The Ramones - The Ramones (1976)
MC5, New York Dolls, Iggy Pop con gli Stooges. I punti di riferimento sono chiari: nei laboratori del rock'n'roll nulla nasce dal nulla. Ma questa mezz'ora di musica urlata, schitarrata senza pietà (e senza assoli: come ha fatto notare Tom Verlaine, questo è l'inizio della musica dei bianchi, della musica che non deve quasi nulla al blues) e senza un filo di grasso, da dove spunta? E lo stesso sgomento di chi vide dal vivo i ragazzi di Forest Hills, Queens, suonare al CBGB quell'anno: venti minuti, mezz'ora al massimo di canzoni una dietro l'altra, introdotte giusto da un «Hey Ho Let's Go» o da un scanditi da Dee Dee, vocalist originario della band e primo a decidere di chiamarsi Ramone, ispirandosi, pare, al cognome che Paul McCartney dichiarava registrandosi in incognito in albergo. Ben presto arriva Joey e tutti i tasselli vanno a posto: quella voce un po' stridula è perfetta per un gruppo cresciuto dentro la cultura pop americana, dai Bay City Rollers ai cartoni animati alla tv. Pare che la registrazione dell'album sia costata circa 6000 dollari e sia durata una quindicina di giorni al massimo. C'è poco da spendere se si vuole suonare bidimensionali, energetici, ma mai profondi, la sezione ritmica che fa il suo sporco lavoro, una chitarra e la voce senza picchi (ma tutt'altro che banale, se qualche anno dopo un mago del pop come Phil Spector se ne innamorerà): i quattordici pezzi a basso costo cambieranno tutto, a New York, in America, e dopo un tour britannico, anche da quelle parti. L'essenzialità diventerà legge, l'urlo poesia, la chitarra elettrica pietra di paragone, le scarpe da basket, i jeans e il giubbotto di pelle nera la divisa di una nuova razza di extraterrestri del rock'n'roll. Solitudine, desiderio, alienazione e rabbia: roba per adolescenti, dicono, e Joey risponde: «Sí, per adolescenti dai 15 ai 75 anni». Musica semplice, questo sí: i soliti accordi, nessuno svolazzo, minimalismo sonoro contraddetto da una distorsione continua. Ma le melodie sono quasi sempre azzeccatissime, e questo è un dono, difficilissimo da replicare, per quanto possa apparire vero il contrario. Ovunque vadano, ovunque arrivi il loro suono, i Ramones lasciano dietro di sé una scia di gruppi che nascono e cercano di imitarli, o che cambiano immediatamente stile e approccio: suonare come si deve non è mai stato cosí fuori moda. (Mia valutazione: Distinto)
di P. M. Scaglione - Rock! (Einaudi)
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