Algiers – There Is No Year (2020)
di Fabio Marco Ferragatta Atlanta è stata, negli anni, epicentro di diverse rivoluzioni culturali riguardanti la black music. Oggi che la rivoluzione, per un motivo o per l’altro, non si può più fare agli Algiers tocca dibattersi nei bassifondi della musica, oggi che il mondo è così liquido da non mostrare più limiti precisi tra main e under. Parrebbe più semplice di 10 anni fa, ma così non è. Il loro universo è in continua espansione, tanto veloce quanto più immobile è ciò che li (ci) circonda. È una capacità che non tutti possiedono e, cosa ancor più stupefacente, non tutti riescono a trattare di temi delicati, socialmente pesanti, ora che tutti possono parlare di tutto. Mette la testa fuori chi lo fa in maniera intelligente e non raffazzonata, spostandosi continuamente su una curva che va crescendo, di album in album. “There Is No Year” è per Franklin James Fisher, Ryan Mahan, Lee Tesche e Matt Tong la terza tappa di un viaggio verso quella “expanse” di cui sopra, all
Commenti
Posta un commento