Midnight Oil - Diesel And Dust (1987)

Il viaggio che più ho nel mio cuore fu quello quando me ne sono andato in Australia, da solo. Non potevo non sottrarmi dal cercare qualche band australiana che non fossero gli AC\DC, e il tipo del negozio di dischi di Darlinghurst, un quartiere molto bello di Sydney, non ebbe dubbi a dare un consiglio ad un “dutchman” (non ci credeva che fossi italiano): i Midnight Oil sono il più grande gruppo del rock australiano. Mi consigliò il disco di oggi, ma ci arriviamo tra poco. I Midnight Oil prendono il nome da un verso di una canzone della Jimi Hendrix Experience, Burning Of The Midnight Lamp, e nascono a metà anni ’70 quando Peter Garrett risponde ad un annuncio messo dal batterista Rob Hirst, dal bassista Andrew James e dal tastierista/chitarrista Jim Moginie, che formavano i The Farm: cercavano un nuovo cantante. Garrett si trasferì da Canberra a Sydney, dove completò una brillante carriera universitaria di studi in legge, e iniziò a cantare con gli altri 3. In breve tempo, grazie alla solidità delle loro esibizioni dal vivo, i Midnight Oil iniziarono a farsi un nome nei locali della Baia di Sydney. Lo stile era un ruvido punk rock senza compromessi, proprio in linea con la scena internazionale. Nel 1977 si aggiunge un’altra chitarra, quella di Martin Rotsey e una figura fondamentale, Gary Morris, manager del gruppo. Morris è un grande mago delle collaborazioni, dei contratti e delle “sponsorizzazioni” tanto che grazie all’aiuto della stazione radio di Sydney Triple J, registrano il primo disco, Midnight Oil nel 1978: la critica è piuttosto delusa perché il disco non cattura la forza della band dal vivo, ma diviene un piccolo successo ed entra in classifica australiana. Morris fonda la Powderworks, la casa discografica della band, e nel 1979 esce Head Injuries, prodotto dall'ex membro dei Supercharge Laszek Karski: già meglio in qualità, con vene di progressive, nel 1980 raggiunse la 36ª posizione della classifica e vinse un disco d'oro. La band è una piccola realtà, e va in Inghilterra per registrare nuove cose: Andrew James lascia per motivi di salute, sostituito da Peter Gifford, e Place Without A Postcard, pubblicato nel novembre 1981 dalla CBS Records, fu registrato nel Sussex con l'aiuto del mitico produttore inglese Glyn Johns. Tuttavia la band non fu soddisfatta del lavoro di Johns, e nonostante un contratto per un altro disco in Inghilterra ritorna in Australia. Dove inizia un percorso di profonda immersione nella realtà locale, e nelle sue contraddizioni. Nel 1982 10, 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1 è il disco che li fa sfondare in Australia, con i primi classici come Power And The Passion e Read About It. Iniziano i concerti e l’impegno per l’ecologia, il rispetto dell’ambiente e le minoranze. Red Sails In The Sunset del 1984 rende i Midnight Oil delle superstar autentiche in Australia, l’unica e autentica pub band dell’isola oceanica. Tra il 1985 e il 1986 intraprendono un lungo tour nell’outback australiano presso le riserve aborigene, insieme a due gruppi rock aborigeni, Warumpi Band e Gondwanaland, constatando le condizioni di miseria e di emarginazione in cui vivono quelle comunità. Ne esce fuori una riflessione in musica che prende vita nel 1987, quando esce Diesel And Dust. C'è meno in termini di potenza sonora, di hard rock, favorendo la melodia, il songwriting della band (che, a dire il vero, era sempre lì) e smuove alcuni dei bordi più aspri del gruppo per arrivare a più persone possibili. Di conseguenza, Diesel and Dust non è un album per i fan più accaniti degli Oils (come vengono chiamati dai tanti fans) e per molti è il “naturale” svendersi al mercato (critica abitudinaria che travalica ogni latitudine, è proprio il caso di dirlo), con un risvolto davvero imprevisto: è stato il primo vero successo mondiale del gruppo, diventando disco di platino in America e riscuotendo successo in tutto il mondo. Un singolo di grande successo entra nelle classifiche dovunque, Beds Are Burning, che parla della condizione degli aborigeni (How can we dance when our earth is turning?\How do we sleep while our beds are burning?), perle come Artic World (sullo sfruttamento dei giacimenti petroliferi delle zone artiche, nel 1987 una causa pioneristica), l’esoterica Sell My Soul, l’ossessionante The Dead Heart, la bella e epica Dreamworld: sin dai titoli c’è come la voglia di far vedere e far capire cosa davvero ci sia da fare per rispettare la Terra con un occhio alla situazione degli indigeni australiani (come in Warakurna e nella storica Bullroarer, che prende il nome dall’antico strumento del rombo, tipico come il didgeridoo nelle tribù australiane). E come sempre, non c'è stato alcun compromesso nella forte posizione politica della band: trattando apertamente le questioni dei diritti degli aborigeni i Midnight Oil chiedevano esplicitamente riparazioni per i popoli indigeni portando con Beds Are Burning la questione in cima alle classifiche di tutto il mondo. Una canzone, Sometimes, ne diviene l’inno sostenendo che:"A volte sei picchiato fino in fondo / A volte sei messo al muro / Ma non ti arrendi”. Garrett e soci continueranno a scrivere musica, in tutto 11 dischi fino al 2002, quando accadde questo: Garrett, che ci aveva provato già anni prima ricevendo 200 mila preferenze, viene eletto nella fila del Partito Laburista Australiano nella Camera dei rappresentanti per la sede di Kingsford Smith dall'ottobre 2004 all'agosto 2013. Nel 2007, dopo che il suo partito ha vinto le elezioni, è stato nominato ministro dell'ambiente da Kevin Rudd. Ha proseguito in questo incarico nel 2010 con la presidenza di Julia Gillard diventando ministro poi dell'infanzia e dell'educazione scolastica, ruolo che ha ricoperto fino al giugno 2013. Non si è ricandidato alle elezioni del 2013. Diesel And Dust vinse ben 3 ARIA, i Grammy Australiani ed è stato nominato miglior disco di sempre dal libro 100 Best Australian Albums: rimane un grande esempio della forza politica che la musica può avere e il negoziante di Darlinghurst non mi disse una fesseria.

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