Ginevra Di Marco & Cristina Donà (2019)

di Marco Di Milia

Vicine per anni, ma mai insieme come ora. Dopo i concerti a due della scorsa estate, la vicinanza artistica e umana di Ginevra Di Marco e Cristina Donà si è concretizzata in un disco congiunto di inediti e rivisitazioni, in cui il carattere raffinato e deciso delle cantautrici emerge in un flusso costante di equilibrata armonia.

L’album, “Ginevra Di Marco & Cristina Donà”, stilizzato graficamente da un doppio sorriso ricavato dalla lettera iniziale dei rispettivi cognomi, è il punto di incontro di due forze espressive del tutto fuori dal comune, con tempi e modi piuttosto refrattari alle consuetudini odierne del music business. Unite da un’amicizia di lungo corso nata proprio sui tanti palchi calcati negli anni, Cristina e Ginevra si sono spesso “fiutate” nell’evoluzione del proprio stile musicale: la prima con una carriera ormai più che ventennale - l’album-raccolta “Tregua 1997-2017 Stelle Buone” ne ha celebrato la ricorrenza - che ha visto il sostegno di Manuel Agnelli, La Crus e nientemeno che David Byrne tra i suoi estimatori; l’altra, dapprima come controparte femminile nei progetti C.S.I. e PGR insieme a Ferretti, Maroccolo, Canali e Magnelli e poi da solista sensibile, in un originale percorso di ricerca del folk italiano ed internazionale.

L’idea era quella di realizzare solo una serie di appuntamenti dal vivo insieme per cogliere idee e repertori, ma la complicità nel condividere i reciproci bagagli artistici è stata tale da voler realizzare, attraverso una riuscitissima campagna di crowdfunding, un album che ne cristallizzasse il momento.

“D&D” è un lavoro di sintesi, in cui le musiciste amalgamano i loro stili, spostandosi su ritmi che si fanno densi e passionali lungo gli spazi del rock, del pop e della tradizione popolare. Si apre con l’accorata lettera di “Un passo alla volta”, dove le due donne si invitano a vicenda ad affrontare i mutamenti della vita senza alcuna fretta, rispettando i tempi che i cambiamenti richiedono e, al tempo stesso, offrire nuove prospettive di coraggio a un universo femminile che ancora vive un momento storico di forti contraddizioni, da quel “figlia, donna, madre” che ne scandisce le tappe esistenziali fino al raggiungimento di una meta a cui necessariamente tendere.

Idealmente diviso in due lati da quattro tracce ciascuno, tra originali e nuovi arrangiamenti di brani del passato, il disco condensa le esperienze e le passioni di Ginevra e Cristina, che spaziano dal personale vissuto alla lettura di un’attualità sempre complessa. In “Confine”, partendo dalle immagini, ormai quasi familiari, restituite dai media sui migranti che dall’America Latina si muovono verso la frontiera statunitense per poter vivere il loro sogno americano, si affronta con una toccante ballata il tema mai ora così contingente dei viaggi della speranza, avvalendosi della scrittura raffinata di Francesco Gazzé. Ancora, la comune passione per le lunghe passeggiate è al centro di “Camminare” - “vuol dire respirare, vuol dire andare a tempo, che ora è tempo di ripensare un po’ a noi” - come invito a godere del senso del movimento. Un’immagine di moto che ricorre in tutto l’album, sia come semplice attività quotidiana che modo per riflettere sul proprio tragitto esistenziale, o come motore propulsivo della natura umana.

Così, se in “Perpendicolare” e “J” si rilegge in duetto l’esperienza della maternità, e in “La rose enflorence” un antico canto ebraico sefardita di amore e dolore, negli echi di Battisti e Mogol di “Così vicini” c’è tutta la dolcezza di due donne che esortano a non perdere mai quel sentimento di fanciullesca innocenza nel vivere le proprie emozioni. Si mescolano vite e canzoni, passato e presente, per offrire con disarmante autenticità un’immagine di naturale condivisione di istinti, emozioni e sentimenti della natura umana. Cogliendo sfumature date troppo spesso per ordinaria routine, questo straordinario percorso si tinge del senso più profondo del suo essere.

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