Tom Petty & The Heartbreakers - Damn the Torpedoes (1979)

Gli Heartbreakers alzano i vessilli e si lanciano alla conquista del mondo con il loro primo disco di platino: Damn The Torpedoes rappresenterà il loro indiscusso capolavoro nonché l'album che trasformerà il leader Tom Petty in una rockstar di prima grandezza, spalancando alla band le porte dorate dello starsystem californiano, con collaborazioni e amicizie importanti. Resta indiscutibilmente una delle testimonianze più felici del mainstream rock diventato arte: l'equilibrio perfetto fra la dimensione più popolare e al tempo stesso commerciale del rock'n'roll, adattando la sua forma alla sostanza del songwriting. Malinconico e irascibile a tratti, inno ai loser di ogni latitudine, pieno di speranza e rimorsi (esce dopo una battaglia legale fratricida ingaggiata da Petty con la MCA, che lo porterà sull'orlo della bancarotta), Damn the Torpedoes è il manifesto di una musica che parte dal basso e dalla passione mai nascosta di Petty come autentico rock'n'roll fan. Gli elementi chiave restano le chitarre di Mike Campbell e il piano di Bemmonth Tench, da cui scaturisce quel confronto fra l'armonia dei Byrds e dei Beatles da una parte e la sfacciataggine elettrica degli Stones o la profondità delle radici dei Creedence dall'altra: il riassunto è nelle note di Here Comes My Girl e Even the Losers, nelle fiammate di Century City e What Are You Doin' in My Life?, mentre Refugee è il singolo per eccellenza, che compendia come nessun altro l'Heartbreaker-pensiero e Don't Do Me Like That l'altra faccia del gruppo, quella malandrina e pop. (Mia valutazione:  Buono)

(Fabio Cerbone)

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