Fabrizio De André - Pfm - Fabrizio De André In Concerto \ Arrangiamenti PFM, Voll. 1 e 2 (1979-1980)
Quando Fabrizio De Andrè decise di intraprendere un tour con la PFM, molti storsero il naso. Era il periodo delle contestazioni dei concerti (e proprio De Andrè a Roma fu costretto a interrompere il concerto, discutendo con la solita sagacia e intelligenza con i contestatori). Oltre a tutto questo, il tour fu spesso interrotto per problemi di afonia di Faber, e molte date, soprattutto del Sud, furono poi cancellate per il clamoroso rapimento avvenuto in Sardegna, dove lui e la moglie Dori Ghezzi furono sequestrati dall’Anonima Sequestri Sarda. Nei concerti che furono effettuati però, il risultato era così eccezionale, vivo e convincente che si decise di pubblicare un disco dal vivo. Il rapporto De Andrè PFM ha radici profonde: Franz Di Coccio, Franco Mussida e Flavio Premoli, che all’epoca facevano parte de I Quelli (band in cui cantata Teo Teocoli) furono gli eccezionali turnisti ne La Buona Novella, il suo quarto album di inediti uscito nel 1970. I Quelli di lì a poco si nomineranno Premiata Forneria Marconi, e di quel gruppo, tra i più ecclettici, noti e fortunati della storia della musica italiana (e con schiere di adoranti fan anche all’estero) farà parte quel Mauro Pagani che negli anni ‘80 diventerà il più stretto collaboratore di Faber, e dal cui sodalizio nascerà quel capolavoro immenso che sarà Crêuza de mä (1984). Le registrazioni del disco avvennero, come riportato in copertina, nei concerti di Bologna e Firenze del gennaio 1979. I due dischi mantengono una struttura comune, ed entrambi non contengono alcuni brani della PFM, che facevano da intermezzo a quelli di De Andrè. Il primo disco era trascinato dalla versione più bella e conosciuta de Il Pescatore (singolo del 1970) che in questa versione ha il famoso ritornello del “la la la-la la” che diventerà la versione ufficiale in tutti i successivi live. Nel primo disco si pesca sia dai primi lavori, nelle splendide Bocca di Rosa, La Guerra di Piero, Un Giudice (con testo di Giuseppe Bentivoglio, storico amico e paroliere genovese, su musiche di De Andrè e di Nicola Piovani) sia da lavori più recenti, come la bellissima Andrea, scritta con Massimo Bubola dall’album Rimini, una delle più belle canzoni contro la guerra, a cui si aggiunge la tematica dell’amore omosessuale, Zirichitaggia, sempre da Rimini, primo brano in dialetto cantanto da De Andrè (in questo caso il dialetto gallurese) e soprattutto Amico Fragile, da Volume 8 (1974) una delle canzoni più profonde, commosse e struggenti dell’intero catalogo. Il primo disco è un successo, come accennato anche grazie alla spinta allegra e gioiosa de Il pescatore, singolo da classifica per settimane. Il Vol. 2 uscì, come detto, dopo il clamore della triste vicenda del loro sequestro, e conseguente liberazione. Nonostante la mancanza di un singolo come Il pescatore, il disco vendette moltissimo: la scaletta si concentra questa volta su canzone meno note, tranne Via Del Campo, e ha alcuni gioielli come Avventura a Durango, cover di Romance in Durango che Bob Dylan scriverà in Desire (con l’aiuto di Jacques Levy), altre gemme da Rimini, come la title track e Sally, inno all’accettazione della diversità e all’incontro culturale, raccontato in questo brano tramite la storia di Sally che va a giocare con gli zingari, infrangendo il divieto della madre. Poi ci sono anche Il Testamento di Tito e una versione mozzafiato di Verranno A Chiederti Del Nostro Amore, canzone pubblicata su Storia di un Impiegato (1973), fulcro romantico di un disco dove, per la prima volta, De Andrè si schiera politicamente, raccontando la tormentata storia di un impiegato che dopo un attentato violento, va in carcere e ragiona sulla situazione sociale. Le storie musicali di De Andrè, solitamente scarne e delicate, vengono avvolte dal turbinio colorato e rock della PFM, pur mantenendo una riconoscibilità intima, ma acquistando un fervore e un ritmo nuovi, tanto che molte versioni dal vivo diventeranno icone musicali. Va detto che il tentativo qui fatto era oggetto di sperimentazioni: Francesco Guccini nello stesso anno, il 1979, pubblicherà Album Concerto con I Nomadi, da registrazioni di due concerti dello stesso anno. La bellezza di questi concerti forse solo in parte è trasmessa sul disco: però va notato che nei successivi tour, De Andrè riconoscerà lo storico apporto della PFM alle sue canzoni usando spesso gli stessi arrangiamenti. Rimangono due meravigliosi momenti di due storie musicali essenziali per la storia musicale del nostro Paese. E forse non solo per quella.
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