R. E. M. - Document (1987)

Per la prima volta, con Document i R.E.M. superano il milione di copie vendute, arrivando vicini a quel successo che molti attendono e che loro stessi sapranno consolidare firmando un rumoroso contratto con la Warner Bros. Ma Document esce ancora con la IRS, la casa discografica che ha come nome la sigla che in America identifica l'ufficio delle imposte e come simbolo un figuro che potrebbe lavorare per la Cia, come in effetti faceva il padre di chi l'etichetta ha fondato (sua madre lavorava per il servizio segreto britannico): Miles Copeland, fratello di Stewart il batterista dei Police. Quando — all'inizio del decennio — un singolo stampato in mille copie (Radio Free Europe) e un tour in furgone trasformano i R.E.M. nella band «alternativa» piú ambita della scena americana, ci vogliono coraggio e una straordinaria coscienza dei propri mezzi per scegliere la piccola ma ambiziosa impresa di Copeland. Ma il coraggio e la coscienza di sé sono le qualità migliori dei quattro ragazzi che si sono incontrati nella città universitaria di Athens, Georgia, insieme con una sezione ritmica estremamente solida, un chitarrista che aggiorna agli anni Ottanta il suono jingle iangle che fu dei Byrds e un cantante-autore (dei testi) che nessuno capisce e che ha un carisma innato, misterioso, probabilmente soprannaturale. Nessuno — neppure in patria — può affermare con certezza di che cosa trattino le canzoni dei R.E.M., non solo perché spesso le parole cantate da Michael Stipe non sono chiare. E l'immaginario di riferimento che è complesso, a momenti estremamente pop (tv, cinema, politica-spettacolo), a momenti quasi esoterico. Del suono, poi, si può dire semplicemente solo che rifiuta pervicacemente i cascami della modernità: è chitarra-basso-batteria, ma con il punk non c'entra per nulla. C'entra, semmai, un certo country rock che si fa risalire appunto ai Byrds, e che come tutto il resto i REM. stravolgono nelle strutture, se non nella superficie sonora. Strofe, ritornelli, incisi non obbediscono ad alcuna regola se non a quella istintiva, si direbbe — del mondo parallelo abitato dai quattro: Document, come Lifes Rich Pageant, che lo precede, porta la voce di Stipe in primo piano. E tanto basta, probabilmente, a giustificarne il successo commerciale, con la consueta genialità nella costruzione di pop song memorabili. (Mia valutazione: Ottimo)

di P. M. Scaglione - Rock! (Einaudi)

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