Pink Floyd, Guida per principianti

Parlare di Pink Floyd è complesso quanto immediato: immergersi nella loro musica vuol dire respirare l’essenza di emozioni diverse che vanno dalla ribellione, alla voglia di riscatto, al sentimento più intimo, sino alla consapevolezza della caducità della vita.
Parlare di Pink Floyd significa sprofondare in un mondo parallelo reale e irreale che solo chi apprezza la loro musica può conoscere.

Syd Barrett, Roger Waters, Nick Mason, Rick Wright. Sono questi i nomi dei fondatori di una band che ha fatto la storia della musica mondiale, famosi forse più dei papi.
Il loro nome deriva dall’unione dei nomi di due bluesman Pink Anderson e Floyd Council.
Nascevano nel 1965. Nel 1967-1968 si unì il chitarrista David Gilmour che andò a sostituire definitivamente Syd Barrett.
Cinque personalità diverse che riuscirono a fondersi e a dare vita ad altrettanti caratteri intimi dei Pink Floyd nel corso degli anni.



Ascolto

Durante la loro carriera, i Pink Floyd hanno superato e incorporato varie trasformazioni viaggiando sulla linea del rock psichedelico degli anni ’60 sino ad arrivare al rock progressivo degli anni ’70-’80, passando per lo space rock. Molto è dipeso da quale dei componenti diresse i lavori musicali.


Nel 1967 uscì il primo album in studio sotto l’egida di Syd Barrett. Parliamo di The Piper at the Gates of Dawn che consacrò il loro successo. Chi vuole ascoltare i Pink Floyd psichedelici non può non approfondire questo disco: suoni e testi che vanno al di là della durezza del suono che si plasmerà negli anni successivi. La musicalità di questi Pink Floyd è immaginaria, fantastica, iperuranica, selvaggia e naturale.
Fra le tracce che ne esprimo la vera essenza abbiamo Flaming e Pow R. Toc H.



Era il 1967 l’anno di uscita, quando Syd Barrett cominciò ad accusare i primi colpi dovuti all’abuso di LSD associati ai problemi di schizofrenia: capitava spesso che perdesse il senso della realtà fissando il vuoto, bloccandosi sul palco durante le esibizioni e scordando le corde della chitarra.
Nel 1968, anno del suo abbandono, fu faticoso per il resto della band stargli dietro e portare a termine il lavoro. Si unì al gruppo David Gilmour che, oltre al supporto chitarristico, diede anche un supporto vocale. Tra le fatiche, in quell’anno uscì A Saucerful of Secrets, ultimo album della band realmente psichedelica e aperta allo space rock.
Di questo album, merita un ascolto attento la traccia Set the control for the heart of sun, unico pezzo in assoluto in cui i cinque suonano tutti insieme.



Uscito dal gruppo Syd Barret, i Pink Floyd cambiarono rotta.
In quegli anni alla direzione si alternarono Roger Waters e David Gilmour e la band cambiò pelle più volte.
Nel 1970 l’album Atom Heart Mother consacrò il passaggio al rock progressivo e alla direzione di Roger Waters che portò i Pink Floyd al successo mondiale.
Meritano un ascolto intimo The Dark side of the Moon del 1973 (uno degli album più conosciuti della band)

Va menzionato il brano The Great Gig in The Sky passato alla storia grazie all’indimenticabile improvvisazione in vocalizzi della cantante Clare Torry che uscì da quella registrazione con soli 30 dollari in tasca e un’insoddisfazione personale per non aver dato il meglio.
Il resto è storia.

…e The Wall del 1979, il viaggio introspettivo di Waters che ancora oggi riesce a calamitare migliaia di persone ai suoi spettacoli.
Tra le tracce memorabili dei Pink Floyd meritano menzione Wish you were here e Shine on you crazy Diamonds dell’album Wish you were here del 1975, entrambe dedicate all’amico Syd Barrett.

Alcuni numeri e i Pink Floyd oggi

I Pink Floyd hanno venduto circa 250 milioni di dischi in una carriera altalenante che potremmo dire, nonostante i vuoti artistici e le divisioni, dura ormai da quasi 50 anni. Rogers, dopo il raggiungimento dell’apice negli anni ’80, nel 1985 abbandonò il gruppo. A capo rimasero solo Wright e Gilmour che pubblicarono The Division Bell. Nel 1996 finì definitivamente l’era dei Pink Floyd e nel 2008 finì anche l’attesa speranzosa dei fan di rivederli insieme, data la morte di Wright. Nel 2014 è stato pubblicato, a grande sorpresa, l’album The Endless River, un mix di registrazioni fatte dalla band tra il 1993 e il 1994 che non ha suscitato nei fan la stessa emozione dei tempi d’oro.

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