Another Sky – Music For Winter Vol. I (2021)

di Valentina Natale

Ci sono stati moltissimi esempi di “lockdown music” nei mesi scorsi, album nati durante i lunghi giorni d’isolamento forzato e venuti alla luce improvvisamente. I londinesi Another Sky, dopo aver regalato ad agosto il convincente “I Slept On The Floor”, inaugurano con questo EP il periodo post – lockdown. Sei brani registrati lo scorso autunno in presa diretta al The Lighthouse Studio, che mettono in luce il lato più vulnerabile, intimo e melodico del quartetto.

Ventidue minuti dolorosi in continuo crescendo fin dalle prime note di “Pieces”, scritta dalla bassista Naomi Le Dune presente anche ai backing vocals di un pezzo dove tastiere, batteria e chitarra si rincorrono in un lungo abbraccio. “Sun Seeker”, scelta non a caso come singolo, mostra ancora una volta l’intensità che la voce della frontwoman Catrin Vincent è in grado di esprimere variando spesso tono e timbro per aggiungere sfumature sempre nuove e diverse a una storia di ordinaria disperazione urbana.

Il minimalismo di “Leaving The Lighthouse” e “Blood Love”, altra performance di gran livello della Vincent, sono un tentativo apprezzabile di sperimentare con un suono scarno e ricco di tensione. “Was I Unkind?” dolce ballata arrangiata con piano e archi è il momento più accessibile e delicato di questa nuova uscita: bel pop orchestrale, inedito in questa veste.

Il ritornello in falsetto di “It Keeps Coming” chiude i giochi con grazia e eleganza, segno che gli Another Sky stanno ancora scoprendo dove possono e vogliono arrivare, senza porsi limiti. “L’inverno è il momento perfetto per la musica cupa” e Max Doohan, Naomi Le Dune, Jack Gilbert, Catrin Vincent lo dimostrano ancora una volta con un EP sobrio ma emozionante che è solo il primo, imprevedibile e struggente capitolo di un progetto che accompagnerà per tutto il 2021.

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