Edoardo Bennato - Sono Solo Canzonette (1980)
Nell’ultimo post di questa rubrica, ho indicato Ivan Graziani e il protagonista di oggi come i due simboli della rinascita del rock italiano negli anni’70. Con una sostanziale differenza: Edoardo Bennato a cavallo dei due decenni ‘70-’80 diventerà uno dei cantanti più famosi e di successo della musica del nostro paese. Nato a Napoli nel 1949, giovanissimo inizia ad amare il rock americano portato in città dai militari americani. Con i due fratelli, Eugenio (che diventerà colonna portante della Nuova Compagnia Di Canto Popolare e poi maestro della musica folk tradizionale) e Giorgio, si esibisce nel locali a nome Trio Bennato. Dopo il diploma al liceo artistico, va a Milano per studiare architettura. Incide un 45 giri, Le Ombre, ma quelli sono anni di gavetta, passati anche a suonare da busker con chitarra, armonica, kazoo nelle metropolitane di mezza Europa. Incide brani per Bruno Lauzi, Formula 3 e la Numero Uno, l’etichetta di Mogol e Battisti gli fa incidere un disco nel 1973, Non Farti Cadere Le Braccia: alcuni brani, come Rinnegato e la bellissima Un Giorno Credi verranno rivalutate negli anni. Bennato però lascia la Numero Uno per la Ricordi, dove ha più spazio creativo e indipendenza. Ne nasce così uno degli album più importanti degli anni ‘70 in Italia, I Buoni E I Cattivi. Con un rock acustico, caustico e irriverente, Bennato ne ha per tutti: un ritratto ironico e beffardo sulla società italiana (La Bandiera, Ma Che Bella Città), ma anche per il PCI (Facciamo Un Compromesso) e per le Brigate Rosse (Arrivano I Buoni). Il successo non è ancora travolgente, e Bennato l’anno successivo aggiunge arrangiamenti più ricchi ed incisivi per Io Che Non Sono L’Imperatore: stavolta ha l’ardire persino di cantare un’irriverente Affacciati Affacciati a Papa Paolo VI, ma il pezzo più bello rimane la splendida Feste Di Piazza, dedicate alle feste di partito, con assolo di sassofono di Roberto Fix, suo fido collaboratore. Anno successivo, nuovo disco: nel 1976 dà alle stampe La Torre Di Babele, lavoro più frettoloso, ma che contiene uno dei suoi pezzi più famosi, Cantautore. Nel 1977 il primo grande esperimento: un album concept sul Pinocchio di Collodi, Burattino Senza Fili, che è viatico per l’ennesima sferzante rilettura della società e dei suoi personaggi. canzoni icona come Il Gatto E La Volpe, Mangiafuoco, Tu Grillo Parlante fanno del disco uno dei più venduti di sempre. Bennato si prende 3 anni di pausa, e ritorna nel 1980 con Uffa! Uffa!: il disco è ancora più satirico e ironico dei precedenti, e lascia spiazzati i commentatori e i critici anche perchè mentre l’album sta passando in radio Bennato appare in televisione e presenta gli album dei suoi nuovo concept album, stavolta ispirato a Peter Pan. Sono Solo Canzonette la leggenda vuole sia stato scelto come titolo dopo che Enzo Jannacci, che registrava nello stesso studio di Bennato, vide un foglio con scritto “Non Toccare” su un mixer già tarato per il missaggio. Con il sarcasmo di sempre, Jannacci scrisse sotto Non Toccare “Ma che è… sono solo canzonette”. Il disco è musicalmente stupendo, curato, robusto. Ma Che Sarà, L’Isola Che Non C’è, Il Rock Di Capitano Uncino, Rockcoccodrillo racchiudono il suo stile, classico, blues, ironico, scherzoso, al meglio di sempre. Ogni riff, ogni ritornello è perfetto, gli arrangiamenti puntuali e scenografici, la sua voce, che accentua le vocali, la sua aria da strafottente diventano irresistibili. C’è persino il tempo e la voglia di scrivere una piccola aria di opera, con tanto di baritono (Orazio Mori) e soprano (Edith Martelli) in Tutti Insieme Lo Denunciam. Il successo è clamoroso, e nessuno prima di lui aveva mai pubblicato due album nel giro di 15 giorni (Bruce Springsteen ne pubblicherà 2 diversi nel 1992 lo stesso giorno). Il Tour che seguirà diventerà storico: per la prima volta un artista italiano riempie gli stadi italiani, segnando record di presenze a San Siro, al San Paolo e a Torino, con le 13 date che verranno seguite da 500.000 spettatori. E meno male che erano solo canzonette…
Commenti
Posta un commento