Breve storia della musica rock #3/3

di Federica Zanotti

Gli Stati Uniti furono il regno incontrastato del rock fino alla metà degli anni Sessanta, quando dal Regno Unito emerse una nuova generazione di musicisti e band - Beatles, Rolling Stones, Who, solo per citarne alcuni - che influenzarono in maniera radicale sia la scena musicale britannica, sia quella oltreoceano, tanto che l'apice dell'epoca rock verrebbe fatto risalire al 1967 con la pubblicazione dell'album "Sgt Pepper's Lonely Hearts Club Band" dei Beatles, capolavoro assoluto di una discografia che non ha bisogno di presentazioni, in cui ogni dettaglio, a partire dalla copertina, farà scuola per gli anni a venire. "A Day in The Life" è il pezzo simbolo dell'album. Approdati negli Stati Uniti nel 1964 e accolti da una folla in delirio, sfondarono nella patria del rock'n'roll, tanto che questo fenomeno viene ancora oggi definito come Brit Invasion.
L'evento che segna il culmine dell'epopea del rock nel 1969 è il Woodstock Arts and Music Fair, dove si esibirono tutti i più grandi artisti del tempo: da Joan Baetz a Jimi Hendrix, passando per i Jefferson Airplane, gli Who, Janis Joplin, Crosby, Stills, Nash e Young, Santana e molti altri, in quella che può essere definita come la prova generale per la realizzazione di un mondo nuovo in cui i giovani avevano la possibilità di liberarsi - in un viaggio chimico e surreale - dalle incombenze della realtà. Eroe per antonomasia di questa generazione fu Jimi Hendrix, che dovette trasferirsi dal Greenwich Village in Inghilterra per trovare fama e pubblico. Qui si impose come profeta di nuove sonorità elettriche create con la sua Fender Stratocaster, che si trasformò, in breve tempo in simbolo e icona di una sonorità visionaria e senza limiti.
L'inizio degli anni Settanta segna il disincanto e vede la tragica morte degli artisti-icona di questa generazione: Jimi Hendrix, Janis Joplin e Jim Morrison, figure entrate nel mito, nuovi poeti maledetti, simbolo di una creatività pronta a sacrificare tutto. L'epopea del rock giunge così alla sua fine nella seconda metà di questo decennio con l'avvento del Punk.


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