Siouxsie And The Banshees - The Scream (1978)

Lo ammetto senza riserve: a me il punk non è mai troppo piaciuto. Il non totale allontanamento dal genere è frutto di alcuni personaggi come quello di oggi, che nel giorno di San Lorenzo potremmo paragonare ad una stella cadente… nera. Susan Janet Ballion nasce il mio stesso giorno, il 27 Maggio, ma del 1957. Ventenne è la regina del gruppo di groupie che segue i Sex Pistols, il Bromley Contingent. Si ribattezza Suzi, e entra in contatto con un altro personaggio stravagante di quel giro, Steven Havoc Bauley, alias Severin. I due iniziano a far sfoggi di look eccessivi e particolari, e faranno epoca le tutine aderentissime e scollattise di Suzi. Al concerto storico del 100 Club del 20 settembre 1976, la nascita del punk inglese, lei è sul palco, e si fa accompagnare da Severin, Sid Viciuos alla batteria, Marco Pironi alla chitarra (il quale dopo avrà una stagione di notorietà con i Adam And The Ants). Su quel palco Suzi si presenta come Siouxsie e il gruppo The Banshees, da un racconto di Edgar Allan Poe che riprende gli spiriti delle donne fate delle fiabe irlandesi e scozzesi del XII secolo. Siouxsie e Severin ricercano una band stabile: scelgono P.T Fenton alla chitarra e Kenny Morris alla batteria. Il primo concerto “ufficiale” è al Roxy Club in compagnia dei seminali Generation X. Fenton se ne va, e subentra John McKay. John Peel, il leggendario conduttore radiofonico della BBC e padre di ogni giovane gruppo musicale inglese, li invita per una delle sue Session, che ottiene grande successo. Nonostante la ormai fama del gruppo, non hanno ancora nessun contratto discografico. E a questo punto succede una cosa davvero singolare: i fan del gruppo scrivono murales nei pressi di ogni sede di etichette discografiche di Londra con la scritta “Sign the Banshees: do it now”. La Polydor accetta, e nel 1978 l’atteso esordio è pronto. The Scream è già qualcosa oltre il punk. Lo si capisce dalla stupenda ed enigmatica copertina: la fotografia di Paul Wakefield è un omaggio al film con Burt Lancaster The Swimmer (Un Uomo A Nudo in italiano) e vuole rappresentare l’inquietante sensazione che sott'acqua non si può urlare. Il disco è cupo, nero e martellante, e contiene alcune canzoni simbolo non solo della band, ma di tutto il periodo: Mirage, la stupenda e magica Jigsaw Feeling, Carcass e la memorabile e storica cover di Helter Skelter, la canzone “maledetta” dei Beatles. Il disco è prodotto da Steve Lillywhite, che di lì a poco produrrà il primo disco di una giovane band irlandese molto affascinata dal suono lancinante di Siouxsie e le sue Banshess: gli U2. Siouxsie diviene l’icona femminile del punk inglese, una sorta di, come scrisse un critico musicale, Patti Smith più femme fatale e una Nico meno eterea. Il successo dell’album è notevole, arriva quasi alla top ten inglese. Il momento magico continua con Join Hands del 1979, che già non è più punk e contiene alcuni gioiellini Placebo Effect e canzoni più romantiche come The Lords Prayers. Alla band si unirà Robert Smith dei Cure e Budgie, che poi sposarà Siouxsie. Senza un chitarrista stabile la band produrrà ancora un paio di album bellissimi, come Juju (1981, ascoltare Spellbound) fino a Hyaena, (1984), dove è fortissima la presenza dark di Robert Smith, che deve tantissimo al look, all’icona, alla musica di questa ragazza, che si truccava pesantemente gli occhi, e incantava con la sua voce magnetica, proprio come uno spirito fatato di qualche leggenda scozzese.

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