Vari - Nuggets: Original Artyfacts From The First Psychedelic Era (1972)
Sono passati meno di dieci anni da quando le piú antiche «pepite» scoperte da Lenny Kaye sono state registrate e lui, nelle note di copertina di questa antologia, può già definire « archeologica» la sua ricerca. Il che la dice lunga su che cosa sia accaduto nella fase finale degli anni Sessanta, quando di fatto il rock'n'roll si è reinventato, o forse semplicemente inventato, e quanto queste ventisette tracce suonino aliene, lontane, esotiche alle orecchie di un appassionato dei primi anni Settanta. Appassionato è certamente Lenny Kaye, che da lí a qualche anno sarà il chitarrista di Patti Smith, ma che finora è stato musicista, commesso in un negozio di dischi, giornalista musicale e Collaboratore della casa discografica Elektra. E Jac Holzman, il capo dell'Elektra (l'ha fondata da studente universitario, l'ha venduta nel 1970, continua a dirigerla), che lo incarica di mettere insieme una raccolta di canzoni degli anni Sessanta di gruppi minori. Il concetto è quello del mix-tape, frammenti preziosi (pepite, appunto, nuggets) nascosti dentro album mediocri, o dimenticati. Lenny Kaye fa di piú: scava in quello che negli anni Sessanta veniva chiamato «Punk Rock», musica da sfigati (spesso di provincia), non sofisticata, semplice e molto pop, e si limita a un periodo circoscritto e preciso, quello in cui gli effetti della British Invasion hanno sconvolto il panorama musicale degli Usa. Sono gli anni in cui i ragazzi americani scoprono il proprio patrimonio musicale grazie alle lezioni di americanismo dei britannici Beatles, Rolling Stones, Yardbirds. Le cantine e i garage (il genere è diventato infatti garage rock) si riempiono di band dai capelli lunghi, che quasi sempre hanno, oltre al canonico trio chitarra-basso-batteria, tastierine Farfisa e suonano con grande energia e nessuna sofisticazione. E una stagione breve, quasi subito superata dall'importazione di nuovi modelli espressivi (ecco, appunto, la reinvenzione del rock'n'roll) che Kaye ricorda con nostalgia e spera di poter in qualche modo rivivere. Negli stessi mesi in cui lavora a Nuggets incontra una poetessa di provincia che si è stabilita a New York, Patti Smith, e comincia con lei a suonare una nuova specie di punk, semplice nella struttura eppure estremamente sofisticato nelle cose che dice. «Per quanto ne so io, tutti avevano una copia di Nuggets», dirà poi Julian Cope. «Se non sapevi niente della psichedelia, dovevi almeno conoscere quel disco». (Mia valutazione: Buono)
di P. M. Scaglione - Rock! (Einaudi)
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