Jimbo Mathus & Andrew Bird – These 13 (2021)

Andrew Bird e Jimbo Mathus suonavano insieme nella cult band swing jazz Squirrel Nut Zippers e questa è la loro prima collaborazione in oltre venti anni. Dal loro incontro sono nate 13 incredibili ballate dove americana, blues e jazz si fondono creando uno degli album più interessanti, fino ad oggi, di questo 2021.

Il disco è stato interamente registrato e suonato da Jimbo ed Andrew utilizzando solo chitarre, voci e violini. Andrew Bird e Jimbo Mathus sono stati compagni di band negli Squirrel Nut Zippers durante la seconda metà degli anni ’90. Mathus era il leader della band e l’ultimo disco in cui ha suonato Andrew è stato “Bedlam Ballroom” del 2000.

I due si sono reincontrati anche sul brano “Train Of Fire”, presente sull’ultimo album della band uscito l’anno scorso. ‘Fino all’incontro con Jimbo tutti i miei eroi musicali erano morti – racconta Andrew Bird. Lui per me rappresenta molto, senza la sua figura sicuramente la mia musica sarebbe stata differente. È stato il mio sogno per anni fare questo disco, solo chitarra, violino e le nostre differenti voci’.

Il lavoro si può considerare una rivisitazione swing e jazz della tradizione folk americana, eliminando tutto quello che può apparire superfluo in modo da catturare i suoni nella loro essenzialità. La registrazione è avvenuta in due momenti distinti, la prima ad inizio 2019, mentre la seconda si è concretizzata nei primi mesi del 2020. Andrew e Jimbo hanno scalato l’altezza delle loro scale creative in questa collezione di canzoni soul, sia liricamente che musicalmente, una sincronia tra i due che si sente unita in qualche luogo speciale e fantasioso che può essere visitato solo dal meglio dei cantautori. “These 13” mi permette di sistemarmi, di immergermi nella serenità del suono originale, scritto da artisti originali, consegnato con una sorta di sensazione che ti fa venire voglia di rotolare giù dalle finestre e cavalcare o guardare il sole tramontare o toglierti le scarpe e camminare attraverso un torrente fangoso. Dai meravigliosi inizi malinconici e soul di “Poor Lost Souls”, agli echi del vecchio paese di “Burn the Honkey Tonk” al getty-up e alla speranza di “Sweet Oblivion”, questo album mi sposta da un posto all’altro con mani attente.

La cosa più sorprendente è come possano convivere l’anima più rurale e selvatica con quella moderna se non addirittura urbana. Facendo scorrere i solchi del disco ci si imbatte in episodi un po’ folk, un po’ gospel, un po’ blues, un po’ Hank, un po’ hill country, ma, soprattutto, tutto cuore.

Ballate pure quali “Encircle my Love”, brani notturni e di ammaliante bellezza come “Beat Still my Heart” e il saluto finale di “Three White Horses & a Golden Chain”, è tutto un susseguirsi di piccole gemme acustiche da centellinare con cura, passione e coinvolgimento. Non è probabilmente un disco per tutti, soprattutto non lo è per i più giovani troppo presi a pensare al vinile, che è un supporto e non espressione artistica.

“These 13” mi pone davanti al quesito di dove fosse andata la Musica, la risposta è da nessuna parte, è proprio qui. Vive e respira con corde, chiavi e voci, tutte allungate nei loro luoghi più dolorosi e redentori. Non è successo niente alla Musica se non che devi sapere dove trovarla, e Andrew e Jimbo ci stanno portando al posto, proprio nel bel mezzo di “These 13” è dove possiamo sederci tutti insieme e divertirci!!!

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