Jimi Hendrix Experience - Electric Ladyland (1968)
Dopo quasi quarantacinque anni dalla sua pubblicazione, un album come Electric Ladyland suona ancora attuale, oggi più di allora. Jimi Hendrix apriva ai suoni un altro universo da esplorare, esperimento probabilmente riuscito solo a geni come Cecil Taylor, Ornette Coleman e John Coltrane. Riferimento insuperabile di limiti mai valicati, denso e ambizioso, oscuro e solare. "Intorno a me esplodevano bombe atomiche, e missili teleguidati volavano da tutte le parti: non so nemmeno spiegare quali suoni riuscisse a tirare fuori dal suo strumento", questa l'incredulità di Mike Bloomfield dopo aver visto Hendrix. Electric Ladyland suscitò grande fragore per i suoi contenuti musicali, per la sua controversa copertina originale con venti donne nude e per i testi, surreali e messianici nel contenuto, ingredienti per una vera rivoluzione non capita da tutti. Il blues astrale rappresentato da Voodoo Chile resta l'espressione piena di questo grande lavoro e in cui suonano Steve Winwood e Jack Casady. Il blues come esperienza vissuta non solo riconducibile ad una sequenza di note. Occorre menzionare l'innovazione psichedelica di Burning Of The Midnight Lamp, la geniale 1883… e la nota All Along The Watchtower di Dylan. Questo album è la sintesi del suono hendrixiano, termine utilizzato per definire tuttora plagiatori e musicisti a lui devoti. "…mostrarti emozioni diverse, cavalcare tra suoni e movimenti. La signora elettrica ci aspetta…", dal blues di Have You Ever Been, il secondo brano di questo doppio album che resterà nella storia della musica.
(Antonio Avalle)
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