Tom Petty: Il cappellaio matto del southern rock
Tom Petty è stato una delle grandi colonne del rock americano. La sua musica ha miscelato in maniera originale ed eclettica il cantautorato americano più classico (con richiami ripetuti al sodale Bob Dylan e agli amatissimi Byrds), il southern rock e le sonorità più alternative.
Petty nasce a Gainesville, in Florida, nel 1950. Folgorato dal nuovo approccio rock e dalla potenza scenica di Elvis Presley, si appassiona alla chitarra che studia quasi esclusivamente come autodidatta.
Muove i primi passi in musica all’inizio degli anni ’70, prima con i Mudcrutch (formazione messa insieme a Mike Campbell alla chitarra e Benmont Tench alle tastiere) e poi con gli iconici Heartbreakers, che allargano la formazione al bassista Ron Blair e al batterista Stan Lynch.
Nel 1976 l’album d’esordio Tom Petty & the Heartbreakers si impone in vetta alla classifiche grazie al singolo Breakdown, ma è solo nel 1979 con Damn the torpedoes che il nome di Petty si afferma nell'olimpo del nuovo rock americano, insieme a Bruce Springsteen, Bob Seger e John Mellencamp.
Gli anni ’80, soprattutto nella loro prima metà, furono il momento migliore per la musica del gruppo, che con Hard promises (uscito nel maggio 1981) firma il suo secondo album classico.
La vera notorietà popolare arriva nel 1985, in piena era Mtv, con l’album Southern Accents, accompagnato dal celeberrimo video di Don’t Come Around Here No More. Diretta da Jeff Stein, la storia si basa sul tema di Alice nel Paese delle Meraviglie, in particolar modo si focalizza sull'incontro della protagonista con il Cappellaio Matto. Quest'ultimo è interpretato dallo stesso Tom Petty, mentre Alice è l'attrice Louise Wish Foley. Nel brano compare anche Dave Stewart (già produttore del disco) nella parte del bruco che fuma una pipa ad acqua e suona un sitar sopra un fungo. Il video termina con Alice che viene mangiata come fosse una torta.
Southern Access segna il successo degli Hartbreakers, che lo stesso anno accompagneranno in tour Bob Dylan. Il cantautore contribuirà anche alla stesura insieme a Tom Petty del brano Jammin’ Me, inserito nell’album del 1987 Let Me Up (I’ve Had Enough).
Nel 1988 Petty si unisce alla stramba formazione di evergreen del rock mondiale, i Traveling Wilburys, ovvero Bob Dylan, Roy Orbison, Jeff Lynne e George Harrison, con cui inciderà due dischi. Traveling Wildburys Vol.1, diventerà uno tra i 100 migliori di sempre nella classifica stillata da Rolling Stone.
Negli anni 90 Petty alterna il lavoro con gli Heartbreakers con la carriera solista e collabora col produttore del decennio, Rick Rubin, in cerca di un sound più ruvido e in linea coi tempi.
La band continua a produrre successi anche per tutti gli anni 2000: Echo (ancora una volta co-prodotto da Rick Rubin), The Last DJ (in buona parte dedicato alle degenerazioni del music business), High Companion (inciso senza gli Heartbreakers), confermano la buona stella di Petty.
Il 2006 è anno di celebrazioni: il concerto nella natia Gainesville per festeggiare 30 anni di carriera viene pubblicato nel monumentale cofanetto di 3 DVD che comprende anche il film documentario di 4 ore Runnin' down a dream, diretto da Peter Bogdanovich.
Nel 2014 esce l’album Hypnotic Eye, tredicesimo album degli Heartbreakers e ultimo cui parteciperà Tom Petty.
Nel 2017, con 40 anni di carriera alle spalle, il leader degli Heartbreakers annuncia di volersi ritirare dalle scene musicali per stare di più accanto alla propria famiglia. Si lancia quindi in uno splendido tour finale al termine della quale, per un destino beffardo, viene colpito da un infarto nella sua residenza di Malibu, lasciando per sempre orfana una fetta di storia del cantautorato americano.
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