Three Dog Night - The Best Of Three Dog Night (2000)

Questa è la seconda compilation “best of” che ho inserito in questa rubrica. Per molti sono solo un espediente per adempiere a note di contratto, per farsi un po’ di pubblicità dopo periodi di appannamento e cose simili. Ma qualche volte una compilation dei più grandi successi di un’artista è semplicemente un’antologia ragionata della carriera, che in casi ancora più particolari sono l’unico metodo per raccogliere davvero il meglio della produzione in questione. Ho scelto questa compilation, la più completa, del gruppo di oggi perchè i Three Dog Night dal 1969 al 1974 sono una clamorosa macchina da singoli di successo: 18 singoli consecutivi nella top 20 e ben 9 dischi d’oro. La band si forma quando Danny Hutton, un irlandese che emigra negli Stati Uniti in cerca di successo (con qualche singolo pubblicato a metà anni ‘60) incontra Cory Wells, già cantante con Sonny & Cher e Chuck Negron. I tre si circondano di un buon giro di musicisti sessionisti e prendono il loro nome, Three Dog Night, da un modo di dire degli aborigeni australiano, che definivano una notte fredda “da dormire con un cane vicino”,e una particolarmente fredda “da dormire con tre cani vicino”. La band inizia a suonare nei locali e ai festival californiani e grazie a Gabriel Mekler, un ungherese che produsse gli Steppenwolf, nel 1969 esce l’omonimo Three Dog Night: un pop rock sontuoso, con molte influenze soul e in generale dalla musica nera nell’uso dei fiati e nelle meravigliose armonie vocali dei tre, ma soprattutto, e qui sta uno dei segreti del loro successo, la scelta ragionata e accurata di brani altrui che grazie a loro diventeranno simbolo della stagione, e i pilastri del loro successo. Il primo singolo in questione fu One di Harry Nilsson, che diventerà famosissimo (usato ancora oggi in spot e serie Tv, con una apparizione persino nella colonna sonora di House M.D.). Nel giro di 5 anni, 12 dischi (!!!) compreso un live e due antologie. Ma ciò che li renderà di culto sono le meravigliose riletture di successi altrui, tutte racchiuse nel disco di oggi: Eli’s Coming di Laura Nyro (meravigliosa), Joy To the World di Hoyt Axton di cui rifaranno anche Never Been To Spain, divenuta una delle canzoni degli anni ‘70, Mama Told Me Not To Come di Randy Newman, An Old Fashioned Love Song di Paul Williams, Liar di Russ Ballard, Black & White, The Show Must Go On di Leo Sayer, tutte divenute molto più famose delle versioni originali e che paradossalmente furono trampolini per la riscoperta degli originali. Tra l’altro tra i loro successi, ma qui non presenti, persino Lady Samantha di Elton John e Try A Little Tenderness già successo di Otis Redding. La band resse fino al 1974, quando le basse vendite di American Pastime segnarono una profonda spaccatura, culminata nell’abbadono di Hutton, il quale fu uno dei promotori del punk a fine decennio producendo i Fear, gruppo culto del genere. I Three Dog Night intanto vivono una profonda crisi, che nemmeno una nostalgica reunion del 1981, che sfocia nel disco It’s A Jungle, riesce a superare. Quello che rimane è comunque una band che segnò il panorama musicale, non certo per un’inventiva formidabile, ma per la bellezza degli arrangiamenti e per la scelta unica e grandiosa dei brani. E la dimostrazione è che il disco di oggi ha venduto nel mondo oltre 3 milioni di copie. Non male per canzoni di 30 anni.

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