Editors – The Blanck Mass Sessions (2019)

di Silvia Cinti

Molto spesso i nomi di alcuni gruppi musicali non hanno alcun senso, ma restano comunque dei titoli bellissimi. Una specie di marchio, un modo per riconoscere proprio quell’artista in mezzo a migliaia. Editors è il nome di una band inglese, proveniente da Birmingham, un progetto che, a differenza di altri colleghi volti ad infervorare il mercato discografico senza però restare in piedi per molto tempo e quindi velocemente dimenticati, possono affermare di averne fatta di strada e soprattutto di aver costruito una propria identità musicale.

Gli Editors sono Tom Smith (voce, chitarra e pianoforte), Edward Lay (batteria), Russel Leetch (basso, chitarra acustica, sintetizzatori e backing vocals), Justin Lockey (chitarra, sintetizzatori) e Elliott Williams (chitarra, pianoforte, sintetizzatori e backing vocals). Una formazione completa e ormai adulta che, in occasione del Record Store Day 2019, ha annunciato la pubblicazione di “The Blanck Mass Sessions” una versione alternativa e più elettronica di “Violence”, il sesto album della band uscito il 9 marzo 2018. “The Blanck Mass Sessions” è disponibile dal 3 maggio su tutte le piattaforme.

In questo lavoro sono contenute, come anticipato prima, le produzioni originali dei brani di “Violence” a cui si aggiunge una chicca, il nuovissimo singolo Barricades. È importante sottolineare che, dietro le quinte di “The Blanck Mass Sessions”, c’è Benjamin John Power, meglio conosciuto come Blanck Mass, amico della band di Birmingham e noto produttore. La scelta degli Editors di non permettere a dei pezzi grezzi di dormire ma di assumere invece una nuova veste grazie al maestro dell’elettronica Blanck Mass è risultata convincente.

Dopo alcuni ascolti, se si prendono le canzoni una ad una alcune assumono complessivamente vibrazioni scure e pesanti, più in linea con il suono elettro-industriale. Pezzi come Magazine e Cold sono più brutali, attaccano gli ascoltatori più duramente e con una forza più uniforme rispetto a “Violence”; mentre Hallelujah (So Low) e Nothingness sono più tenere. È necessario porre un’attenzione particolare al primo brano del disco Barricades, una parentesi sognante e ipnotica che esplora il tema dell’attesa dell’amore; Tom Smith, a tal proposito, intona questi versi: “Per quanto tempo aspetteresti qualcuno che ami? Cercando tunnel di luce, giungendo dal profondo”.

L’album “The Blanck Mass Sessions” è un’aggiunta immancabile alla collezione di un fan che ormai segue gli Editors dagli inizi perché queste otto sessioni illuminano in modo interessante il processo di creazione della band inglese. L’augurio è che la mangrovia continui a crescere.

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