Lou Reed & John Cale - Song For Drella (1990)

Nel Febbraio 1987, per le complicanze di un intervento di colecistectomia, muore a New York Andy Warhol, a 58 anni. Dell’artista, fotografo, gallerista, cineasta di Pittsburg tutti abbiamo un’idea almeno visiva, essendo lui e la sua arte pop una delle icone del ‘900, e subito dopo l’inaspettata comparsa ci fu un profluvio di mostre, retrospettive, biografie, addirittura un’asta di suoi 10.000 oggetti tenuta da Sotheby’s a New York. Warhol a metà degli anni ‘60, quando la sua Factory creativa era al 1342 di Lexington Avenue di New York, faceva suonare durante i suoi happening una band proiettando su di loro delle immagini psichedeliche, costringendo i 4 componenti di quel gruppo ad indossare sempre gli occhiali da sole. Quella band si chiamava The Velvet Underground e fu lo stesso Warhol a creare per il loro primo disco, The Velvet Underground & Nico, l’iconica immagine della banana sbucciabile (l’album è del 1967). L’anima di quella band leggendaria furono Lou Reed e John Cale. Il primo, newyorkese, anima curiosa e selvaggia, era la parte sanguigna, tossica e nera, Cale, gallese, musicista d’avanguardia, era quella sofisticata, riflessiva, sognante. Come si può intuire, l’intesa durò poco, sebbene abbia prodotto alcuni tra i dischi più leggendari del Rock. Quando Reed lascia i Velvet Underground promette di non voler più lavorare con Cale. La morte di Warhol fu però un evento troppo drammatico e Reed più volte sostenne che le ricostruzioni delle innumerevoli biografie secondo lui non dicevano la verità su chi fosse davvero Warhol. Chiama allora Cale, e sviluppa con lui un disco viaggio, una biografia musicale (idea che lo stesso Reed amplierà e aggiusterà per tutti gli anni ‘90 e 2000 nei suoi lavori solisti) per raccontare la sua versione sull’amico. Drella è il nomignolo di Warhol, un mix tra Dracula e Cinderella, soprannome che lo stesso Andy non amava affatto. Il disco è suonato solo da Reed e Cale, con solo chitarra, parti di tastiere e la leggendaria viola elettrica di Cale, con le parti cantate da entrambi (con netta prevalenza di Reed, che fu il motore di tutto il progetto). Song For Drella esce nell’aprile del 1990 e passa per un album di musica sperimentale. Le canzoni percorrono in 15 tracce le tappe della vita di Warhol: dalla vita nel paesino in Smalltown, che diventerà un must dei live di Reed in futuro, all’arrivo a New York di un giovane e rampante Andy, ben descritto nella ipnotica e struggente Open House. C’è spazio persino con le critiche che il mondo dell’arte fa a Andy nella caustica Trouble With Classicists, per i personaggi che gravitavano intorno al laboratorio creativo della Factory (Faces And Names, dal ritmo rilassata e la più ansiogena Images). Il passaggio più importante sono le due canzoni dedicate all'avvenimento che cambiò la vita di Warhol: nel 1968, Valeria Solenas, scrittrice, attivista dei diritti delle donne, spara tre colpi al petto di Andy. Il motivo è sempre rimasto dibattuto: la Solenas sosteneva che Warhol avesse perso un’idea di sceneggiatura basata sul suo testo più famoso, lo SCUM Manifesto, e che non avesse mai voluto pagarla. La Solenas fu dichiarata schizofrenica e prima dell’attentato aveva perseguito Warhol per mesi. L’artista si salverà dopo un delicatissimo intervento, ma divenne paranoico, secondo i suoi amici “sussultava ad ogni rumore” e odiava ogni tipo di contatto fisico. Le due canzoni, I Believe e Nobody But You ricostruiscono i fatti, con la seconda che racconta con delicatezza il terrore di essere perseguitati. C’è pure lo spazio per dire la propria, con It Wasn’t Me, sull’idea che la Factory di Warhol fosse un covo per la diffusione della droga, in un brano tutto giocato sul piano di cale e lancinanti assoli di Reed. Il disco si chiude con due perle: A Dream è un parlato con sottofondo ambient in cui Warhol sogna vari episodi della sua vita e la conclusiva, commovente Hello It’s Me è una lettera che Reed scrive a Warhol come estremo saluto: “Mi manchi tanto, mi manca la tua mente. Vorrei averti parlato di più quando eri vivo (…) “mi hai colpito dove fa più male” (…) “spero che lo spettacolo ti sia piaciuto, so che arriva tardi ma questo è quello che so fare. Addio Andy“. Il disco è acclamato dalla critica per la sincerità dell’omaggio, e anche perchè dopo un concerto presentazione del disco alla Cartier Foundation di Jouy-en-Josas sul palco arriveranno anche Streling Morrison e Maureen Tucker per una versione di Heroin dei grandi Velvet, anticipo di un tour di Reunion nel 1993, con molte date concerto di apertura allo ZOO TV Tour degli U2. Dopo quell’episodio, Reed e Cale litigheranno di nuovo: è bene notare che coerentemente più che qualche anno non riescono a sopportarsi continuativamente.

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