Bob Seger - Night Moves (1976)

Il livello da principiante che regna perlomeno nelle prime 5 opere di Bob Seger era stato superato da una nuova veemenza rock che aveva avuto il suo apice nel Live Bullet del 1975. Ma il primo album in studio veramente degno della parola capolavoro arrivò solo nel 1976, dopo più di dieci anni di onorata carriera in attesa del momento propizio. Che arrivò quando improvvisamente, forse senza neanche troppo volerlo, diventò il paladino di una generazione di beautiful losers americani che avevano perso i grandi sogni degli anni 60 e si erano ritrovati con in mano solo occupazioni in squallide fabbriche di periferia. Lui parlò della Motor City mentre dall'altra parte dell'America gli faceva eco lo Springsteen delle spiagge del New Jersey, e rappresentò la perdita dell'innocenza di tutta una generazione con una canzone che parlava con nostalgia di vecchie pomiciate in macchina e movimenti notturni nei drive-in fatti per perdere quel "teenage blues" che invece regnava in quell'anno tra le nuove generazioni. Nove brani dove Seger rappresentò tutto il meglio della sua arte, dagli energici anthem da arena alle ballate crepuscolari, fino ad elaborate costruzioni di nuova epica americana come Sunburnst. Una stagione irripetibile che scemerà via via verso l'inevitabile appiattimento nel mainstream radiofonico, pur conservando sempre una dignità che l'ha reso comunque un eroe della working-class anche quando ha cominciato a vivere in una delle ville più lussuose di Detroit. (Mia valutazione:  Buono)
(Nicola Gervasini)

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