Giuni Russo - Energie (1981)
La storia di oggi è quella di uno degli album italiani più belli di tutti i tempi, ma ai più misconosciuto. Autrice è stata una delle voci più incredibili e tecnicamente favolose del patrimonio musicale non solo italiano, ma quantomeno europeo. Giuseppa Romeo è una palermitana di famiglia piccolo borghese che ha una passione sin da piccola per il canto, soprattutto lirico. A 16 anni, nel 1967, vince insieme ad Elio Gandolfi (all’epoca una sorta di alter-ego di Gianni Morandi) il Festival di Castrocaro con l’interpretazione di A Chi, poi resa famosa da Fausto Leali. All’epoca si faceva chiamare con il nome d’arte di Giusy Russo. L’anno successivo la partecipazione al Festival di Sanremo, con il brano No Amore, che ebbe pochissimo successo. Nel 1969 si trasferisce a Milano, dove incontra Maria Antonietta Sisini, musicista e produttrice, che sarà la sua compagna di lavoro e di vita per i successivi 36 anni. Inizia qui un percorso di gavetta tra i più lunghi e formativi: come corista è accreditata in quel capolavoro del progressive europeo che fu Ys de Il Balletto di Bronzo (1972) e partecipa a qualche 45 giri di Adriano Celantano, sempre ai cori. Nel 1975 la BASF, famosa industria chimica tedesca che produceva i nastri delle musicassette, aprì una sua etichetta discografica e dette una possibilità a Giusy. Con il nome d’arte Junie Russo, per dare alla palermitana una parvenza di italo-americana, esce un singolo, Milk Of Paradise, e poi un disco, Love Is A Woman, interamente cantato in inglese, che musicalmente è un portento, un elegante jazz rock sofisticato ed elegante: la aiutano tra gli altri Enrico Rava alla tromba (non accreditato, cosa molto in voga all’epoca), Micheal Logan, bassista portentoso,il pianista Giorgio Sabelli (che si firmò nei crediti Cabildo). Nello stesso anno inizia la collaborazione con Cristiano Malgioglio, che in un trio con la Russo e Maria Antonietta Susini firmano singoli di successo, Nel 1978 un nuovo disco, Solo Noi, che ebbe discreto successo in Italia, ma molti elogi e vendita in Francia. La Russo però ha un periodo di forte crisi personale, che la stava portando al ritiro musicale. Fu Alberto Radius, chitarrista e produttore tra i più importanti della musica italiana, che la convinse a fare dei provini che convinsero la CDG a offrile un contratto. A questo punto l’incontro decisivo con Franco Battiato. Tra i due nasce prima una profonda amicizia, poi un sodalizio artistico fondamentale e che nel periodo di massimo splendore del grande catanese cambia alcuni paradigmi della musica del nostro paese. La CDG pubblica nel 1981 Energie a nome Giuni Russo. È un disco fondamentale, stupendo, tutto costruito sulla voce straordinaria della Russo. Insieme a Battiato il violino di Giusto Pio agli arrangiamenti, Radius alla chitarra, e due personaggi della straordinaria manovalanza musicale italiana: Filippo Destrieri alle tastiere e ai sintetizzatori e Paolo Donnarumma al basso. L’apertura con Lettera Al Governatore Della Libia è già strepitoso, con le basi elettroniche che vengono illuminati dagli acuti della Russo, capace di un’estensione di 5 ottave, sbalorditiva. Una Vipera Sarò è perfetta New Wave italiana (dove la Russo canta un verso anche in giapponese, sulle trifonie dei Mongoli), la meravigliosa L’Addio è uno dei più bei pezzi del pop italiano, ripreso da Battiato in cover personale in Fleurs 2. Il Sole di Austerlitz è una composizione di Battiato mai incisa su disco, che però veniva cantata nei concerti di quel periodo con il titolo Bulgarian Song. Atmosfera divenne un successo per Milva, Crisi Metropolitane, dedicata a Milano città di adozione della Russo, è divertente e quasi “isterica”. I testi risentono dell’atmosfera e del periodo di Battiato, che dopo i successi personali di Patriots e soprattutto de La Voce Del Padrone vinse persino il Festival di Sanremo con Per Elisa cantata da Alice. Il disco pur convincendo la critica non ebbe all’inizio un grande successo. Ma tutto cambiò dopo che nel 1982 Battiato propose alla Russo Un’Estate Al Mare. Quello che è uno dei ritornelli più famosi e “innocui” della musica italiana in realtà parla di una prostituta che inizia la stagione estiva in attesa del boom dei clienti. I primi versi infatti dicono: Per le strade mercenarie del sesso /Che procurano fantastiche illusioni /Senti la mia pelle com'è vellutata /Ti farà cadere in tentazioni /Per regalo voglio un harmonizer /Con quel trucco che mi sdoppia la voce /Quest'estate ce ne andremo al mare per le vacanze. Il successo è strepitoso, con permanenza nelle classifiche per mesi. Il singolo, e il suo lato b Bing Bang Being (scritto da Tommaso Tramonti, pseudonimo di Henri Thomasson, allievo diretto di Georges Ivanovič Gurdjieff e maestro spirituale di Franco Battiato) furono riunite in una nuova versione di Energie che ottenne molto più successo. Anche i successivi Vox (1983) e Mediterraea (1984) mantengono alti livelli musicali. Nel 1985 è pronto il nuovo disco, rifiutato dalla CDG, che uscirà per questo solo nel 1986, a nome Giuni, che contiene la famosa Alghero, altro successo estivo. La sua carriera avrà una svolta verso la sperimentazione pura prima con un album tutto ispirato alla lirica (A Casa Di Ida Rubistein, 1988) poi verso sperimentazioni con vari album per tutti gli anni ‘90. Nel 2003 un’altra partecipazione a Sanremo, con il brano Morirò D’Amore, arrangiato da Franco Battiato, che ottiene il premio per il miglior arrangiamento. Morirà di cancro a 53 anni nel 2004, dopo una lunga malattia. Lascia un segno di una voce spettacolare che solo in questo album si concretizzò pienamente, un’artista che non ebbe i successi che i suoi mezzi forse le avrebbero permesso.
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