First Aid Kit - Palomino (2022)
Dopo quasi dieci trascorsi in sale di registrazione lontane dalla vecchia Europa, Johanna e Klara hanno deciso di dedicarsi con la giusta tranquillità al successore di “Ruins” del 2018 direttamente dalla loro Stoccolma, con l’ausilio del produttore Daniel Bengtson. Eppure, il viaggio nella grande mitologia americana delle due musiciste è andato avanti nonostante un intero Oceano Atlantico nel mezzo, seguendo la scia di ispirazioni sospese tra country, folk, vecchi ricordi e nuove prospettive. Un equilibrio sempre in discussione, come quello narrato nella vicenda di “Wild horses II”, storia di punti di vista inconciliabili racchiusi nello spazio di un’auto su chi, tra gli Stones o i Flying Burrito Brothers, abbia eseguito la miglior versione di “Wild horses”.
A rappresentare le fughe emotive di “Palomino”, nome preso in prestito da una razza equina dal mantello dorato che per le First Aid Kit incarna soprattutto un ideale di libertà, sono i sentimenti, cantati con accettazione e speranza. “La musica è più incentrata sul divertimento e sulla positività” - ha chiarito in proposito la stessa Klara, proseguendo poi: “Volevamo che le canzoni fossero gioiose. È come una fenice che risorge dalle ceneri, o un Palomino che cavalca nel deserto”. Così, senza mai perdere di vista una naturale sensibilità di fondo, la tavolozza di colori delle due cantautrici si fa decisamente più assortita nelle undici tracce che compongono il disco con un’atmosfera tutta da full band.
Nella decisa vitalità di “Out of my head” questo ritrovata presa di coscienza si annuncia presto in un incoraggiante inno liberatorio, mentre nelle ritmate ballate “Fallen snow” o in “The last one” dipingono con certezza il proprio avvenire - “Voglio che tu sia l'ultimo che amo”, intonano nel pezzo -, così come nella frizzante “A feeling that never came” si mette un punto a una relazione fallita per poter andare finalmente avanti. Ancora, se con “Angel”, arriva un tocco sull’accentazione di sé, è nei brani finali, “29 palms highway”, o nella stessa conclusiva “Palomino”, in cui emerge l’animo più esplicitamente sognante e nostalgico di Klara e Johanna. Quasi in contrasto con la voglia di mettersi al riparo da un periodo buio, l’album si conclude con un tocco di grinta e di soffusa malinconia insieme, tra tastiere, intrecci vocali e riverberi di chitarre elettriche.
Probabilmente per galoppare liberamente questo “Palomino”, pur essendo per sua natura più immediato di altre uscite del duo, richiede della necessaria dose di attenzione. Nel loro nuovo album le First Aid Kit hanno così ampliato i propri classici orizzonti rétro attraverso trame pop e soft rock. Decisamente una soluzione più luminosa e avvolgente per cantare con buona audacia degli alti e bassi di relazioni che forse un giorno si potranno addolcire. Proprio come dei cavalli selvaggi.
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