Santana - Lotus (1975)

Il viaggio nei dischi memorabili registrati in Giappone oggi fa tappa a Osaka, che durante gli anni ‘70 nel suo Festival Hall fu sede di importantissimi concerti rock e non solo, basta ricordare i due mitici che tenne Miles Davis il primo Febbraio del 1975, i quali divennero poi due dei suoi più fantasiosi dischi, Agharta (lo show del pomeriggio) e Pangaea (quello della sera). Il concerto di oggi invece si tenne all’Osaka Kōsei Nenkin Kaikan, un meraviglioso teatro di 2400 posti. A suonare quella sera era un’artista che stava promuovendo il suo ultimo disco, Caravanserai, scritto dopo un periodo di rinascita in India con gli insegnamenti del Maharishi Mahesh Yogi sulla meditazione trascendentale, che gli riaprirono la mente e il cuore. Questo artista è il superbo chitarrista Carlos Santana. Caravanserai (del 1972) e il successivo Welcome (1973) segnano la strada intrapresa dal musicista messicano verso una musica che fonda rock, jazz e i ritmi latini: per questo amplia la formazione a molti più elementi e firma i dischi a nome Santana, come se fosse una band. In quel tour lo accompagnano musicisti d’eccezione come Leon Thomas (maracas), Tom Coster (organo Hammond, piano elettronico,) e Richard Kermode (agli stessi strumenti per un muro sonoro portentoso), Doug Rauch (basso), Armando Peraza (congas, e bongos), il leggendario José “Chepito” Areas (funanbolico percussionista) e Michael Shrieve (batteria). La sintonia tra i musicisti è eccezionale e Santana è in stato di grazia, dato che nei due album precedenti scrisse alcuni dei suoi brani migliori, destinati a diventare dei classici senza tempo. In più nel 1973 Santana collaborò in un album con un altro mitico chitarrista, l’inglese John McLaughlin, Love Devotion Surrender il titolo, dove potè esplorare fino in fondo la jazz fusion che l’inglese con la Mahavishnu Orchestra stava proponendo per il mondo. Il Disco racchiude solo una parte delle fluviali esibizioni del 3 e 4 Luglio del 1973: furono raccolte dalla Sony, consorziata con la Columbia, in un triplo disco che nel 1974 uscì solo in Giappone, ma vista la bellezza del materiale e il successo nel 1975 fu distribuito in Europa e importato negli Stati Uniti, dove ufficialmente fu pubblicato solo nel 1991 in un doppio cd. In tutto sono 121 minuti di musica eccezionale, dove Santana pesca dal suo repertorio, da una formidabile scelta di cover e soprattutto improvvisa in brani che per anche 10 minuti spaziano nel cosmo jazz rock come pochi potevano fare a quei tempi. Non mancano le sue canzoni mito: Black Magic Woman di Peter Green, Gypsy Queen, Oye Como Va di Tito Puente e la magica e inimitabile Samba Pa Ti dal favoloso album Abraxas, dai dischi più recenti le meravigliose Yours Is The Light e Mantra da Welcome e Every Step Of the Way e Stone Flower, omaggio a Antonio Carlos Jobim, da Caravanserai. A ciò si aggiungono una cover di Goin’ Home di McLaughlin, Xibaba (She-Ba-Ba) di Airto Moreira mai registrata in precedenza, Free Angela di Todd Cochran. E poi nuove tracce che più che altro sono momenti jam session di improvvisazione dove le creazioni sonore, guidate dalla fluida e magica chitarra di Santana, che diventerà una delle icone del rock, e la meravigliosa potenza percussiva: si pensi al funk di A-1 Funk, alla meravigliosa e breve Batukada, alle due sezioni di Castillos De Arena (tra cui autori spicca Chick Corea) che infiammano il pubblico giapponese, fino all’assolo infinito alla batteria di Shrieve in Kyoto. Del disco verranno poi ripubblicate varie versioni, tra cui una portentosa versione giapponese in triplo Super Cd che aggiunge altre tracce per un totale di 158 minuti di musica. Il disco non farà che consolidare la magia della sua musica e soprattutto della sua chitarra, amata sia dal pubblico sia dai suoi grandi ammiratori, tra cui lo stesso Eric Clapton che dirà:” se dobbiamo parlare di singole emozioni sprigionate da una chitarra, Carlos è senza dubbio il numero uno”.

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