Gonzalo Rubalcaba, Ron Carter, Jack DeJohnette – Skyline (2021)

di 53rob

Il pianista Gonzalo Rubalcaba annuncia l’uscita di Skyline, il suo ottavo album con Passion Records e il primo di una trilogia di album per trio con pianoforte, basso e batteria, per l’etichetta che Rubalcaba ha co-fondato nel 2010.

Rubalcaba – cresciuto ed educato all’Avana – ha suonato professionalmente come batterista e pianista prima di emigrare nella Repubblica Dominicana nel 1991 e successivamente, grazie anche all’interessamento di Charlie Haden, a Miami nel 1996.

Per questo, quando Rubalcaba aveva in mente un nuovo progetto di trio, ricco di ritmi afrocubani, ma con una presica idea di come si dovesse suonare e sentire la conversazione musicale tra musicisti, sapeva di aver bisogno di compagni che potessero eseguire entrambi gli elementi con lo stesso tatto ed erudizione. Carter e DeJohnette erano gli ideali protagonisti per completare questo trio. 

“Non importa quale musica metti nelle loro mani”, dice Rubalcaba nei commenti, “alla fine rendono quella musica personale. Questo ha un valore incredibile per me”.

“Ma allo stesso tempo capiscono il loro ruolo in ogni momento… Ron e Jack sanno come mantenere il loro sound, il loro spirito, e allo stesso tempo soddisfare ad un livello molto alto la tua richiesta come produttore o direttore musicale o compositore. Combinano un talento speciale e una forte personalità con un alto livello di consapevolezza della responsabilità “

Sebbene non ci sia mai alcun dubbio che Rubalcaba sia il principale architetto del suono, è evidente che non voleva che questo fosse un album esclusivamente di Gonzalo di per sé; “Volevo creare una conversazione da più punti di vista. Nuove prospettive vengono applicate al noto, poiché ogni musicista offre un paio di proprie melodie registrate dallo sguardo (re)interpretativo del trio.

Per illustrare la metodologia del gruppo, prendiamo “Gypsy” di Carter, un brano originariamente presente su Parade 1979 con Chick Corea (pianoforte), Tony Williams (batteria) e Joe Henderson (sax tenore). Dopo una prefazione di nuova costruzione, Carter riprende una linea di walking bass che ricorda l’originale, sebbene questa versione abbia un tempo leggermente più rilassato. Meno frenetica e un po’ più assertiva e sicura di sé, questa versione conserva la natura esplorativa e investigativa dell’originale. 

In nove brani presenta quella che Panken chiama abilmente “un’estetica del triangolo equilatero”, una fusione di personalità e sensibilità distinte di tre maestri musicisti che sanno quando parlare e quando ascoltare. 

Skyline, dice, continuando questo filo, è “un album immersivo che è unico nella discografia di Rubalcaba per la sua qualità di dialogo senza fine, in cui nessun tema, idea o motivo è vietato a un’indagine cinetica in movimento”.

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