iniziale introduce l’ascoltatore come meglio non potrebbe. “Big Girls” che rimanda ai momenti migliori dell’ultima Norah Jones, mentre “Come on Aphrodite” possiede uno squisito sapore pop. Sembra di tornare ai giorni di massima ispirazione della nostra, non c’è la ruggine che si potrebbe immaginare dopo tanta assenza dalla scena musicale (impegnata in pittura e giardinaggio).

Ad una prima parte con ricchi arrangiamenti orchestrali segue una seconda metà più scarna tra folk antico e ballate che in mano di altri non avrebbero lo stesso risultato. Un’altra tacca da aggiungere al suo campionario discografico di elevata qualità!

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