Little Feat - Waiting For Columbus (1978)

Lowell George era un istrionico cantante e chitarrista americano della corte di Frank Zappa, nei Mothers Of Invention. Lì Incontrò il tastierista Bill Payne, ed ebbero l’idea di mettere su una band. Su questo nascono le prime leggende: si dice che Zappa lo “licenziò” dopo che George suonò un incredibile assolo da 15 minuti senza attaccare la chitarra all’amplificatore, oppure che fu lo stesso Zappa a suggerigli di andarsene dopo che vide il suo immenso talento quando Lowell presentò al maestro una canzone, Willin’ (di cui parlerò dopo), considerandolo sprecato come “solo” musicista della sua band. Sia come sia a George e Payne si accodò Roy Estrada, bassista di Zappa e Ritchie Howard alla batteria. Il batteria dei Mothers sfotteva sempre Lowell George per via dei piedi piccoli (little feet) e questo nomignolo fu usato da George per la propria band, cambiando però la grafia di feet in feat (impresa in inglese) come omaggio ai Beatles. I Little Feat dal 1971 al 1979, anno del primo scioglimento dopo la morte di George dopo una vita di eccessi, furono uno dei più grandi gruppi rock americani, leggendari nel mischiare rock, jazz, musica di New Orleans, e nelle infinite esibizioni dal vivo. Già l’esordio omonimo, Little Feat, è un mix riuscitissimo di genio zappiano, il suono roots della Band, il suono sporco e il rock cosmico alla Gram Parsons. Il successivo Sailin’ Shoes (1972) è il primo grande capolavoro, con la versione definitiva di Willin’ (uscita già in Little Feat, ma George la cantò solamente per una ferita alla mano, con la chitarra suonata da Ry Cooder). Uscito nel 1973 Estrada (che si unì al gruppo di Captain Beefheart), il gruppo si arricchì di Sam Clayton al basso e del genio di Paul Barrere alle chitarre e come seconda voce, in una formazione allargata che ha scritto pagine meravigliose di musica roots, ed erano amatissimi dai colleghi, tra cui Jimmy Page e i membri dei Rolling Stones: di questo periodo si ricordano Dixie Chicken (1973), Feats Don’t Fail Me Down (1974), The Last Record Album (1975), Time Loves A Hero (1977, che ha in copertina un disegno della Cattolica di Stilo, in Calabria). Nel 1978, a suggello di un tour che arrivò in Inghilterra e girò tutti gli Stati Uniti del 1977, pubblicano Waiting For Columbus, uno dei più grandi live della storia della musica americana. Nella versione doppio cd dei superbi archivisti dell’etichetta Rhino viene ripubblicato l’interno progetto iniziale, con registrazioni da un concerto a Washington e uno al Rainbow Theatre di Londra: Dixie Chicken, omaggio alla Big Easy, è arricchita da un assolo pianistico di Payne da pelle d’oca, Sailin’ Shoes e Feats Don’t Fail Me Down girano a mille ed è impossibile non battere il tempo con le dita, Triple Face Boogie, Rock And Roll Doctor e On Your Way Down (classico quest’ultimo di Alain Toussaint) chiariscono l’anima più rock, quasi southern stile Allman Brothers Band. Days At The Dog Races è pura jam session jazz rock, e Lowell George sfoggia addirittura una Don’t Bogard That Joint dalla colonna sonora di Easy Rider, scritta quando faceva parte dei Fraternity Of Men (per la cronaca il verbo to bogard prende spunto proprio dall’immagine del grande Humphrey Bogard che trattiene una sigaretta tra le labbra, anche se stavolta di sigaretta non si tratta..). Fat Man In The Bathtub è felina e vellutata, e tutta la band è favolosa in All That You Dream e Oh Atlanta. L’apoteosi ovviamente è nella versione acustica di Willin’, imperituro testamento della band sulla vita sregolata e inimitabile degli anni ‘70: ode al mito americano del viaggio, della corsa strascicata sulle highway, con molti riferimenti alla droga, la ballata finisce così: And I been from Tucson to Tucumcari\Tehachapi to Tonapah\Driven every kind of rig that’s ever been made\Driven the back roads so I wouldn’t get weighed\And if you give me weed, whites and wine\And you show me a sign I’ll be willin’, to be movin’. Da leggenda è anche la copertina di Neon Park, al secolo Martin Muller, uno dei più grandi illustratori e disegnatori americani: la loro collaborazione inizia con Sailin’ Shoes, dove disegna una torta sexy che ondeggia su un’altalena, come nel famoso quadro I Fortunati Casi dell’Altalena di Jean-Honoré Fragonard, un lumacone e con Mick Jagger disegnato sullo sfondo come Il Ragazzo in Blu del pittore Thomas Gainsborough. Neon Park disegnerà tutte le loro copertine: in questa una deliziosa e sexy “lady pomodoro” aspetta Colombo, su un’amaca, di essere scoperta, dato che sia il pomodoro che l’amaca furono conosciute dagli Europei dopo la scoperta dell’America. E scoprite anche voi una band fenomenale, che dopo decenni nel 2009 ha ripreso a suonare, spesso anche in Italia.

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