John Coltrane – Blue World (2019)

di Danilo Di Termini

Nonostante fosse ampiamente preannunciato, l’uscita di ‘nuovo’ album del quartetto ‘storico’ di John Coltrane non può che essere un piccolo avvenimento, benché finisca per contribuire alla sensazione che il jazz tenda più a vivere nel passato, piuttosto che nel presente (o nel futuro). Curiosamente anche all’epoca di questa seduta – siamo nel 1964 precisamente il 24 giugno, nello studio di Rudy Van Gelder – anche Coltrane preferì guardare indietro, scegliendo titoli provenienti quasi interamente dalle incisioni Atlantic di qualche anno prima. Nella decisione probabilmente influì il fatto che la musica fosse statacommissionata dal regista canadese (e fan) Gilles Groulx per il suo film Le Chat Dans Le Sac, una storia d'amore ‘Nouvelle Vague’ ambientata a Montreal, e che non ne fosse prevista la pubblicazione. Pur trovandoci cronologicamente esattamente tra “Crescent”, registrato ad aprile e “A Love Supreme” (dicembre), il quartetto decide così di rimanere entro confini ben precisi, con toni, fluidi e distesi. Le tre take di “Village blues”, il brano dedicato a Sonny Rollins “Like Sonny”, le due versioni di “Naima” sono esempi meravigliosi del suono di un gruppo, colto all’apice delle sue possibilità, ma che non aggiungono nulla di nuovo a quanto sapevamo dell’immensa arte di quei musicisti. Annotiamo la presenza di un inedito, il brano che dà titolo all’album, un classico mid-tempo, aperto dal contrabbasso di Jimmy Garrison e dalla batteria di Elvin Jones, su cui il pianoforte di McCoy Tyner inserisce accordi incalzanti che permettono al tenore di Coltrane di lanciarsi in uno dei suoi celebri assoli; e di una versione di “Traneing In” in cui affiorano elementi improvvisativi più decisi che prefigurano la direzione che prenderà la musica del sassofonista. Ovviamente un disco imprescindibile per i devoti, ma per gli altri, come spesso accade, meglio rivolgersi altrove, ad esempio i due titoli sopra citati, per scoprire l’universo musicale di un genio assoluto del ‘900.

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