Paolo Conte, guida per principianti

Paolo Conte è uno dei cantautori più originali del panorama italiano, e pur non avendo mai raggiunto le vette di notorietà e successo di altri artisti nel nostro paese—a causa del genere che ha sviluppato, il jazz, e della complessità dei suoi testi—rimane uno dei musicisti italiani più apprezzati all’estero.

La vita

Paolo Conte nasce ad Asti, nel 1937, da Luigi, un notaio con una grande passione per la musica e Carlotta. Durante il periodo del fascismo il padre, nonostante le severe restrizioni del regime nell’importazione di prodotti culturali di origine americana, acquista una serie di dischi jazz provenienti dagli Stati Uniti, e influenza così i gusti musicali del figlio, che nel frattempo sta apprendendo i rudimenti del pianoforte. L’infanzia dell’artista, quindi, è segnata da questo grande ascendente musicale paterno e dal mito dell’epoca d’oro del jazz statunitense.

Subito dopo essersi laureato in giurisprudenza, Conte entra come assistente nello studio del padre, ma parallelamente all’attività forense decide di sviluppare anche il suo talento musicale. In questi anni impara infatti a suonare anche il trombone e il vibrafono, e si unisce a vari gruppi jazz cittadini. Durante questo periodo si affina lo stile musicale di Conte, così coinvolto da questo genere musicale da decidere di partecipare alla quarta edizione del Quiz Internazionale di Jazz a Oslo, dove si classifica terzo.

All’inizio degli anni Sessanta Conte fonda un nuovo gruppo, il Paolo Conte Quartet, con il quale il primo 45 giri EP, The Italian Way To Swing e debutta nel mondo discografico. È però il 1974 l’anno che segna una svolta nella sua carriera: dopo aver deciso di dare un’impronta cantautorale alla sua musica, e scrivere completamente i propri testi, abbandona l’attività forense e si dedica completamente alla sua passione.

Nella sua oltre cinquattennale carriera ha pubblicato 15 album, più 5 live, e si è anche dedicato ad altre forme espressive come la pittura, ricevendo nel 2007 una laurea honoris causa dall’Accademia di belle arti di Catanzaro.

Ascolto

Lo stile di Paolo Conte, sia nelle liriche che nella musica, è un agglomerato di influenze che culminano nei suoi testi eruditi, costruiti spesso sulla sinestesia e sul simbolismo. Uno stile mutuato in parte dalle grandi jazz band di Bix Beiderbecke e Duke Ellington, dalla chanson di Jacques Brel, e dalla musica di Leonard Cohen.

Le interpretazioni di Conte sono decadenti e oblique, accompagnate dal suo tono di voce roco e profondo.

Il primo periodo della sua carriera di cantautore, iniziata realmente, come dicevamo, nel 1974, è caratterizzato da una vena arguta e tagliente, visibile fin dal suo primo LP, Paolo Conte. Questa raccolta, ancora non esattamente testimone dello spessore che lo renderà famoso, contiene però le prime avvisaglie dei temi che accompagneranno Conte per molto tempo. Come la provincia distratta e annoiata, ma anche intima e profonda.



Il primo LP contiene anche, Sono qui con te sempre più solo, il primo pezzo della tetralogia dedicata all'”Uomo del Mocambo“: un bar che rappresenterà uno scenario decadente su cui l’autore tornerà più volte. E che in un certo senso è rappresentativa di tutta l’opera di Conte.

Dall’album Un Gelato al Limon, che chiude la fase iniziale dei lavori del cantautore, Paolo Conte comincia a staccarsi dall’impronta autobiografica e cerca di lavorare soprattutto su un maggior simbolismo e sulla contaminazione.

Contaminazione che è ben visibile in Paris Milonga, quinto album pubblicato, in cui si notano rimandi al blues, al bolero, e al flamenco.



Da qui in poi i lavori di Conte continueranno seguendo il filo della sperimentazione e della creatività, fino ad arrivare a Razmataz, pubblicato nel 2000, un album particolarmente caro all’autore, in cui dimostra di saper realizzare delle grandi operette liriche.

Insomma, Conte è un autore che durante la sua lunga carriera ha saputo sia tessere uno stile personale nelle liriche, sia addomesticare e sviscerare generi e commistioni musicali, ampliando e approfondendo il suo lavoro.



Te lo consigliamo soprattutto se ami la musica profonda, variegata e arricchente. Un continuo sperimentare e non fermarsi mai che ha reso Paolo Conte, più che un musicista, un artista, tra i più importanti della nostra storia.

Commenti

E T I C H E T T E

Mostra di più