Scala & Kolacny Brothers - Dream On (2004)
L’ultima storia di Musica di Febbraio raccontava come un colpo di fortuna, cioè l’aver suonato con David Gilmour ad un matrimonio, abbia aiutato in maniera determinante la carriera degli Unicorn. Anche quella di oggi è una storia che per volare ha avuto un grande colpo di fortuna. Tutto inizia nella prima metà degli anni ‘90 quando in Belgio i fratelli Stijn e Steven Kolacny si laureano al conservatorio. Leggenda vuole che Stijn abbia dovuto fare due volte l’esame di Conduzione d’orchestra. Hanno un’idea davvero particolare: creare un coro di voci femminili per partecipare ai numerosi Festival del genere che si svolgono tra Belgio, Paesi Bassi e Germania. Si formano nel 1996, coinvolgono nel coro decine di ragazze belghe che chiamano in omaggio al leggendario teatro milanese Scala, partecipano a numerosi concorsi: la loro particolarità è nel repertorio che comprende non solo i classici per coro, ma struggenti reinterpretazioni di grandi brani rock, con Steven al pianoforte e Stijn a guidare le angeliche voci femminili. In uno di questi concorsi, vengono squalificati perchè la canzone che portano, Creep dei Radiohead, viene considerata “dal testo esplicito” (ancora oggi il brano sulle piattaforme digitale ha il bollino “E” di explicit lyrics). Questo più che farli disperare, li impegna ancora di più a continuare su questa strada delle cover di grandi canzoni rock e pop, e le cover saranno il filo comune dei dischi di Marzo di questa rubrica. Nel 2000, quando ormai le voci coinvolte sono oltre 200, vincono il premio come Coro dell’Anno in Belgio. Iniziano una serie di esibizioni in Belgio e Germania, di grande successo, e pubblicano i primi due album: On the Rocks 2002 e Dream On nel 2004. Iniziano a diventare famosi i video delle loro esibizioni su Youtube, non solo per la delicatezza delle esibizioni, ma anche per l’accorata direzione di Stijn, che dai fan inizia a essere chiamato il Voldemort buono, vista una certa somiglianza con il personaggio della saga di Harry Potter. Iniziano ad arrivare segnali di notorietà: i Rammstein, famosa band Neue Deutsche Härte , in un Dvd registra con loro una versione di Engel, una loro cover di una canzone dei MIA, un gruppo punk rock tedesco, Hungriges Herz, diviene sigla di una famosa pubblicità. Ma il colpo di fortuna che anticipavo prima arriva nel 2010, quando per il trailer di The Social Network, il film sulla nascita di Facebook di David Fincher, viene scelta quella versione di Creep che fu il motivo della loro esclusione dal concorso canoro belga. Il successo del film, campione d’incassi mondiale, fa conoscere in tutto il mondo il suono magico del coro. Verranno ripubblicati i primi dischi e nel 2010 esce Circles. È la ristampa di Dream On che me li fa conoscere. La scaletta comprende 14 brani tutti classici del rock e del pop mondiale, la cui ricostruzione è semplicissima ma estremamente affascinante, e 3 esibizioni live con tre famosi artisti belgi. I brani sono scelti apposta per enfatizzare la bellezza della vocalità corale, accompagnati dalla melodia semplice del pianoforte di Steven, trasformando i brani in veri e propri inni che sanno di sacro, di riflessione e di magia. L’effetto è davvero emozionante per i brani più famosi: Dream On dei Depeche Mode, Under The Bridge dei Red Hot Chili Peppers, Bittersweet Symphony dei Verve, Exit Music (For A Film) dei Radiohead, una meravigliosa versione di With Or Without You degli U2, Perfect Day di Lou Reed. Ma la bellezza pervade anche nelle scelte minori: Don’t Break My Heart degli UB40, 21 Things I Want In A Lover di Alanis Morissette, ma anche canzoni davvero inaspettate come Walking After You dei Foo Fighters, Underneath It All dei Nine Inch Nails e una versione davvero simpatica di I Touch Myself delle The Divinyls, un gruppo australiano molto famoso negli anni ‘90 che con questa hit parlò con ironia della masturbazione femminile: Chrissy Amphlett, la cantante, ebbe un tumore, fortunatamente superato, al seno, e si impegnò a cambiare senso alla canzone, che nel 1990 arrivò in Top Ten persino su Billboard negli Stati Uniti, diventando un efficace sprone alla autopalpazione del seno femminile in senso preventivo. C’è anche una versione a cappella del classico spiritual Go Where I Send Thee. Il disco diventerà un successo perchè le loro interpretazioni, prese anche da altri lavori o registrate appositamente, verranno usate in alcune delle maggiori serie tv mondiali: le cover di With Or Without You, Every Breath You Take dei Police, Last Christmas degli Wham e Perfect Day sono state utilizzate per i trailer inglesi della serie televisiva Downton Abbey in varie stagioni, Nothing Else Matters dei Metallica fu usata nella serie Crisis, una spettacolare versione di Górecki dei Lamb (che prende il nome dal secondo movimento della terza sinfonia di Henryk Górecki, usato come campionamento) fu usata in Gotham, The One I Love dei R.E.M per The Good Doctor, la versione di Perfect Day appare persino nell’attesissimo Spencer di Pablo Larrain, con Kristen Steward nel ruolo di Lady Diana Spencer. E nel 2021 la loro meravigliosa versione di Champagne Supernova degli Oasis è stata usata nell’ultima puntata di Lucifer. Probabilmente quindi è molto probabile che già abbiate ascoltato le delicate ed emozionanti cover di questo progetto unico e singolare nel panorama musicale, che apre un mese di dischi di cover che mi sono impegnato a cercare per farvi fare un viaggio diverso nel mondo della musica.
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