Billy Bragg & Joe Henry – Shine A Light (2016)

L'America è stata costruita (anche) sulla mitologia del treno. Tra un punto e l'altro dell'immensa distesa della nazione, la ferrovia ha creato connessioni fra luoghi, persone e comunità, rendendo meno spaventoso l'isolamento umano nella proverbiale wilderness americana. La forza di questa trasformazione, che ha condotto il paese verso la prepotente modernità e ne ha generato anche uno sradicamento umano, è stata da sempre testimoniata dalle canzoni folk, intese proprio nell'accezione più profonda possibile, come racconti popolari, riflessi sulla vita quotidiana della gente. Shine a Light, sottotitolo "Field Recordings from the Great American Railroad" ha esattamente l'ambizione di evocare questo eterno rapporto, un omaggio filologico e al tempo stesso un percorso di ricerca che affascina innanzi tutto per la sua stessa concezione.

Qui non è davvero il caso di tentare un'analisi tecnica sui singoli aspetti musicali, perché non pare il senso che i musicisti coinvolti avessero in testa: due voci, due chitarre, un'armonica che si affaccia di tanto in tanto, Shine a Light è un'antologia di anticaglie ridotta all'osso, una registrazione d'ambiente che non fa nulla per "imbellettare" i suoi tredici episodi. Sono ballate scarne, folk blues più e meno celebrati, persino ascoltati in mille versioni, dove l'idea, il tributo, la suggestione conta assai più del disco in sé. Protagonisti Billy Bragg e Joe Henry, anime diverse e complementari, conosciutisi durante la collaborazione all'ultimo lavoro di studio di Bragg, Tooth & Nail, prodotto dallo stesso Henry: il primo un inglese da sempre innamorato dell'America (e di Woody Guthrie in particolar modo, vedere alla voce Mermaid Avenue), il secondo un americano che ne ha spesso narrato gli aspetti più intimi e poetici, con una spiccata cifra letteraria. Continua a leggere...

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